17 Nov, 2025 - 18:43

Stadio-Clinica: ora Ternana, Women e Stadium chiedono risarcimenti milionari e fanno tremare la Regione

Stadio-Clinica: ora Ternana, Women e Stadium chiedono risarcimenti milionari e fanno tremare la Regione

Il conflitto istituzionale per il progetto stadio-clinica di Terni, si trasforma in una battaglia legale con richieste di risarcimenti milionari che coinvolge anche Ternana, Ternana Women e Stadium. Nella giornata di oggi, infatti, due distinte diffide sono partite dallo studio Legalit Avvocati Associati e sono giunte sui tavoli della Regione Umbria e della Giunta di Palazzo Donini. A sottoscriverle l’avvocato Carmine Andrea Silvestri per conto delle tre società e dei loro amministratori, Tiziana Pucci, Paolo Tagliavento e Giuseppe Mangiarano: le società hanno formalizzato una richiesta di risarcimento danni milionaria, motivata dai ritardi accumulati sul progetto che avrebbe dovuto rivoluzionare le infrastrutture sportive e sanitarie del territorio ternano.

I motivi della diffida: danni e ritardi nell'avvio degli interventi

Al centro del confronto c’è un presunto danno economico cagionato dalla Regione e calcolato con precisione dalle controparti: “Ad oggi, da una seppur sommaria analisi, le Vostre condotte - scrive l'avvocato - stanno generando un danno pari ad euro 70 mila al giorno, per ogni giorno di ritardo nella realizzazione del progetto stadio-clinica, e ciò in considerazione del valore dell’investimento del progetto che si sarebbe dovuto realizzare nel termine previsto di circa 1.050 giorni, il tutto atteso l’evidente ritardo nei tempi e termini previsti nel cronoprogramma indicato nella Convenzione sottoscritta con il Comune di Terni”.

Non è la prima volta che le società tentano la strada formale delle diffide. “Le precedenti diffide, la prima del 7 novembre e la seconda del 12 novembre 2025, sono rimaste inevase”, sottolineano i firmatari che fanno capo alla famiglia Rizzo, proprietaria del club. 

La posizione di Ternana Women: "Subite perdite per 2,1 milioni, chiediamo il danno alla Regione"

Una seconda diffida rafforza il fronte delle società sportive. Ternana Women S.r.l., per voce di Paolo Tagliavento, formalizza a sua volta una richiesta parallela e si associa completamente alle ragioni già avanzate dal club di via della Bardesca e dalla ssua società veicolo. “La società mia assistita, in ragione di quanto previsto nella determina dirigenziale del 23 luglio 2025 emessa dal Comune di Terni da Voi oggi impugnata - scrive nero su bianco il legale romano - ha fatto legittimo affidamento sulla validità dell'atto ed ha assunto degli obblighi nei confronti di terzi".

Da qui l'intimazione la ulteriore diffida al risarcimento di tutti i danni subiti e che saranno subiti in futuro in favore della Ternan Women. Anche in questo caso sono stati definiti, seppur in via sommaria e con riserva di migliore quantificazione in 70 mila euro al giorno, per ogni giorno di ritardo nella realizzazione del progetto stadio-clinica, "Oltre 2 milioni di euro di perdita dell’investimento”.

In serata l'amministratore unico, Paolo Tagliavento, ha diffuso una nota nella quale spiega che "Ternana Women, alla data odierna, ha subito perdite economiche che ammontano a 2.100.000 euro e che ogni giorno di ulteriore ritardo comporta un danno economico stimato in 70mila euro. La società resta in attesa di riscontri immediati, confidando in una rapida risoluzione della situazione".

Una partita tra attese, responsabilità e giustizia amministrativa

Le diffide rappresentano una stretta formale che mira a interrompere ogni termine di prescrizione e decadenza, oltre a mettere nero su bianco la richiesta di risarcimento danni: “ottenere il risarcimento dei danni già subiti e da quantificare puntualmente, in conseguenza dei ritardi”.

Il danno, così come calcolato nella documentazione inviata, non riguarda solo la perdita economica diretta, ma porta alla luce anche tutte le ricadute sugli impegni già assunti “nei confronti di terzi” e sulle future prospettive di investimento urbano.

Proprio mentre il confronto si scalda, domani è attesa la prima udienza al TAR Umbria sulla richiesta di sospensione cautelare avanzata dalla Regione nei confronti della determina comunale che ha dato il via libera al progetto. L’esito della camera di consiglio sulla sospensiva potrebbe cambiare - almeno in via provvisoria - l’assetto amministrativo dell’intera vicenda e aprire scenari nuovi sia per la Regione, sia per le società coinvolte. Le società non intendono arretrare: la palla ora passa al TAR e alla Regione, chiamata a rispondere su tempi, responsabilità e futuro del progetto.

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Federico Zacaglioni
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