18 Nov, 2025 - 16:55

Stadio-Clinica Terni, la politica dopo il rinvio del TAR: "Basta tatticismi, servono soluzioni concrete"

Stadio-Clinica Terni, la politica dopo il rinvio del TAR: "Basta tatticismi, servono soluzioni concrete"

La rinuncia alla sospensiva da parte della Regione Umbria e il rinvio al 27 gennaio dell'udienza di merito al TAR sul progetto Stadio-Clinica riaccendono il dibattito politico a Terni. Michele Pennoni, segretario di Azione, sollecita un accordo rapido e risposte definitive sul nuovo ospedale cittadino. Enrico Melasecche, consigliere regionale della Lega, non usa mezzi termini e accusa la Giunta Proietti di condurre una strategia dilatoria che rischia di affossare sia lo stadio sia la clinica. Il capogruppo di Fratelli d'Italia in consiglio comunale, Roberto Pastura, pur accogliendo con favore il passo indietro della Regione, non nasconde la perplessità per la sequenza di mosse contraddittorie che hanno caratterizzato la vicenda negli ultimi giorni.

Azione: "Percorrere doppio binario: Stadio-Clinica e nuovo ospedale"

La decisione della Regione Umbria di ritirare la richiesta di sospensiva presentata al Tribunale Amministrativo Regionale viene letta come un segnale di distensione istituzionale, ma non basta a placare le tensioni. Il rinvio dell'udienza al 27 gennaio apre una finestra temporale che la politica locale considera cruciale per sbloccare definitivamente la questione e garantire alla città un'opportunità di sviluppo.

Azione di Terni ha accolto la mossa regionale definendola "un segno tangibile di responsabilità istituzionale", ma ha subito messo in guardia dal rischio che il tempo a disposizione venga sprecato. "A fronte delle dichiarazioni positive e della chiara espressione di favore al progetto da parte di tutte le forze politiche", ha dichiarato il segretario Michele Pennoni, "l'imperativo è uno solo: agire subito".

Secondo Pennoni, il rinvio deciso dal TAR non può diventare un periodo di stallo. "La politica e le istituzioni hanno il dovere di fare il loro lavoro", ha proseguito, "trovando soluzioni pratiche, immediate e definitive che garantiscano la legalità e la regolarità degli atti amministrativi, ma che al contempo consentano alla città e alla provincia di Terni di non perdere un fondamentale treno di sviluppo".

Il nodo non riguarda soltanto il progetto Stadio-Clinica. Azione richiama l'attenzione sul doppio binario su cui si gioca il futuro sanitario e socioeconomico del territorio. Entro il 15 dicembre è atteso l'esito dello studio per l'individuazione del luogo più idoneo alla realizzazione del nuovo polo ospedaliero di Terni. "Ciò significa che, da qui a gennaio, si definirà in larga parte il futuro della sanità e dello sviluppo socioeconomico dell'intera provincia", ha sottolineato Pennoni, aggiungendo che "questo momento rappresenta un passaggio storico per questo territorio".

Il segretario di Azione ha concluso con un appello diretto: "Azione dice basta al rumore sterile, è ora di soluzioni concrete e lavoro". Un richiamo alla responsabilità che, secondo il partito, deve tradursi in fatti e non limitarsi alle dichiarazioni d'intenti.

Melasecche (Lega): "La Regione vuole impedire il progetto"

Ben più duro il giudizio del consigliere regionale della Lega Enrico Melasecche, che ha puntato il dito contro la Giunta guidata dalla presidente Stefania Proietti. "La volontà della Proietti e della sua giunta è quella di impedire la realizzazione del progetto stadio/clinica", ha affermato Melasecche, denunciando quello che definisce un atteggiamento "grave, per nulla istituzionale, per nulla politico".

Secondo il rappresentante leghista, l'amministrazione regionale sarebbe disponibile a realizzare la clinica, ma solo a condizione che non sia la società Stadium della Ternana a occuparsene. "Possiamo facilmente immaginare chi", ha aggiunto con una punta polemica, senza scendere nei dettagli.

Melasecche ha criticato aspramente la strategia della Regione, parlando di "tatticismi in danno di un territorio che è stato penalizzato per decenni da politiche succubi ad altri interessi". Il consigliere regionale ha anche ricordato una battuta del consigliere comunale Claudio Campili, esponente della sinistra di lungo corso, che in dialetto ternano sintetizzava il malcontento locale: "Qui si lamenta l'ortica invece del c...o!". Una frase, ha ammesso Melasecche, "non certo da salotto ma che rende molto bene l'idea".

Il ritiro della sospensiva da parte della Regione, secondo Melasecche, non cambia la sostanza: "Il TAR non ha giudicato ma intanto la Regione ha ritirato la richiesta di sospensiva". Un fatto che, a suo dire, dimostra la fragilità della posizione regionale e la logica dilatoria che anima l'intero impianto amministrativo.

Pastura (FdI): "Un passo avanti, ma troppa confusione istituzionale"

Più sfumata, ma non meno critica, la posizione del capogruppo di Fratelli d'Italia in consiglio comunale Roberto Pastura. "Registro con soddisfazione una notizia importante: la Regione ha ritirato la richiesta di sospensiva davanti al TAR", ha dichiarato, definendola "un segnale atteso da mesi". Pastura ha riconosciuto che la mossa va nella direzione da lui sempre auspicata: "Riportare la vicenda sul piano del dialogo istituzionale e non sul terreno dello scontro giudiziario".

Tuttavia, il capogruppo di FdI non ha nascosto le sue perplessità sulla sequenza degli eventi. "L'ultimo giorno utile la Regione presenta il ricorso al TAR. Il giorno prima dell'udienza, la stessa Regione chiede al Comune di ritirare la determinazione dirigenziale. Il giorno dell'udienza, la Regione ritira la sospensiva", ha elencato Pastura, sottolineando che "una sequenza che lascia oggettivamente un senso di confusione istituzionale".

La domanda che Pastura si pone, e pone all'opinione pubblica, è chiara: "È difficile capire quale fosse la strategia, quale fosse la linea politica e amministrativa che ha guidato questo susseguirsi di mosse contraddittorie".

Ciononostante, il capogruppo di Fratelli d'Italia ha riconosciuto che oggi si apre uno scenario nuovo. Con l'udienza di merito fissata al 27 gennaio 2026, "c'è tempo", ha ribadito. "Tempo per tornare alla ragionevolezza, tempo per sedersi attorno al tavolo e risolvere ciò che si deve risolvere, tempo per ricomporre una vicenda che non meritava di essere avvelenata dalla conflittualità".

Pastura ha concluso richiamando un principio che considera fondamentale: "Le istituzioni non possono combattersi, devono parlarsi. Questo è un principio cardine della democrazia rappresentativa". E ha lanciato un appello finale: "Sta a Regione e Comune dimostrare di volerlo davvero usare per rimettere la città al centro di tutto. Terni se lo merita".

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Federico Zacaglioni
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