Una bufera politica scatenata dalle parole del presidente uscente della Corte dei Conti dell’Umbria sta riaccendendo il conflitto istituzionale sulla sanità regionale e sul futuro ospedale di Terni. Al centro della polemica, l’intervista rilasciata dal magistrato Antonello Colosimo a Umbria TV, nella quale ha sollevato dubbi stringenti sulla sostenibilità del nuovo ospedale di Narni-Amelia e sulla necessità della recente manovra fiscale regionale.
A raccogliere immediatamente il guanto di sfida è stata la presidente del consiglio comunale di Terni, Sara Francescangeli di Alternativa Popolare, che ha risposto convocando un consiglio comunale aperto per il 12 gennaio dedicato esclusivamente a questi temi, rivendicando nel contempo le posizioni già espresse dall’ex sindaco Stefano Bandecchi.
La reazione politica non si è fatta attendere. Sara Francescangeli ha aggredito la maggioranza regionale di centrosinistra guidata dalla presidente Stefania Proietti, chiedendo spiegazioni formali dopo le osservazioni di Colosimo. "A sinistra, tutti muti sulle dichiarazioni del presidente della Corte dei Conti umbra?", ha esordito in un duro post sui social, notando l’ironia per cui la stessa Corte, spesso applaudita dalla sinistra per le sue censure ad esempio sul Ponte sullo Stretto di Messina, ora solleva un muro di silenzio sulla gesione del governoregionale. La presidente del consiglio ternano ha fissato un obiettivo preciso: "La campagna elettorale è finita da un anno, attendiamo al consiglio comunale aperto di Terni, del 26 gennaio, le risposte, dalla Presidente Proietti, che Terni merita".
Francescangeli va all'attacco anche sull'ospedale di Narni-Amelia e quello di Terni, sul quale sono attese entro queste mese le possibili dislocazioni alternative a Colle Obito, anche se sul DEFR della Regione Umbria è previsto solo il Docfap per il nuovo nosocomio, cioè lo studio di fattibilità. "Come ho sempre sostenuto - dice la presidente del consiglio comunale -, la realizzazione dell'ospedale di Narni Amelia, sarebbe solo l'alibi per la Regione per non realizzare mai più quello di Terni".
La tensione è salita con l’intervento della Lega Umbria, che ha rilanciato un’intervista del giornalista Marco Brunacci per attaccare frontalmente la giunta Proietti. Il Carroccio concentra il fuoco su tre punti: contesta come "a dir poco discutibile" l’affidamento della due diligence sulla sanità alla società di revisione privata KPMG. Quindi giudica "sproporzionata" la manovra fiscale regionale che ha aumentato le tasse sanitarie. E, infine, alla luce delle nuove cifre emerse, chiede una sua immediata revisione per ridurre il carico sui cittadini. L’attacco della Lega si fonde con le richieste di Francescangeli, creando un fronte unico di pressione sull’esecutivo regionale.
Cosa ha detto esattamente Antonello Colosimo per provocare questa reazione a catena? Nell’intervista, il magistrato ha fatto un’analisi chirurgica di tre dossier scottanti. Primo: i conti e la manovra fiscale. Colosimo ha ricordato che il disavanzo certificato dal MEF era di 40 milioni di euro, ma che la Regione ha poi varato una manovra più pesante. Ha però aggiunto un dato nuovo: "Noi abbiamo anche, sulla base della pronuncia della Corte Costituzionale, una rinvenienza di circa 14 milioni che naturalmente andranno sul fondo sanitario". Da qui la sua conclusione perentoria: "Quindi c'è margine di manovra perché la giunta Proietti possa rideterminare o valutare pensandoci meglio, una migliore allocazione delle risorse e una riduzione del peso sulla comunità umbra".
Secondo: l’anomalia dell’incarico a KPMG. La Corte dei Conti ha acceso i riflettori su questo passaggio, chiedendo spiegazioni sul perché sia stato chiesto a una società privata di avviare una due diligence "prima ancora di affidarle poi formalmente l’incarico", un fatto che Colosimo ha definito "un po’ sorprendente".
Terzo e più esplosivo: il nuovo ospedale di Narni-Amelia. Qui i numeri forniti da Colosimo sono un macigno: un investimento di 85 milioni, più un costo annuo di 6 milioni per 25 anni, per un totale di ulteriori 150 milioni, da caricare sull’Usl Umbria 2 che ha già un debito di 140 milioni. "Abbiamo fatto presente che lo studio di fattibilità deve essere rigoroso, perché non si può fare a 20 minuti di distanza un secondo ospedale con costi straordinari", ha dichiarato, elogiando invece l’efficienza dell’attuale ospedale di Terni. La sua valutazione è netta: la sostenibilità dell’operazione è "critica" e duplicare strutture a pochi chilometri di distanza "non è funzionale al servizio sanitario".

La bufera si è scatenata proprio nel momento del passaggio di consegne alla guida della sezione di controllo della Corte dei Conti. Al dottor Antonello Colosimo è subentrato, come nuovo presidente, Paolo Peluffo, una figura di alto profilo istituzionale già consigliere per la Stampa e l’Informazione del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Peluffo eredita dunque un dossier incandescente, dove le osservazioni tecniche del suo predecessore sono già diventate arma politica nell’acceso scontro sul futuro della sanità umbra e sul destino del nuovo ospedale di Terni. La convocazione del consiglio comunale aperto del 26 gennaio promette di essere solo il primo atto di una controversia destinata a durare.