26 Nov, 2025 - 21:20

Stadio-Clinica, doppio ricorso della Ternana per disinnescare la Regione: offensiva davanti a Consiglio di Stato e TAR

Stadio-Clinica, doppio ricorso della Ternana per disinnescare la Regione: offensiva davanti a Consiglio di Stato e TAR

Una manovra a tenaglia per spezzare l'assedio giudiziario lanciato dalla Regione Umbria contro il progetto Stadio-Clinica. La Ternana scende in campo con un doppio ricorso per ribaltare le sorti del ricorso di Palazzo Donini e contrastare l'azione legale della Regione Umbria, anche sul piano delle tecnicalità giuridiche.

Mentre si avvicina la data del giudizio di merito del 27 gennaio, l'avvocato Giovanni Ranalli, legale amministrativo della società di via della Bardesca, mette in campo due iniziative parallele: un appello al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar dello scorso mese di febbraio (e relativa a una delibera regionale del 2022) e un ricorso incidentale allo stesso TAR dell'Umbria per bloccare le argomentazioni degli avvocati regionali Benci e Gobbo e vanificare l'impugnativa alla base.

Una strategia che punta a ribaltare gli equilibri prima del verdetto definitivo e che ha la valenza di accompagnare la difesa del Comune con una forte discesa in campo anche della società rossoverde, per tutelare la tenuta della determina del RUP Piero Giorgini sui permessi a costruire di Stadio e Clinica.

La doppia valenza del ricorso al Consiglio di Stato per dimostrare l'interesse del club

Il primo atto della controffensiva è un ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza con cui il Tar dell'Umbria, lo scorso 11 febbraioaveva rigettato le istanze della Ternana relative a un ricorso presentato contro una delibera della giunta Tesei del 2022. Allora i giudici avevano escluso l'interesse della società a impugnare la delibera regionale che riduceva drasticamente i requisiti per l'accreditamento sanitario, perché il club non era titolare di una clinica autorizzata. Quella sentenza aveva alimentato la fake news che la Ternana avesse richiesto l'accreditamento prima di costruire la struttura sanitaria. 

Oggi, però, la situazione è radicalmente cambiata anche nel merito, perché il club di via della Bardesca ha in mano la determina Giorgini che la autorizza a costruire la clinica a supporto dello stadio. E quindi i giudici della Suprema Corte amministrativa potrebbero valutare diversamente l'interesse a chiedere l'annullamento della delibera regionale, che rappresenta un implicito via libera ai rinnovi delle convenzioni delle 5 cliniche in essere con requisiti di basso livello. Il permesso a costruire rilasciato dal Comune di Terni conferirebbe dunque un elemento per dimostrare quell'interesse legittimo che il Tar aveva escluso.

Ma oltre al merito, la mossa ha una precisa valenza tattica. Gli avvocati della Regione, Benci e Gobbo, nel loro ricorso principale citano infatti proprio quella sentenza del Tar come un caposaldo delle loro argomentazioni. Portando la questione dinanzi al Consiglio di Stato, la sentenza non potrà essere considerata come "passata in giudicato" ma diventa un provvedimento ancora pendente. Questo, di fatto, "ne disinnesca l'effetto" nel giudizio di merito che il prossimo 27 gennaio i giudici amministrativi dovranno esprimere sul caso Stadio-Clinica.

La seconda tagliola della Ternana sul percorso del ricorso regionale: il ricorso incidentale al TAR

La seconda mossa dell'avvocato Giovanni Ranalli è un ricorso incidentale di fronte al TAR: un'arma processuale che permette alla Ternana di sollevare motivi aggiuntivi per contrastare le ragioni della Regione. Questo strumento ha una funzione difensiva e di ampliamento dell'oggetto del giudizio. Si tratta, in pratica, di un atto di impugnazione accessorio, una "nuova domanda" collegata al ricorso principale, che permette alla Ternana di sollevare motivi aggiuntivi per contrastare le ragioni della Regione. Puntando il dito su questioni come “la mancata legittimazione o l'inammissibilità del ricorso principale”. Alla base l'esito della Conferenza dei servizi, che è stato positivo unitariamente sul progetto e non - come sostiene la Regione - duale, con parere favorevole allo stadio e negativo sulla clinica. Oltre ad altre questioni che la Regione nella suia impugnativa ha trattato in maniera che le parti controinteresate giudicano parziale e fuorviante per i giudici. 

L’obiettivo dichiarato è impedire l'accoglimento” del ricorso Benci-Gobbo, creando una vera e propria tagliola procedurale sul suo cammino.

La strategia processuale confermata dal sindaco Bandecchi a margine del consiglio provinciale

A confermare la strategia è intervenuto il sindaco di TerniStefano Bandecchi, a margine del consiglio provinciale. Il primo cittadino ha commentato le mosse della Regione, parlando ancora di ritiro da parte dell'Avvocatura di Palazzo Donini dalla richiesta di sospensiva urgente"In Regione - ha affermato - forse si sono accorti che non avevano nessun danno e forse si sono anche accorti che avevano fatto una grande bischerata".

Bandecchi ha poi spiegato la decisione di impugnare la sentenza del Tar di fronte al Consiglio di Stato. "Siccome i tempi per impugnarla scadevano il primo di dicembre - ha detto - quella sentenza di febbraio è stata già impugnata con mia grande soddisfazione, perché il giudice era stato tratto in inganno con più menzioni espresse dall'Avvocatura della Regione, che aveva detto più volte che la Ternana non era parte in causa e non poteva quindi dire nulla".

Poi sulla seconda impugnazione, vale a dire il ricorso incidentale che sarà depositato dalla Ternana, ha spiegato che "Il giudice non ha documentazione sufficiente per dire che la Ternana può essere la terza che può parlare... Ora, sulla base della documentazione presentata dal club, il giudice prenderà atto del fatto che già una volta la documentazione prodotta dagli avvocati della regione può aver generato una convinzione fallace, in quanto incompleta e parziale"

Concludendo il suo intervento, il sindaco ha lanciato un'ultima stoccata sulla tenuta della posizione regionale sul ricorso"La Regione Umbria secondo me ha qualche problemuccio pesante che deve risolvere". 

Il chiarimento sugli adempimenti legati al passaggio del terreno "Ternanello" alla Ternana Calcio

Infine, il sindaco di Terni e presidente della Provincia, ha chiarito quello che Tag24 Umbria ha scritto sin dal closing di settembre, relativamente al passaggio di proprietà del terreno di "Ternanello" dalla Ternana Women alla società maschile. Si tratta in particolare dell'area in cui dovrà sorgere la struttura sanitaria e che la società femminile, controllata da Unicusano, ha ceduto in comodato gratuito alla Stadium. La formalizzazione della compravendita del terreno avverrà nel 2026, generando la possibilità per la famiglia Rizzo di acquisire l'intero "ramo di azienda clinica", formato da terreno e diritti edificatori. 

"C'è un compromesso - ha sostenuto Bandecchi, confermando quello che abbiamo spiegato più volte ai nostri lettori - e se non sbaglio la formalizzazione è prevista tra febbraio e marzo 2026. Ci sono anche altre scadenze. Il 16 di dicembre la Ternana deve provvedere a restituire circa due milioni di euro alla Ternana Women, che erano stati anticipati come canoni per la costruzione della clinica e che hanno consentito il salvataggio della società".  

L'intervento di Bandecchi non è casuale, perché fa seguito alla discesa in campo di un nuovo legale della società rossoverde e si innesta nelle voci di un possibile disimpegno della famiglia Rizzo qualora la vicenda Stadio-Clinica non dovesse avere un esito positivo.

"La Ternana deve restituire questi due milioni il 16 di dicembre alla Ternana Women - ha concluso il sindaco Bandecchi - che a sua volta li restituirà all'università Niccolò Cusano. Perché quei soldi avevano uno scopo diverso, quello di dotare Stadium di risorse per il nuovo Liberati. Noi oggi, come Ternana Women, non abbiamo più quell'interesse: cioè lo scopo della licenza di costruzione della clinica che oggi è in capo sempre attraverso compromessi alla Ternana Calcio".

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Federico Zacaglioni
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