12 Nov, 2025 - 12:00

Stadio-Clinica, il bilancio della Ternana svela la verità: senza struttura sanitaria addio nuovo stadio e club a rischio default

Stadio-Clinica, il bilancio della Ternana svela la verità: senza struttura sanitaria addio nuovo stadio e club a rischio default

Chi sostiene, ad esempio il senatore del PD Walter Verini, la tesi che il progetto Stadio-Clinica possa essere scisso in due operazioni distinte, da realizzare separatamente, non deve essersi letto il bilancio dell’esercizio chiuso al 30 giugno 2025 della Ternana Calcio. Già, perché quel documento approvato dall’assemblea dei soci della società rossoverde lega indissolubilmente il progetto della Clinica alla salvezza economico-finanziaria del club di via della Bardesca.

Il documento contabile, approvato dall’assemblea il giorno precedente al closing per la cessione dell’intero pacchetto azionario della Ternana alla holding Flaca della famiglia di Gian Luigi Rizzo e Laura Melis, fotografa una situazione al limite del default. Ma questo lo si sapeva già, non c’era bisogno degli analisti finanziari o della lente di ingrandimento sui numeri messi nero su bianco per verificare che da mesi la Ternana non pagasse più dipendenti e fornitori e che l’esposizione debitoria fosse fuori controllo.

Ecco come Bandecchi ha salvato la Ternana dal fallimento e dalla cancellazione dal calcio

In più c’erano stati gli alert accesi dal sindaco di Terni Stefano Bandecchi che, proprio in ragione di un preliminare di compravendita siglato tra Ternana Calcio e Ternana Women il primo marzo 2025, aveva di fatto salvato la Ternana. Le anticipazioni erogate da Unicusano (azionista di Ternana Women), una sorta di caparra proprio per la cessione del “ramo d'azienda clinica” per 1.989.716 euro, sono state effettuate in tre tranche il 9 giugno, il primo luglio e il 16 luglio 2025. E hanno consentito la salvezza del club e l’iscrizione al campionato di Serie C di questa stagione.Le operazioni estive e il legame con la sostenibilità del club

Della cessione del ramo d’azienda se ne era discusso molto in estate. E sul tema Tag24 Umbria aveva anche intervistato in esclusiva il project manager di Stadio-Clinica Sergio Anibaldi. I sostenitori della tesi del presunto conflitto di interessi di Bandecchi, infatti, adombravano il rischio che dietro questa operazione ci fosse la volontà di realizzare autonomamente la clinica da parte del sindaco-imprenditore, a prescindere dalla riqualificazione dello stadio Liberati.

In realtà, secondo quanto si può evincere facilmente leggendo il bilancio della Ternana, la sostenibilità economico-finanziaria del club è strettamente agganciata all’indivisibilità del progetto immobiliare clinica-stadio. Separare le due operazioni - o indebolire il legame tra gli investimenti - significherebbe portare al collasso dei conti di via della Bardesca, proprio nel momento più delicato. Quello dell’avvio del progetto e del risanamento dei conti avviato dalla famiglia Rizzo, come ha spiegato nel suo lungo intervento anche Massimo Ferrero.

La plusvalenza da 7,5 milioni e la ricapitalizzazione della società

Il bilancio chiuso al 30 giugno 2025 evidenzia un utile d’esercizio di 1.237.241 euro, che tuttavia include una plusvalenza straordinaria di ben 7,5 milioni di euro legata al conferimento del ramo d’azienda rappresentanto dal progetto dello Stadio Liberati nella neocostituita Stadium S.p.A., società controllata dalla Ternana e destinata allo sviluppo del nuovo impianto.

La plusvalenza di 7,5 milioni è la vera chiave di lettura: senza questo apporto, il bilancio sarebbe in profondo rosso, speculare alla perdita di oltre 8 milioni che aveva caratterizzato l’annata precedente. Il conferimento del ramo d’azienda (e quindi del pacchetto stadio) ha permesso una ricapitalizzazione virtuale che ha scongiurato il rischio di fallimento nel breve periodo. Ed ha inoltre rappresentato l’equity, il capitale sociale, per la newco Stadium. Che ha così potuto cominciare ad operare sottoscrivendo la convenzione col Comune di Terni per la gestione del Liberati per 44 anni.

Il ruolo della famiglia Rizzo e l’acquisizione del ramo d'azienda della Clinica

Gianluigi Rizzo, Laura Melis e la figlia Claudia, divenuta presidente della Ternana, hanno acquisito la società ma hanno anche previsto di acquisire il ramo d’azienda Clinica dalla Ternana Women e da Unicusano.

Ricorderanno i nostri lettori, infatti, che spiegammo questo passaggio il giorno del closing al quale erano presenti anche i rappresentanti di Ternana Women (Paolo Tagliavento) e di Unicusano (l’amministratore delegato Fabio Stefanelli). L'operazione - conclusa di fronte al notaio Gianluca Anderlini - comprendeva anche il trasferimento degli asset legati a Ternana Women e Unicusano (il ramo d’azienda Clinica, appunto), consentendo a queste ultime società di uscire completamente dall'investimento alla sottoscrizione del contratto definitivo con la cessione di terreni e progetti di sviluppo.

L’acquisizione definitiva del progetto della Clinica da parte della famiglia Rizzo consentirà alla Ternana di concludere, nell’esercizio in corso, l’operazione di valorizzazione del progetto della Clinica, reso possibile dal permesso a costruire rilasciato dal Comune di Terni con la determina del RUP Piero Giorgini, oggi impugnata dalla Regione. Un’operazione analoga a quella condotta nel precedente bilancio col progetto dello stadio.

I documenti contabili evidenziano il rischio dell'addio dei Rizzo causato dal ricorso regionale

“Nel mese di settembre 2025 - si spiega infatti nel documento contabile sottoposto a revisione contabile della Grant Thornton - è stato firmato tra i Soci (i D’alessandro) ed un nuovo Investitore (i Rizzo) un accordo vincolante (Binding Term Sheet) che prevede, al verificarsi di determinate condizioni, l’ingresso nella totalità del capitale sociale della Società, il finanziamento della stagione corrente e il proseguimento dei progetti del nuovo stadio tramite la Stadium S.p.A. e il progetto cosiddetto clinica”.

Se le condizioni non dovessero avverarsi, insomma, i Rizzo potrebbero levare le tende e lasciare la Ternana al suo destino. Ma c’è di più.

“Gli Amministratori, esaminato il budget d’esercizio 2025-2026 – si rileva nel bilancio - hanno stimato un utile di poco più di Euro 6 milioni, considerando i significativi risparmi di costi per gli stipendi dei calciatori e le plusvalenze sulla cessione dei contratti derivanti dalle operazioni di calciomercato dei mesi di luglio e agosto 2025, dei costi di esercizio stipendi, compensi, altri costi di esercizio, la stima dei maggiori ricavi da sponsor e, soprattutto, la rilevazione della plusvalenza da cessione ad un nuovo Investitore per circa euro 14 milioni del cosiddetto progetto clinica.

Il nodo dei 14 milioni e l'obiettivo di patrimonializzare i club della legge Stadi

Insomma, senza i 14 milioni che i Rizzo dovrebbero versare alla Ternana per la cessione del ramo d’azienda della clinica e che saranno utilizzati per la costruzione del nuovo stadio, generando una plusvalenza di pari importo, il prossimo bilancio (secondo le previsioni dei D’Alessandro) si chiuderebbe con una perdita secca di almeno 8 milioni, riportando il club allo stato di passività lasciato dalla gestione Guida.

Di conseguenza - sempre stando ai documenti contabili del club - le operazioni di ricapitalizzazione, la convenzione con il Comune e i preliminari di cessione del ramo-clinica rappresentano la condizione e il presupposto per la concreta realizzazione della plusvalenza e la messa in sicurezza della società.

Infine, (elemento che viene scarsamente considerato ma che è determinante in questa vicenda) la realizzazione del progetto consentirebbe la patrimonializzazione della società rossoverde e del suo veicolo Stadium S.p.A., conseguendo uno degli obiettivi strategici della legge Stadi: quello di aumentare il patrimonio netto della società attraverso l’inserimento nella gestione di beni e diritti che ne consolidano la solidità economico-finanziaria.

Il rischio del ricorso della Regione e le conseguenze politiche

Il documento ribadisce la necessità che la cessione avvenga e sia finalizzata al finanziamento dei progetti secondo i tempi e vincoli previsti. L’affidamento della continuità della società (e del bilancio futuro) poggia sul successo dell’operazione Stadio-Clinica e sul rispetto di queste condizioni, oggi messe a serio rischio dal ricorso presentato dalla Regione Umbria contro il progetto.

Per concludere, stadio e clinica, nonché l’esito e la compiutezza di questa grande operazione immobiliare e commerciale, risultano inscindibili sia per l’equilibrio finanziario del club nel futuro sia per la permanenza del gruppo sanitario della famiglia Rizzo al vertice della società.

Se si vuole consentire il proseguimento della storia della Ternana oltre i cento anni, i percorsi alternativi suggeriti da politici che non hanno seguito l’evolvere della situazione e non conoscono le carte, ma si esprimono per posizionamento partitico, non sono praticabili.

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Federico Zacaglioni
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