27 Dec, 2025 - 15:40

Water Way della Cascata delle Marmore. Melasecche: "Basta rinvii"

Water Way della Cascata delle Marmore. Melasecche: "Basta rinvii"

Un'opera strategica, innovativa e sostenibile dall'enorme potenziale. Così definisce la 'Water Way' - letteralmente 'la via dell'acqua' - della Cascata delle Marmore il capogruppo della Lega in Consiglio regionale Enrico Melasecche. Che fa anche notare come questo sia un progetto in ballo da almeno cinque lustri ma di cui ancora non si è vista neanche l'ombra.

Un'attrazione nell'attrazione che integrerebbe Cascata e Lago di Piediluco

Il consigliere ha ricordato che della Water Way si era iniziato a parlare dalla fine degli anni Novanta quando venne realizzato il parco della Cascata, riqualificando l'intera area. In quel frangente la Regione era al lavoro nel consolidamento delle pendici rocciose della Cascata e, riferisce Melasecche, già allora aveva rappresentato una prima sollecitazione per un ascensore che ottenne anche il parere favorevole della allora Soprintendente Vittoria Garibaldi. "Un progetto che si fermò solo per l’esaurimento dei finanziamenti, non certo per mancanza di visione" specifica. Nel 2018 era arrivato anche un nuovo input con un proposta di project financing da parte di un’impresa di costruzioni che si era detta disponibile a realizzarla.

Nei piani la via dell'acqua "prevede la risalita in ascensore nell’area di Campacci, la discesa verso l’approdo del Velino nel punto in cui il fiume si getta nel Nera formando il salto della Cascata, e da lì la risalita con battelli elettrici lungo il canale Drizzagno fino all’ingresso nel Lago di Piediluco, consentendone il periplo e, potenzialmente, l’estensione dell’escursione verso Rieti".

Insomma un percorso suggestivo che integrerebbe Cascata e vicino Lago di Piediluco e che rappresenterebbe un'attrazione nell'attrazione in grado, sostiene Melasecche, di contrastare il turismo "mordi e fuggi" e potenziare ulteriormente l'attrattività del sito della Cascata, tra i più caratteristici dell'Umbria Sud, che da solo porta oltre 500mila visitatori l'anno

Le variabili da verificare

Date le premesse, Melasecche ha annunciato di aver depositato un'interrogazione in Consiglio regionale. Sul piatto ci sono diverse variabili da verificare a partire dai costi dell'opera, rispetto ai quali la Fondazione Carit in passato si era dichiarata disponibile sia per la progettazione esecutiva che per il finanziamento "ipotizzando la realizzazione di un ascensore in acciaio inox e cristallo a geometria variabile". Da chiarire se da parte della Fondazione sia confermata la disponibilità lavorando, parallelamente, alla costituzione di un "gruppo di lavoro che coinvolga anche l’associazionismo locale".

"Il progetto - aggiunge il capogruppo - si inserirebbe inoltre in un sistema già fortemente qualificato da importanti interventi infrastrutturali e turistici: dal completamento della superstrada Terni–Rieti con gli svincoli di Piediluco e Labro, alla riqualificazione del Centro di canottaggio D’Aloja, fino ai progetti culturali e museali sorti nell’area di Campacci, come il Museo Hydra della Cascata e il Centro per la valorizzazione dei pittori Plenaristi, che hanno creato cultura, attrattività e valore e che meritano piena attenzione da parte delle istituzioni".

Un'opera green che consentirebbe di ridurre l'impatto ambientale

Infine c'è l'aspetto legato alla sostenibilità. Perché l'ascensore consentirebbe di ridurre significativamente anche il traffico su strada, "oggi causa di congestione, inquinamento e di uno sfregio evidente a un contesto naturalistico unico". Inoltre il progetto della Water Way sarebbe in sintonia anche con la nuova ciclovia di Piediluco, deliberata da poco e con altre attrazioni locali come "il previsto parco avventura sul Nera con zip line e dalle attività storiche di rafting che da oltre trent’anni richiamano appassionati da tutta Italia" spiega il consigliere.

Tornando all'interrogazione, Melasecche annuncia che chiederà alla Giunta regionale "di uscire dall’ambiguità e di dire chiaramente se intende o meno investire su una visione di sviluppo moderna, sostenibile e concreta. Il progetto Water Way non è un libro dei sogni: è un’opera pensata, studiata, che aspetta solo una scelta politica. Continuare a rinviarla sarebbe una responsabilità grave nei confronti del territorio" conclude.

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Sara Costanzi
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