Due storici simboli del territorio tornano a vivere, segnando un doppio punto a favore nell’articolata strategia di rilancio economico e culturale perseguita dall’Amministrazione Comunale. Da una parte, lo splendido Palazzo Catucci, nel cuore del borgo antico, dopo anni di chiusura si appresta a diventare un museo dedicato al pianoforte storico. Dall’altra, le maestose e da tempo abbandonate ex officine degli Studios di Papigno trovano finalmente un custode e un progetto: diventeranno la sede fissa e operativa del Cantamaggio, l’ente che da anni realizza i carri allegorici della tradizionale sfilata di Maggio, mettendo fine a un “vagabondare” durato troppo a lungo.
Ad annunciare il duplice traguardo, presentato come l’esito di percorsi paralleli ma convergenti, è l’assessore comunale allo Sviluppo Economico, Sergio Cardinali. “Sono due piccoli ma significativi passi - commenta - verso un progetto di ampio sviluppo economico territoriale”. Due tasselli che saranno al centro della prima riunione dei gruppi di lavoro degli Stati Generali dell’economia, in programma il 9 dicembre alla Bct.
La rinascita di Palazzo Catucci passa attraverso una manifestazione di interesse giunta dopo l’evento estivo della Fondazione Enrico Mattei. Un soggetto privato - la cui identità non è stata ancora resa pubblica - ha proposto di trasformare il prestigioso immobile in un museo permanente che esporrà una collezione di 50 pianoforti storici, con esemplari che coprono un arco temporale di due secoli, dal 1700 al 1900.
“Palazzo Catucci, dopo anni di chiusura riapre le porte”, dichiara l’assessore Sergio Cardinali. “Dopo l’evento della Fondazione Mattei di questa estate, è arrivata una manifestazione di interesse per un museo dei pianoforti, restituendo definitivamente lo splendido palazzo ai visitatori, aumentando l’offerta del borgo antico che, dopo il Bac di Santa Cecilia e i nomadi digitali, ritorna a vivere”.
L’edificio, fino alla primavera del 2023, aveva ospitato l’Università Pegaso, che ne aveva curato la manutenzione in virtù di una convenzione. La mancata rinnovazione dell’accordo, a causa di una richiesta di canone d’affitto non accettata dall’ateneo, aveva lasciato l’immobile vuoto, alimentando le preoccupazioni della comunità. Ora la strada sembra definitivamente segnata. La Giunta aveva già dato il via libera a una procedura di concessione della durata di sei anni, prevedendo che l’immobile diventasse un “polo culturale stabile” con specifiche missioni formative ed eventi di richiamo. L’aggiudicazione finale, subordinata all’autorizzazione della Soprintendenza, sembra ora avviarsi a compimento.
L’altra buona notizia riguarda il complesso di Papigno, da oltre venticinque anni in stato di semi-abbandono. Il Comune ha infatti concluso il bando riservato alle associazioni culturali del territorio, aggiudicando le ex officine degli studi all’ente Cantamaggio. Quest’ultimo, risultato vincitore, realizzerà un investimento di 135mila euro per la ristrutturazione dei locali che gli verranno affidati.
“Finalmente finisce l’incertezza di un luogo fisico dove creare gli allestimenti dei carri di Maggio - sottolinea Cardinali -, un vagabondare di anni a cui finalmente l’amministrazione ha dato una risposta”. Per il Cantamaggio, storico protagonista della festa di Maggio, si tratta di un approdo fondamentale dopo anni in cui ha dovuto spostarsi di volta in volta per costruire i suoi carri allegorici.
L’operazione, però, non è che il primo passo di un disegno più ampio. “Questa operazione riapre le porte di parte degli Studios - spiega l’assessore - in attesa della chiusura del bando per l’affidamento delle tante strutture presenti all’interno, abbandonate a se stesse da oltre 25 anni, per realizzare un luogo di arte, cinema, spettacolo, cultura, archeologia industriale, formazione a due passi dalla cascata”. Un secondo e più sostanzioso bando è infatti ancora aperto: mira a individuare uno o più soggetti privati disposti a investire risorse proprie per il recupero e la rifunzionalizzazione di altri spazi, attraverso una concessione ventennale.
Nel frattempo, l’Amministrazione guarda anche oltre, avendo partecipato a un bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri da 10 milioni di euro per la rigenerazione dei siti industriali dismessi. “Considerando le scadenze dei vari bandi - aveva commentato Cardinali nelle scorse settimane - pensiamo, entro tre mesi, di avere un’idea chiara del futuro di Papigno e dei soggetti che vi andranno”.
Con queste due operazioni, che convergeranno nella discussione degli Stati Generali dell’economia, Palazzo Spada segna dunque due obiettivi concreti. “Sono particolarmente orgoglioso anche di questi piccoli passi - conclude Sergio Cardinali - che seguono e si accompagnano ad azioni più importanti. Credo fermamente che nei due anni e mezzo che mancano alla fine della legislatura saranno ancora molte le novità che questa amministrazione saprà lasciare in eredità”. La partita per il rilancio di due luoghi simbolo è appena cominciata, ma i primi segnali di vita sono già una realtà.