20 Dec, 2025 - 14:25

Nuovo ospedale di Terni: cinque aree tra cui scegliere, ma adesso in pole position c'è Campitello e il sogno è dietro la stazione

Nuovo ospedale di Terni: cinque aree tra cui scegliere, ma adesso in pole position c'è Campitello e il sogno è dietro la stazione

Tesoro, mi si è allargata la mappa. Dopo mesi di attesa e dibattito, la Regione Umbria ha presentato questa mattina lo studio commissionato alla società di ingegneria Binini & Partners per individuare la futura casa del nuovo ospedale di Terni. Uno studio che, escludendo categoricamente qualsiasi area a rischio esondazione, consegna alla politica un ventaglio di cinque possibili localizzazioni sulle quali dovrà ora aprirsi un confronto pubblico e istituzionale. La corsa per dare alla città una struttura sanitaria moderna e sicura, dopo anni di rinvii e polemiche, entra in una fase decisiva, ma con tre grandi punti interrogativi: quale sito scegliere, quale cronoprogramma credibile costruire e, soprattutto, come coprire l’ingente "vuoto" finanziario ancora esistente.

Ad illustrare i dettagli della ricerca tecnica, nella sede della Giunta regionale, c’erano la presidente Stefania Proietti e gli assessori regionali Francesco De Rebotti e Thomas De Luca, affiancati dalla direttrice del dipartimento Salute, Daniela Donetti. Le aree passate al setaccio dello studio tecnico sono: Colle Obito (dove sorge l’attuale ospedale), GabellettaMaratta Sud, l’area dietro la stazione ferroviaria in via Proietti Divi e, infine, Campitello, subito dopo la palestra Tonic e davanti al campo sportivo e al palatennistavolo in via del Centenario. Ed è proprio su quest’ultima, Campitello, che la valutazione critica dei tecnici di Binini & Partners – pur dichiarandosi scevra da condizionamenti esterni – sembra pendere con maggior favore. Tuttavia, l’ipotesi di un nuovo polo sanitario alle spalle della stazione ferroviaria di Terni, per la sua prossimità al centro cittadino e agli snodi infrastrutturali principali, mantiene un fascino potente e una praticità difficile da ignorare.

I criteri della selezione urbanistica e dell'inquadramento territoriale: sicurezza, spazio, viabilità

Il lavoro svolto fornisce alla politica gli elementi per una decisione. Mai era stato fatto in questi termini, analizzando pro e contro”, ha spiegato l’ingegner Tiziano Binini durante la presentazione. Lo studio ha preso le mosse da vincoli stringenti e non negoziabili: l’esclusione di tutte le zone classificate a rischio esondazione dal Piano di Assetto Idrogeologico, quelle soggete a vincoli aeroportuali e quelle a rischio frane o dissesto. Il dimensionamento ipotizzato è quello di un ospedale da 600 posti letto, con funzioni di insegnamento e ricerca, per una superficie complessiva di circa 120mila metri quadrati.

La presidente Stefania Proietti ha ribadito l’impegno dell’amministrazione: “Abbiamo mantenuto fede alla scadenza. Questo studio, di qualità e importanza, serve a dare alla politica elementi decisori. È un percorso ineludibile per Terni”. L’esecutivo regionale ha voluto sottolineare di aver rispettato i tempi previsti per la presentazione di questo primo fondamentale tassello. I tempi di realizzazione, una volta scelta l’area e avviato l’iter progettuale esecutivo, sono quantificati in circa 7 anni. Un orizzonte lungo, ma che segna un primo passo concreto dopo una lunga fase di stallo.

Le cinque aree sotto la lente: pregi e difetti messi nero su bianco dallo studio Binini

Lo studio analitico di Binini & Partners ha messo nero su bianco punti di forza e criticità di ogni sito.

Campitello emerge con un profilo molto positivo: area ampia e strategica, terreno pianeggiante, ben servita dalla viabilità comunale e vicina al centro abitato, con valenza paesaggistica e possibilità di ampliamenti futuri. Lo studio non elenca criticità specifiche, rendendola di fatto la candidata tecnicamente più solida.

L’area della Stazione offre il vantaggio decisivo della centralità e della vicinanza alle principali infrastrutture di trasporto. Tuttavia, sconta un terreno scosceso, la possibile presenza di fenomeni franosi (che richiederebbero indagini geologiche approfondite), vincoli acustici dati da ferrovia e strade e la vicinanza a un quartiere residenziale di pregio.

Gabelletta è ampia, senza vincoli e con un ottimo collegamento alla E45, ma è lontana dal centro e ha un terreno scosceso. 

Maratta Sud è pianeggiante, senza vincoli e con buone prospettive viabilistiche legate alla futura Variante Sud-Ovest, ma è defilata rispetto alla città. 

Colle Obito, infine, pur beneficiando della presenza dell’attuale ospedale Santa Maria e dell’Università degli Studi di Perugia, presenta criticità operative gravose: morfologia complessa, traffico già congestionato, difficoltà di cantierizzazione e limiti agli ampliamenti futuri.

Secondo l'ingegner Binini, che ha presentato le slide, sarebbero necessari almeno 3-4 anni per arrivare a un progetto cantierabile (gara di appalto compresa) e almeno 3 anni di lavoro per edificare una nuova struttura (quindi almeno altri 7 anni), con criteri di contemporaneità costruttiva, alta specializzazione e spazi adeguati a nuovi futuri ampliamenti e integrazioni. Seondo il professionista emiliano, inoltre, se si deciderà una sede alternativa a Colle Obito sarà necessario valutare l'ipotesi di un trasferimento della sede universitaria della facoltà di Medicina e Chirurgia.

Il nodo dei finanziamenti: 280 milioni ci sarebbero, 200 ancora da trovare

Se lo studio tecnico delinea il “dove”, la questione del “con cosa” rimane la più spinosa. Stefania Proietti ha fatto il punto sullo stato dell’arte dei finanziamenti per il nuovo ospedale, ereditato dalle precedenti amministrazioni. Al momento, sono stati prenotati 280 milioni di euro provenienti da fondi Inail, il cui utilizzo è però vincolato alla presentazione del progetto definitivo (DOCFAP) entro una scadenza che la Regione ha chiesto di prorogare al 30 giugno 2027.

A questi, si sommano 73 milioni ottenuti dal cosiddetto Fondo ex articolo 20, cifra che la presidente ha dichiarato di voler aumentare. Un ulteriore strumento sarebbe un prestito da parte di Cassa Depositi e Prestiti. Tuttavia, facendo i conti con un costo parametrico dell’opera stimato tra i 550 e i 600 milioni di euro, il buco da colmare è ancora rilevante. “Su un ospedale da 600 posti letto con costi per 550 milioni circa, abbiamo circa 200 milioni da reperire con priorità sull’ex articolo 20”, ha ammesso Proietti.

Il cammino è dunque tracciato, ma ancora in salita. La politica regionale e locale è ora chiamata a una discussione pubblica e rapida per scegliere il sito, per poi correre contro il tempo per definire il progetto e assicurare le coperture finanziarie mancanti. “L’onere della sintesi spetta alla Giunta”, ha concluso la presidente. “Ci vorranno alcuni mesi di dialogo nelle sedi opportune, commissioni, Comune, Provincia. Poi si troverà una sintesi”. La partita per il nuovo ospedale di Terni è entrata nel vivo, ma il risultato finale è tutto da costruire.

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Federico Zacaglioni
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