Il Comune di Terni ci riprova su Papigno e rilancia la degli ex Studios sulle sponde del Nera. I capannoni dove Roberto Benigni girò alcune dscene de "La VIta è bella" e del suo "Pinocchio" e dove il compianto produttore Mario Cotone individuò un possibile polo cinematografico alternativo a Cinecittà, potrebbero essere pronti a vivere una nuova stagione di rilancio. Il Comune di Terni ha infatti dato il via libera alla ricerca di manifestazioni di interesse per la gestione dell’area, aprendo ufficialmente la possibilità di trasformare il sito in polo cinematografico, culturale e turistico di eccellenza.
Un progetto che si innesta sulla delibera approvata a settembre 2025, quando Palazzo Spada decise di partecipare a un bando ministeriale per la riqualificazione degli ex stabilimenti elettrochimici di Papigno e dell’area ex Enel. Oggi, con la definizione delle condizioni generali di concessione, la partita entra nella sua fase operativa: investitori, operatori e istituzioni sono chiamati a dare forma a una nuova identità per uno dei siti industriali e cinematografici più iconici dell’Umbria.
"E' un altro tassello fondamentale del programma amministrativo che entra nella fase finale - spiega l'assessore allo sviluppo economico Sergio Cardinali -. Ora non resta che attendere le manifestazioni di interesse per un’area che, abbandonata da anni dopo la gestione Cinecittà, ha visto un deturpamento inaccettabile e irrispettoso della storia industriale del nostro territorio. Con questo atto si restituisce dignità e blasone alla 'Manchester italiana'”.
La delibera, proposta dagli assessori Michela Bordoni (Patrimonio) e Sergio Cardinali (Sviluppo Economico), fissa linee chiare per lo sviluppo dell’area, che si estende per oltre 150.000 metri quadrati tra volumi coperti e scoperti.
Le destinazioni previste vanno dall’industria e artigianato innovativo alla formazione professionale, dalla produzione cinematografica e culturale allo sport, fino all’accoglienza turistica, creando un modello integrato di valorizzazione urbana e territoriale.
La concessione potrà durare fino a 30 anni, con un canone annuo base fissato a 15.000 euro oltre IVA. È prevista la possibilità di subconcedere attività economiche e di modulare gli interventi su più fasi, garantendo una regia coordinata nella gestione degli spazi.
Il rilascio definitivo degli immobili sarà subordinato all’autorizzazione della Direzione Regionale per i Beni Culturali, data la presenza di vincoli storici e architettonici, a tutela della memoria industriale e cinematografica del sito.
La delibera prevede che le proposte di valorizzazione possano riguardare anche solo alcune parti degli immobili, incentivando la suddivisione degli investimenti e la coerenza con lo sviluppo locale. Particolare attenzione è riservata ai “teatri di posa”, che dovranno mantenere una prevalenza cinematografica e formativa, con la possibilità di ospitare eventi aperti al pubblico. Ci sarebbero state in questi mesi interlocuzioni con 3-4 soggetti interessati a un utilizzo per l'industria della fiction e della serialità televisiva.
Gli altri edifici potranno essere destinati ad attività compatibili con le priorità economiche e culturali della città, creando un equilibrio tra sviluppo economico, innovazione e valorizzazione storica. La manutenzione degli immobili resterà a carico del concessionario per tutta la durata del contratto, mentre il Comune manterrà il diritto di utilizzare gli spazi per 30 giorni all’anno, senza corrispettivo, per eventi istituzionali o di interesse collettivo.
Il Dirigente Federico Nannurelli, responsabile della Direzione Governo del Territorio dovrà ora curare la predisposizione dello schema integrale di bando pubblico e la sua pubblicazione entro tre mesi, aprendo ufficialmente la selezione di partner qualificati.
Resta escluso dall’assegnazione diretta il fabbricato già utilizzato da rafting e Vigili del Fuoco, mentre altri immobili, come quelli destinati alla lavorazione di scenografie, potranno essere assegnati fuori bando a progetti culturali innovativi e ad alta matrice artistica.
Con questa delibera, Papigno e l’area ex Enel si preparano a ritrovare la loro centralità come polo cinematografico, culturale e turistico, grazie a un modello di gestione aperto e trasparente. Al centro del progetto c’è “Explore Papigno”, un percorso culturale e archeologico-industriale che integra produzione cinematografica, formazione professionale e turismo esperienziale, creando sinergie tra economia reale, innovazione e cultura. La proposta tecnica ed economica dovrà dettagliare la valorizzazione degli spazi, le fasi di intervento e le attività previste, in linea con le linee guida della Giunta e con le esigenze del territorio.
Il bando potrà attivare finanziamenti complessivi fino a 15 milioni di euro, di cui 10 milioni richiesti tramite il bando ministeriale, 3 milioni di cofinanziamento pubblico e 2 milioni provenienti da investimenti privati, garantendo così la sostenibilità finanziaria del progetto e l’attrazione di partner nazionali e internazionali. L’iniziativa punta a restituire valore storico, identità culturale e prospettive economiche a uno dei siti industriali e cinematografici più importanti della città, rendendo Papigno nuovamente protagonista nel panorama italiano e internazionale.