23 Nov, 2025 - 17:30

Stadio-Clinica a Terni, con il progetto a rischio anche infrastrutture come variante Sud-Ovest e fermata ferroviaria

Stadio-Clinica a Terni, con il progetto a rischio anche infrastrutture come variante Sud-Ovest e fermata ferroviaria

Non solo un avveniristico polo sportivo e sanitario. A Terni, con il progetto dello Stadio-Clinica, è in gioco una rivoluzione della mobilità che rischia di arenarsi prima ancora di partire. Durante la presentazione dell’opera, ospitata dall’associazione Zimè alla Facoltà di Economia del Polo Scientifico e Didattico di Terni, l’ex assessore regionale ai Lavori Pubblici Enrico Melasecche (Lega) ha lanciato un monito chiaro e documentato: le fondamentali infrastrutture di collegamento, dalla Variante Sud-Ovest alla nuova fermata ferroviaria, potrebbero perdere appeal e non spingere le amministrazioni interessate, Comune di Terni ma soprattutto Regione dell'Umbria, a richiedere con forza i finanziamenti a causa proprio del ricorso regionale al TAR contro il progetto. Un paradosso che bloccherebbe sul nascere la riqualificazione del sistema viario e ferroviario della conca ternana.

La Variante Sud-Ovest: l’asse mancante per la Città dello Sport

Il cuore del problema infrastrutturale batte attorno a un’opera attesa da decenni: la Variante Sud-Ovest. Non si tratta di una semplice strada, ma di un tassello strategico per sgravare il traffico pesante e connettere in modo intelligente le aree produttive con il futuro polo di attrazione dello Stadio-Clinica

Enrico Melasecche, che ha seguito il dossier in Giunta regionale, ne delinea il perimetro con precisione tecnica. “La Variante Sud-Ovest prevede la realizzazione del prolungamento della attuale E 45 verso la Flaminia ternana e sosterrà lo sviluppo di importanti realtà produttive, come il centro di finitura delle acciaierie AST e le aziende del polo chimico ternano”, spiega.

L’infrastruttura, un tracciato di circa 8 chilometri suddiviso in tre lotti funzionali, è stata finanziata con 50 milioni di euro dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) 2021-2027. Il primo stralcio, in particolare, è vitale per la viabilità della nuova area del PalaTerni, dello stadio e delle piscine, creando un by-pass che eviterebbe l’attraversamento urbano. Tuttavia, il passaggio definitivo dei fondi è subordinato alla presentazione del Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica.

Ed è qui che, secondo l’esponente leghista, si innesca la contraddizione: “Queste opere si rischiano di perdere per colpa del ricorso della Regione Umbria”, afferma Melasecche, lasciando intendere come un’azione legale intrapresa dall’ente che dovrebbe promuovere lo sviluppo stia di fatto minacciandone la realizzazione.

La “metropolitana di superficie”: il treno che serve lo stadio e la città

Accanto alla viabilità stradale, l’altro pilastro della mobilità integrata è il potenziamento del trasporto su rotaiaMelasecche tira fuori dal cassetto un progetto che definisce di “servizio ferroviario metropolitano”, un’idea nata durante la sua esperienza in Regione e nel 2024 ripresa dall’amministrazione comunale.

Mi fa piacere che oggi il Comune di Terni abbia ripreso coerentemente dal PRT, il Piano Regionale dei Trasporti che ho fatto preadottare dalla giunta Tesei, quale obiettivo futuro da perseguire”, commenta. Ma spiega anche che ora, con le scelte della giunta Proietti contrarie al progetto del nuovo Stadio e della Clinica a supporto, tutto si è fermato.

L’obiettivo individuato a suo tempo è ambizioso e risolutivo: creare un collegamento diretto tra la Ferrovia Centrale Umbra (FCU) e la linea Terni-Rieti-L’Aquila, con una piccola stazione in linea posizionata proprio all’interno della Città dello Sport.

“Una interconnessione tra le due linee ferrvierie - illustra Melasecche - consente di realizzare una piccola stazione in linea proprio dentro la Città dello Sport, in modo da consentire da Nord (Acquasparta, Sangemini, Cesi, ecc) di poter venire in treno non solo alla stazione di Terni, riducendo il traffico automobilistico ma, senza cambiare treno, proseguire entrando nel cuore della città, scendere alla Città dello Sport, salire a San Valentino”. Un’idea che umanizza e rende più sostenibile il trasporto, immaginando un pendolare di Sangemini o Cesi che scende direttamente allo stadio, o un cittadino di San Valentino che raggiunge le frazioni a nord senza prendere l’auto.

La frustrazione dell’ex assessore emerge con forza quando ricorda un’occasione mancata. “Esattamente il progetto che, parallelamente al BRT di Perugia, proposi alla precedente amministrazione, ma che inspiegabilmente non fu inviato al Ministero, per cui Perugia ottenne in totale circa 100 milioniTerni zero quando avrebbe potuto portare a casa 82 milioni”.

Un’occasione svanita che oggi, alla luce del progetto Stadio-Clinica, pesa come un macigno. Quel nodo ferroviario, unito alla Variante Sud-Ovest, rappresenterebbe la chiave per decongestionare il trafficoabbattere l’inquinamento e dotare Terni di un sistema di mobilità moderno e all’altezza delle sue ambizioni. La palla, ora, è nelle mani delle istituzioni, chiamate a sciogliere il groviglio del ricorso e a dare un segnale chiaro sul futuro che vogliono costruire per la città di Terni e per l’intera Umbria meridionale.

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Federico Zacaglioni
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