18 Nov, 2025 - 17:00

ZES unica, grande opportunità di rilancio per Gualdo Tadino e la fascia appenninica

ZES unica, grande opportunità di rilancio per Gualdo Tadino e la fascia appenninica

L’Umbria è entrata ufficialmente nella ZES Unica, la Zona Economica Speciale pensata dal Governo per favorire investimenti e sviluppo nelle aree a maggiore fragilità socio-economica. L’approvazione definitiva, arrivata il 12 novembre scorso, segna un passaggio cruciale per il futuro della regione e dei 37 comuni finora coinvolti compreso Gualdo Tadino, che viene affiancata alle Marche in un piano di rilancio per il Centro Italia finora riservato alle regioni meridionali.

I Vantaggi Principali: crediti d'imposta e semplificazione burocratica

La ZES unica garantisce alle imprese due strumenti fondamentali: agevolazioni fiscali tramite crediti d’imposta e una significativa semplificazione amministrativa per l’avvio e l’ampliamento delle attività produttive. I benefici fiscali, che sono il cuore dell’intervento, saranno attivi solo nei 37 comuni umbri inseriti dalla Commissione Europea nelle aree 107.3.c, quelle autorizzate a ricevere aiuti maggiorati a finalità regionale. 

La Zona Economica Speciale è definita dalla legge come una zona delimitata del territorio dello Stato, nella quale l’esercizio di attività economiche e imprenditoriali, da parte sia delle aziende già operative nei relativi territori, sia di quelle che vi si insedieranno, può beneficiare di speciali condizioni, in relazione agli investimenti e alle attività di sviluppo d'impresa.

Umbria, i Comuni coinvolti e le agevolazioni specifiche

Tra i comuni che rientrano nelle aree ammissibili vi sono tutti quelli della Fascia Appenninica e dell'Alto Chiascio: Gualdo Tadino, Gubbio, Nocera Umbra, Valtopina, Fossato di Vico, Costacciaro, Sigillo, Scheggia e Pascelupo, Valfabbrica. Per imprese e investitori di questi territori si aprono opportunità importanti. Il credito d’imposta potrà arrivare al 35% per le piccole imprese, al 25% per le medie e al 15% per le grandi, con investimenti ammessi da 200 mila a 50 milioni di euro, destinati a nuovi stabilimenti, ampliamenti, diversificazioni produttive o trasformazioni radicali dei processi industriali. Sono ammesse anche acquisizioni di beni da stabilimenti chiusi, a patto che l’investimento generi sviluppo reale. Una prima dotazione di 110 milioni di euro è già stata stanziata per Umbria e Marche. Nella nostra regione, oltre ai comuni della fascia appenninica e di quelli dell'alto chiascio beneficeranno della ZES: Bettona, e tutta l’area dello Spoletino e della Valnerina. Quindi: Spoleto, Norcia, Cascia, Scheggino, Sant’Anatolia di Narco, Cerreto di Spoleto, Castel Ritaldi, Sellano, Campello sul Clitunno, Monteleone di Spoleto, Poggiodomo, Preci e Vallo di Nera, E ancora: Trevi, Foligno, Nocera Umbra, Montefalco e Gualdo Cattaneo. Poi un pezzettino di media valle del Tevere: Marsciano, Deruta e Collazzone e uno spicchio di Trasimeno: Panicale, Passignano e Piegaro. In provincia di Terni, invece: Narni, San Gemini e soltanto alcune aree del territorio comunale ternano.

Semplificazione amministrativa per tutta la regione, prospettive future e scadenze imminenti

Oltre alla parte fiscale, tutta l’Umbria potrà usufruire della semplificazione amministrativa tramite lo Sportello Unico Digitale della ZES, che introdurrà procedure accelerate e autorizzazione unica per progetti industriali e logistici. L’obiettivo è creare un ambiente normativo più snello e prevedibile, capace di attrarre investimenti nazionali e internazionali. La Regione punta ora ad ampliare i comuni ammissibili al credito d’imposta, per includere anche i 55 rimasti fuori. Una modifica della mappa richiederà un accordo tra Governo, Regioni interessate (Umbria, Marche e Abruzzo) e Commissione Europea, già coinvolta in un tavolo tecnico. Per la Fascia Appenninica dell’Umbria, alle prese da circa venti anni con una grave crisi industriale ed economica, si tratta di una grande opportunità di rilancio: i territori possono ora beneficiare di un poderoso incentivo alla rinascita produttiva, con possibilità di nuovi investimenti, occupazione e maggiore competitività. La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e i prossimi provvedimenti attuativi daranno il via alla fase operativa, anche se, in assenza di proroghe, sarà una corsa contro il tempo: la scadenza per il 2025 è fissata per il 2 dicembre prossimo, termine ultimo per la presentazione dei progetti che intendono usufruire del credito d’imposta per gli investimenti realizzati tra il 1° gennaio e il 15 novembre 2025.

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Emanuele Giacometti
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