18 Dec, 2025 - 16:15

Caso ASM, Bandecchi rivendica il ruolo della politica: “Alle interrogazioni risponde il sindaco, non i manager”

Caso ASM, Bandecchi rivendica il ruolo della politica: “Alle interrogazioni risponde il sindaco, non i manager”

La partita si sposta sul terreno istituzionale, ed è il sindaco a voler tenere il pallone. Nel caso ASM, al centro del dibattito cittadino per il presunto conflitto d’interesse dell’Amministratore Delegato Tiziana Buonfiglio, arriva un chiarimento dal primo cittadino, Stefano Bandecchi, che dopo la lunga risposta della manager del gruppo ACEA all’interrogazione del consigliere Valdimiro Orsini rivendica una linea precisa e con la politica al centro.

“Nessuno è superiore alla politica. Ai consiglieri risponde il sindaco”, è il perimetro tracciato dal primo cittadino, che annuncia: “Sulle presunte incompatibilità in ASM sarò io a rispondere a Orsini”.

Una presa di posizione che rilegge il quadro delle competenze sulla vicenda e che punta a ricondurre il confronto dentro le regole dell’ordinamento comunale, evitando sovrapposizioni tra governance aziendale e controllo democratico.

Il sindaco detta la linea: separare nettamente ruoli politici e ruoli aziendali

Nel comunicato ufficiale, Bandecchi mette nero su bianco un principio che va oltre il singolo caso. “In qualità di primo cittadino ritengo che qualsiasi dirigente o funzionario di una società partecipata direttamente o indirettamente dal Comune di Terni debba astenersi da qualsiasi dichiarazione o altra espressione con il consiglio comunale”, afferma il sindaco.

Il messaggio è chiaro e senza ambiguità. “Nessuno dei sopraccitati deve rispondere a nessun consigliere comunale intento nell’espletamento delle sue funzioni, sia che faccia parte della maggioranza che dell’opposizione”. La dialettica istituzionale, secondo il sindaco, non può essere aggirata o diluita da interventi diretti dei vertici aziendali.

Il cuore politico della presa di posizione arriva subito dopo. Nessuno deve sentirsi superiore alla politica, alla vita sociale e democratica della sua città e della sua nazione”. Bandecchi rivendica quindi il ruolo del consiglio comunale e dell’esecutivo. “Un consigliere comunale nella sua piena funzione ha il diritto di interrogare il sindaco, le commissioni, gli assessori”. Da qui la richiesta, esplicita, di non confondere piani e responsabilità tra società partecipate e organi elettivi.

Nel passaggio finale del comunicato, Bandecchi esprime piena solidarietà a Valdimiro Orsini, ricordando che l’interrogazione era stata rivolta legittimamente al sindaco e che la risposta, a oggi, non è ancora arrivata. Un’ammissione che accompagna l’impegno a riportare la questione nell’alveo corretto dell'assise comunale.

Orsini contro la RSU: “Trasparenza non è un optional, il sindacato tuteli i lavoratori”

Alla presa di posizione del sindaco fa eco l’intervento del consigliere comunale Valdimiro Orsini, che allarga il fronte della polemica chiamando in causa la RSU di ASM. Le parole sono nette e politicamente cariche: “Sono stupito dal sindacato che fa da scudo all’azienda. La trasparenza non è un optional”.

Secondo Orsini, le dichiarazioni sindacali destano “profonda perplessità” e appaiono “singolari, oltre che preoccupanti”, perché sembrerebbero più vicine alla governance aziendale che alla rappresentanza dei lavoratori. L’interrogazione sul presunto conflitto di interessi dell’AD di una società a maggioranza pubblica, sottolinea il consigliere, “non è un attacco politico all’azienda ma un atto ispettivo dovuto”.

Il tema della trasparenza viene rivendicato come fondamento dell’azione amministrativa: “Non è un ancoraggio al passato, ma il pilastro della legalità amministrativa”. Da qui la critica a un sindacato che, a giudizio di Orsini, “elogia il cambio di approccio della governance Acea mentre ammette di attendere da un anno e mezzo riconoscimenti salariali e inquadramenti promessi e mai mantenuti. Un cortocircuito che il consigliere definisce senza mezzi termini “paradossale”.

ASM tra controllo pubblico e gestione industriale: la linea politica rivendicata

Nel ragionamento di Orsini, la questione supera il caso personale e investe il modello di governo della partecipata. La RSU dovrebbe preoccuparsi che l’azienda non usi le dinamiche private per eludere il controllo pubblico, invece di fare da scudo a chi siede ai vertici”, afferma. Perché, insiste, “i diritti dei dipendenti sono figli di una gestione trasparente, non di concessioni paternalistiche”.

Il passaggio più politico arriva nel finale: “La politica ha il compito di controllare, il sindacato quello di tutelare: se i ruoli si invertono o si sovrappongono, a perdere è solo la città di Terni”. Asm Terni, ricorda Orsini, è un patrimonio della città, non una proprietà privata di Acea o di chi la amministra pro tempore.

Da qui il ringraziamento esplicito al sindaco: “Ringrazio Stefano Bandecchi per essersi espresso in maniera chiara e autorevole sulle prerogative del primo cittadino e dei consiglieri comunali: è lui a dover rispondere alle interrogazioni, non certo l’AD di turno”.

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Federico Zacaglioni
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