Dopo il ricorso al TAR della Regione contro la determina del Comune di Terni che ha dato il via al progetto Stadio-Clinica, per la prima volta in un evento pubblico hanno parlato il Responsabile Unico del Progetto (RUP), Piero Giorgini, e il project manager della Ternana, Sergio Anibaldi. L’occasione è stata fornita da un approfondimento organizzato dall’associazione Zimè, presieduta dal professor Fabio Santini, con la partecipazione dell’Assessore allo Sviluppo Economico, Sergio Cardinali.

L’incontro, focalizzato su un approccio tecnico e oggettivo, ha chiarito la filosofia del progetto e ha contribuito a dissipare le numerose fake news circolate in città.
Come ha spiegato Giorgini, “il progetto Stadio-Clinica non ha previsto alcun convenzionamento sanitario preventivo, ma esclusivamente una richiesta di permsso a costruire, e nessuna risorsa pubblica è stata impiegata per la sua realizzazione: tutti gli investimenti, pari a quasi 64 milioni di euro, sono esclusivamente privati. Ci sono stati moltissimi passaggi burocratici e procedure trasparenti. Tutto è stato pensato per completare un'intuizione del PRG: quella di realizzare una nuova Città dello sport alle porte della città, che andasse a restituire ai ternani la fruizione di un brano di città che era degradato, abbandonato e non utilizzato”.

Giorgini ha ripercorso le tappe principali dell’area Città dello Sport, sottolineando come negli anni la progettazione non si sia limitata allo stadio, ma abbia coinvolto anche il recupero delle fatiscenti vecchie piscine dello stadio, il mattatoio, i mercati generali, il foro boario e il centro comunale di raccolta rifiuti. “Dal 2010 al 2012 abbiamo analizzato zone degradate della città, come l’area dello stadio e il fiume pieno di rifiuti, per ridisegnare completamente l’ingresso urbano e recuperare spazi pubblici”, ha detto il RUP.
Il progetto complessivo ha previsto anche la realizzazione in project financing del nuovo Palasport e delle Piscine dello Stadio, realizzate con investimenti prevalentemente privati. In totale, al termine dell'intervento che comprende anche Stadio-Clinica saranno stati rigenerati circa 297.000 mq con un costo complessivo di 99,3 milioni di euro, di cui 5,5 milioni pubblici e 93,8 milioni privati. Lo stadio potrà ospitare 18.000 spettatori, mentre la clinica avrà una superficie di 43.000 mq, senza incidere sul budget pubblico.
Un elemento fondamentale emerso nell’incontro riguardalo svolgimento delle due conferenze dei servizi e alcuni passaggi come la variante rbanistica per l'area di Ternanello. Ad esempio, la Regione non ha mosso alcun rilievo sulla variante urbanistica necessaria per destinare l’area ex Ternanello a strutture sanitarie. E poi la Conferenza dei servizi ha aprovato con prescrizioni anche l'unitarietà dell'intervento Stadio-Clinica. Come ha chiarito Giorgini, “nessuno ha richiesto accreditamenti preventivi della clinica: si è trattato solo di ottenere il permesso a costruirla, senza prevaricare le competenze regionali”. Ciò è stato possibile a seguito della delibera della giunta regionale che ha destinato, in programmazione sanitaria, 80 posti letto convenzionati e 42 liberi a Terni.

Sergio Anibaldi ha approfondito gli effetti della clinica privata sul sistema sanitario regionale, evidenziando come il progetto possa contribuire a contenere la mobilità passiva dei pazienti e aumentare l’efficienza degli investimenti. “Il tetto massimo di spesa per la sanità privata in Umbria è di circa 34 milioni di euro: la nuova clinica, una volta che costruita e chiederà l'accreditamento, non prevederà un euro in più di spesa pubblica, ma eventualmente porterà concorrenza e un miglioramento della qualità e non genererà oneri aggiuntivi per il budget pubblico”, ha spiegato Anibaldi.
Secondo il project manager, i dati evidenziano che 36 milioni di euro vengono annualmente spesi dai cittadini umbri per curarsi fuori regione. La realizzazione della clinica consentirebbe quindi di trattenere queste risorse sul territorio, incrementando i ricavi delle strutture locali e rafforzando la competitività del sistema sanitario regionale. “Investire in strutture private di alta qualità non solo non grava sulle casse pubbliche, ma contribuisce a migliorare l’offerta sanitaria complessiva e a ridurre la mobilità sanitaria verso altre regioni”, ha sottolineato Anibaldi.
Inoltre, la clinica è progettata secondo i requisiti della legge sugli stadi e sul partenariato pubblico-privato (PPP), garantendo equilibrio economico-finanziario e sostenibilità a lungo termine. Tutti i rischi economici, finanziari e di gestione restano a carico dei privati, evitando oneri imprevisti per il Comune di Terni.

Cardinali, nell’occasione, ha richiamato la necessità di progetti ambiziosi per il futuro della città, in linea con gli Stati generali Terni 2030 e le scadenze UE sulla sostenibilità. “Terni può cambiare paradigma solo attraverso partenariati pubblico-privati come questo, coinvolgendo i giovani, l’Università degli Studi di Perugia e il tessuto produttivo della città”, ha dichiarato l’Assessore.
L’incontro ha chiarito anche l’impatto sulla rigenerazione urbana: il progetto Stadio-Clinica connette parti della città precedentemente inaccessibili, integra parcheggi e servizi, e valorizza spazi pubblici recuperati alla comunità. La nuova infrastruttura sanitaria, oltre a soddisfare una domanda reale, diventa un esempio di modello replicabile in altre filiere e territori.
Con oltre 99 milioni di euro di investimenti privati, zero fondi pubblici, una rigenerazione di 213.000 mq e una strategia di Partnerariato pubblico-privato trasparente, il progetto Stadio-Clinica rappresenta oggi - è stato affermato dai progettisti - un caso di eccellenza tecnica e urbanistica, capace di unire innovazione, sostenibilità economica e rilancio della città di Terni.