09 Dec, 2025 - 17:45

Terni, ciclone Bandecchi sulla Regione: "Al DG del Comune impedito di parlare su sanità e welfare"

Terni, ciclone Bandecchi sulla Regione: "Al DG del Comune impedito di parlare su sanità e welfare"

Un microfono negato, poi l’invito a lasciare la sala. La protesta del Comune di Terni esplode dopo che al suo direttore generale, Claudio Carbone, sarebbe stato impedito di prendere la parola - e persino di assistere - all’incontro tecnico regionale sul futuro della sanità umbra, in un incontro partecipativo sul nuovo piano socio-sanitario. Il sindaco Stefano Bandecchi parla di “gravissimo atto di censura” e scaglia un duro j’accuse contro la presidente Stefania Proietti.

La vicenda, destinata a inasprire lo scontro politico-istituzionale sul welfare e sulle infrastrutture sanitarie, risale a questa mattina, martedì 9 dicembre, nella Sala Convegni Crispoliti-Peccati a Perugia. Qui si stava svolgendo la riunione di condivisione del documento preliminare del Piano Socio Sanitario Regionale (PSSR) 2025-2030. Il dottor Carbone vi partecipava in rappresentanza tecnica del Comune e in sostituzione della dirigente-assessore titolare.

La ricostruzione dei fatti del DG Carbone in una lettera inviata alla Regione

Secondo la ricostruzione fornita dallo stesso manager in una lettera formale indirizzata alla presidente Proietti e al direttore della USL Umbria 2 Roberto Noto, tutto è accaduto al termine della presentazione del Piano. Mentre si esaminava il punto sul “Sistema socio sanitario integrato territorio ospedale”, dalla dottoressa Daniela Donetti - la direttrice della sanità regionale che gestiva i lavori - sarebbe stata offerta la possibilità di intervenire.

“Ho quindi ritenuto di parlare, qualificandomi”, scrive Carbone“A questo punto Donetti non mi ha consentito di interloquire perché a suo dire il mio ruolo di Direttore Generale è un ruolo politico e non gestionale.

Nonostante le rimostranze, il diniego sarebbe stato confermato. “A questo punto ho chiesto di poter assistere come auditore, riconsegnando il microfono. Ma non è stato possibile e la stessa mi ha invitato a lasciare la sala”.

La reazione del sindaco Bandecchi e lo scontro sul ruolo del direttore generale

La notizia ha scatenato la reazione immediata del sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, che ha diramato un duro comunicato. L’episodio viene trasformato in una questione di principio che tocca l’autonomia e il rispetto dell’ente capoluogo di provincia. “Voglio rammentare alla presidente Proietti che la riunione era, per volontà della stessa giunta regionale, come da invito, aperta solo ai tecnici, ai dirigenti, ha sottolineato Bandecchi, snocciolando la normativa per ribadire la natura tecnica della figura del direttore generale.

“Rammento altresì che il direttore generale non è un organo politico, come è stato superficialmente definito, ma è previsto dall’articolo 108 del Tuel quale organico tecnico come ha ribadito la Cassazione a sezioni unite già dal 2006”, ha puntualizzato. Il sindaco definisce l’accaduto un atto di prepotenza politica che mortifica in maniera indecente il Comune capoluogo di Terni”.

Il cuore della protesta si sposta quindi sui contenuti: la richiesta del nuovo ospedale territoriale per Terni e le risorse per il welfare, giudicate insufficienti. “Noi non ci faremo azzittire da nessuno”, è l’affondo, “continuiamo a dire in ogni luogo e in ogni sede che vogliamo il nuovo ospedale territoriale, che è un sacrosanto diritto per i Ternani”.

Il fronte compatto dell’amministrazione ternana: la dura presa di posizione di Batini

La condanna non è isolata e all’attacco del sindaco si unisce con toni altrettanto duri l’intera compagine dell’amministrazione. In prima fila, Claudio Batini, presidente della Terza Commissione consiliare (Affari Generali e Personale) del Comune di Terni, ha rilasciato una dichiarazione che non ammette repliche. Batini definisce quanto accaduto un “atto di arroganza istituzionale” e, andando oltre, sostiene che un gesto del genere “evoca il peggio che questa Nazione ha rappresentato nei suoi anni più pesanti”.

Il presidente di commissione ha quindi avanzato una richiesta precisa: Attendiamo immediatamente scuse e motivazioni ufficiali in merito a questo inqualificabile episodio”. In un passaggio che lascia poco spazio a interpretazioni, Batini ha poi aggiunto: “Ci si auspica che si sia trattato di una leggerezza amministrativa paradossale, sebbene purtroppo la stessa Presidente Proietti ne sia stata attrice”. Conclude il suo intervento lanciando un appello a un “esame di coscienza serio e costruttivo” da parte della controparte.

Sul piano politico, la critica si è fatta ancora più tagliente con l’intervento dell’assessore all’Urbanistica, Marco Iapadre“Evidentemente qualcuno non considera il Comune di Terni facente parte della Regione Umbria”.

Il Comune ha fatto richiesta del verbale della riunione con la lettera del Direttore Carbone

Dalla vicenda emergono ora diversi fronti di richiesta formale. Il dottor Carbone, nella sua lettera, ha chiesto formalmente il verbale dell’incontro e tutti i documenti relativi, mentre la maggioranza politica ternana attende una presa di posizione ufficiale della Regione Umbria. Al momento, dalla Giunta Proietti non è ancora arrivato alcun commento ufficiale sull’accaduto.

L’episodio si inserisce in un contesto di tensione già presente tra l’amministrazione comunale e la Regione, caratterizzato da precedenti attriti sulla governance sanitaria e sulle infrastrutture del territorio. La richiesta del nuovo ospedale rimane un nodo centrale del confronto, ora acuito da quanto accaduto nella sala del Broletto.

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Federico Zacaglioni
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