Il Comune di Terni rompe il silenzio e interviene con una nota formale, indirizzata alla città più che agli avversari politici, per respingere quella che definisce “ricostruzioni fuorvianti” e “dichiarazioni non corrispondenti alla realtà” sulla vicenda dello Stadio-Clinica, uno dei dossier più sensibili della città. Dopo i comunicati dell’avvocatura regionale, stavolta è Palazzo Spada a rimettere ordine nella sequenza degli eventi legati alla pre-udienza del Tar Umbria del 18 novembre, dove la Regione Umbria ha rinunciato alla richiesta di sospensiva sulla determina comunale che autorizza l’intervento. Una scelta che ha acceso la polemica politica, con esponenti della giunta regionale e figure del centrosinistra che hanno parlato di "fake news" sull'arretramento tattico della Regione. La replica dell’amministrazione è secca e istituzionale: “Sullo stadio clinica la posizione del Comune è limpida e legittima”, e soprattutto “A gennaio le ragioni della città prevarranno al Tar”.
L’amministrazione guidata dal sindaco Stefano Bandecchi afferma di aver scelto fino a oggi il silenzio per senso di responsabilità in una vicenda che pesa sul piano amministrativo, politico e infrastrutturale. Il comunicato diffuso da Palazzo Spada, nella sua forma impersonale e istituzionale, chiarisce che la distorsione degli eventi osservata nelle ultime ore avrebbe reso necessaria una puntualizzazione.
Il punto di avvio è la determina dirigenziale con cui il Comune ha formalizzato il superamento delle prescrizioni della Conferenza dei servizi del 2022, atto al centro del ricorso della Regione Umbria. L’amministrazione non lascia margini interpretativi, specificando che “è stata la Regione dell’Umbria a impugnare la determina comunale che sancisce il superamento delle prescrizioni della conferenza dei servizi del 2022”.
La cronaca della giornata del 18 novembre diventa così il passaggio chiave della contro-narrazione di Palazzo Spada. Il Comune ricorda che “la mattina del 18 novembre sono stati i legali della Regione a chiedere il non esame della sospensiva”. Una rinuncia accolta senza opposizioni, nella convinzione che mantenere efficace la determina rappresenti un vantaggio strategico per la città. L’atto abilita la realizzazione dello stadio e della clinica, due infrastrutture indicate come fondamentali per la modernizzazione del tessuto sportivo cittadino e per il riequilibrio dei posti letto della sanità privata regionale.
La nota si concentra poi sul tema centrale che sarà oggetto dell’udienza di merito fissata per il 27 gennaio, data chiesta dal Comune stesso per accelerare il procedimento. Palazzo Spada rimarca che “in sede di Tar non è in discussione la legalità degli atti ma casomai la loro legittimità”, una distinzione che colloca il confronto su un piano di natura amministrativa e di interpretazione normativa, non certo su quello della legalità. Il Comune sostiene che “mai nessun atto è stato assunto dal Comune di Terni in maniera arbitraria”, ribadendo la bontà dell’iter amministrativo.
Sulla prospettiva del merito, Palazzo Spada si dice profondamente convinto dell’esito favorevole e definisce la determina dirigenziale "un passo coerente con quanto deliberato dalla stessa Regione, che nel 2023 ha messo a disposizione 80 posti letto aggiuntivi" per la sanità privata di supporto al pubblico. Un ulteriore tassello che, secondo l’amministrazione, certifica la continuità del percorso amministrativo.
Anche la scelta della data del 27 gennaio è significativa: la nota ricorda che è stato il Comune di Terni a chiedere la prima udienza utile per evitare ulteriori ritardi. Il tema dei tempi è infatti uno degli elementi più delicati dell’intera vicenda. L’attuale stadio viene definito “vetusto” e a "rischio di non superare le nuove certificazioni di staticità", mentre gli investitori privati, già pronti da mesi, avrebbero quantificato in 80 mila euro al giorno la perdita economica generata dallo slittamento del progetto. Un impatto che trascende la polemica politica e che incide direttamente sul tessuto economico locale.
La nota di Palazzo Spada si colloca su un registro tecnico, ma invia un messaggio inequivocabile alla città e agli interlocutori istituzionali: il Comune ritiene di aver agito nel perimetro legittimo e respinge con decisione ogni tentativo di attribuirgli forzature o improprietà. La partita ora si sposta sul tavolo del Tar Umbria, dove il 27 gennaio si valuterà il merito del ricorso.
L’intera vicenda dello Stadio-Clinica resta così un terreno di confronto serrato tra Comune di Terni e Regione Umbria, una disputa che intreccia scelte urbanistiche, priorità sanitarie e tensioni politiche. Palazzo Spada sigilla la propria posizione con una frase che riassume la postura dell’amministrazione: “Le ragioni della città prevarranno”.
In attesa dell’udienza, la discussione continua a gravitare attorno a parole chiave come legittimità, interesse pubblico, infrastrutture strategiche e sviluppo urbano, mentre la città guarda al prossimo 27 gennaio come al momento decisivo per il futuro del progetto Stadio-Clinica.