Con l’ingresso ufficiale dell’Umbria nella Zes Unica (Zona economica speciale), si apre ora una fase decisiva: quella dell’attuazione concreta delle opportunità previste dal nuovo assetto normativo. A farsi promotore di un’azione immediata e strutturata è l’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Perugia, che ha avviato un percorso informativo e formativo rivolto ai professionisti del territorio, chiamati a svolgere un ruolo centrale nel supporto alle imprese interessate a beneficiare delle misure della Zes.
Con l’estensione della Zes Unica ai territori dell’Italia centrale, e dunque all’Umbria, la partita si sposta ora dall’inquadramento giuridico all’attuazione concreta: come tradurre la normativa in investimenti reali, sviluppo produttivo e nuova occupazione. È in questo quadro che si è svolto venerdì 12 dicembre, nella sede di Sviluppumbria a Foligno, il convegno “Attuazione della Zes per gli investimenti produttivi nel territorio umbro”.
L’iniziativa ha rappresentato un momento di confronto strategico tra professionisti, istituzioni pubbliche e soggetti chiamati a governare il processo Zes, con l’obiettivo di chiarire opportunità, vincoli e modalità operative. Al centro del dibattito sono emerse esigenze concrete: un coordinamento istituzionale efficace, la semplificazione delle procedure burocratiche, la capacità di predisporre progetti e piani economico-finanziari solidi, e strumenti di supporto mirati ad attrarre investitori, rendendo immediatamente fruibili le agevolazioni previste dalla normativa.
Ad aprire i lavori è stato il presidente dell’Ordine dei commercialisti di Perugia, Enrico Guarducci, che ha sottolineato il valore strategico della Zes per il tessuto economico regionale:“La Zes è una grande opportunità di crescita per le aziende umbre. Già per il 2025 sono state presentate domande per 110 milioni di accesso a contribuzione, ma il grosso arriverà nei prossimi mesi. È un provvedimento che, oltre al beneficio diretto economico attraverso il credito d’imposta sui nuovi investimenti, semplifica gli aspetti burocratici, attraverso un’autorizzazione unica per i nuovi investimenti e insediamenti, semplificando e riducendo i tempi per l’ottenimento dei titoli autorizzativi”.
Guarducci ha inoltre rimarcato il ruolo chiave della categoria professionale nel rendere effettivo l’accesso agli incentivi: “La nostra categoria sarà parte attiva e indispensabile per l’accesso e ottenimento della contribuzione pubblica”.
Non è mancato, infine, un richiamo alle criticità rimaste aperte sul perimetro e sull’equità territoriale delle agevolazioni: “Purtroppo l’agevolazione contributiva non riguarderà l’intero territorio della nostra regione e questo potrebbe generare disparità nella distribuzione degli aiuti allo sviluppo”.
Uno dei passaggi centrali del convegno è stato l’intervento del coordinatore nazionale della Struttura di missione Zes Unica, avvocato Giosy Romano, che ha chiarito la portata reale dello strumento e le distinzioni tra agevolazioni fiscali e semplificazioni procedurali: “È l’intero territorio dell’Umbria - ha sottolineato Romano - a essere qualificato come Zona economica speciale. La distinzione riguarda il riconoscimento di solo alcuni Comuni nella Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale, che attribuisce loro la possibilità di usufruire di un aiuto di Stato e quindi di un vantaggio dettato dal credito d’imposta”.
Romano ha evidenziato come, al di là della mappa degli aiuti fiscali, tutta la regione possa beneficiare delle semplificazioni burocratiche, in particolare attraverso l’autorizzazione unica rilasciata dalla Struttura di missione Zes: “Basta avanzare un’unica istanza a un unico interlocutore, che è la Struttura di missione Zes, in maniera digitale e non più fisica, ottenendo quindi il titolo dell’autorizzazione unica che sostituisce le varie autorizzazioni prima necessarie per avviare un’attività, compreso il permesso a costruire”.
Un passaggio che segna, secondo Romano, un cambio di paradigma: “Questa autorizzazione unica contiene tutti i permessi, pareri e nulla osta necessari per avviare un’attività e viene rilasciata all’esito di una conferenza di servizi che ha una durata temporale di 30 o massimo 45 giorni”. “Insomma - ha concluso Romano - una vera e propria rivoluzione copernicana che permette all’investitore di avviare un investimento con un decorso temporale ancorato a giorni e non più a mesi o ad anni, come era prima necessario”.
A chiudere il quadro è intervenuto l’amministratore unico di Sviluppumbria, Luca Ferrucci, che ha richiamato l’importanza di una corretta informazione rivolta ai professionisti che dialogano quotidianamente con le imprese. “Questo convegno è importante per far conoscere ai professionisti, che hanno un dialogo diretto con le imprese, le opportunità e i limiti di questo strumento normativo che poggia su tre pilastri: il credito fiscale rispetto agli investimenti, il regime autorizzatorio e il bonus per le assunzioni”.
Ferrucci ha sottolineato, tuttavia, come permangano alcune incertezze normative:
“Sul terzo pilastro c’è ancora bisogno di chiarezza normativa”. Ha quindi ribadito una preoccupazione condivisa sul territorio: “Non tutta l’Umbria può usufruire del credito fiscale sugli investimenti: vincoli normativi non lo consentono e questo un po’ ci preoccupa, per le distorsioni allocative degli investimenti che potrebbero esserci negli anni a venire”.
La Zes Unica rappresenta, per l’Umbria, una leva potenzialmente decisiva per rafforzare la competitività del sistema produttivo, attrarre capitali e ridurre i tempi della burocrazia. La capacità di trasformare questa opportunità in risultati concreti dipenderà ora dall’integrazione tra istituzioni, professionisti e imprese, in un percorso che richiederà competenze tecniche, chiarezza normativa e una governance attenta alle specificità del territorio.