Il tempo, sul nuovo ospedale di Terni, non è più una variabile neutra. In apertura di consiglio comunale, il sindaco di Terni Stefano Bandecchi ha chiesto all'assemblea l’elaborazione e l’approvazione di un ordine del giorno congiunto che impegni la Regione Umbria a fornire entro due mesi una risposta certa sul sito destinato alla realizzazione del nuovo nosocomio. Una richiesta che segna un cambio di passo politico e istituzionale e che arriva dopo quello che è stato definito un "grave sgarbo istituzionale": la conferenza stampa di presentazione delle 5 aree idonee avvenuta sabato all'Arpa.
L’intervento del primo cittadino è stato preceduto da parole durissime rivolte alla giunta regionale, e in particolare alla presidente della Regione Umbria Stefania Proietti, chiamata in causa anche nel suo ruolo di assessore regionale alla sanità. Un attacco frontale che ha trasformato l’aula consiliare nel luogo di una vera resa dei conti istituzionale sul futuro della sanità ternana.
Entrando in consiglio, Bandecchi non ha usato giri di parole. “Da parte della Proietti grave sgarro istituzionale, evidentemente in Regione non sanno chi darà i permessi per la costruzione del nuovo ospedale”, ha attaccato. Aggiungendo che “quello che è stato presentato sabato a me è stato detto ad agosto dall'ingegnere capo della Regione, Gattini, in una riunione con la presidente”.
Nel mirino del sindaco di Terni finiscono anche i costi già sostenuti. “Abbiamo speso dei soldi con una società emiliana, quindi avremmo regalato circa 30 mila euro a qualcuno per non avere nessuna risposta, è disgustoso”, ha affermato, ricostruendo una sequenza che, a suo giudizio, certifica l’immobilismo della Regione Umbria.
Secondo Bandecchi, il quadro delineato dalla Regione porterebbe a un orizzonte finanziario e temporale insostenibile: “Altro che sei-sette anni come è stato detto. Per fare un nuovo ospedale a Terni ce ne vorranno minimo 12 di anni. E poi 600 milioni per la costruzione e 50 milioni almeno solo per il progetto”. Da qui l’affondo politico: “Trovo che la giunta regionale di sinistra sia in una condizione disastrosa”, con una responsabilità diretta della presidente, “con una piena responsabilità verso questa disorganizzazione globale”.
Nel suo intervento, il primo cittadino ha ricostruito anche il percorso tecnico e politico degli ultimi due anni, sostenendo che molte delle informazioni emerse oggi erano già note. “Le cose che sono state dette sono esattamente le stesse che conosciamo da più di due anni”, ha spiegato, parlando di una città “umiliata” e di cittadini lasciati senza certezze sul nuovo ospedale di Terni.
Un nodo centrale resta quello degli espropri e dei tempi conseguenti. “Quando una Regione mi dice che non si preoccupa degli espropri trasecolo. Ci vorranno dai due ai quattro anni per ogni lotto", ha osservato Bandecchi. Un orizzonte che, secondo il sindaco, impone scelte immediate anche sul presente dell’attuale struttura ospedaliera.
Da qui la richiesta politica: un atto di indirizzo chiaro e vincolante. “Non è un atto politico, è un atto di disperazione dei cittadini ternani”, ha scandito, chiedendo alla Regione Umbria di indicare finalmente un sito definitivo e di avviare un cronoprogramma credibile.
Nel ragionamento del sindaco entra anche la condizione dell’ospedale attuale di Terni. Se il nuovo nosocomio dovrà attendere dieci o dodici anni, allora, sostiene Bandecchi, occorre cambiare strategia. “È meglio non spendere 50 milioni in un progetto che non serve”, ha detto, proponendo di destinare le risorse disponibili alla riqualificazione immediata dell’esistente: aria condizionata, ascensori funzionanti, interventi strutturali non più rinviabili.
“In dodici anni molti di noi non saranno presenti”, ha aggiunto, richiamando il consiglio comunale a una presa di responsabilità collettiva. L’ordine del giorno, nelle intenzioni del sindaco, dovrà impegnare la Regione a chiarire quali risorse economiche verranno impiegate e per quali priorità, se il nuovo ospedale resterà un traguardo lontano.
La richiesta finale è politica ma anche amministrativa: una posizione chiara dell’assemblea comunale per rappresentare l’interesse dell’intera città e della provincia. Per Stefano Bandecchi, il tempo delle conferenze stampa è finito. Ora servono decisioni, numeri e scadenze. E soprattutto una risposta, entro due mesi, sul futuro del nuovo ospedale di Terni.