19 Dec, 2025 - 11:00

Violenza in un bar di Assisi: 39enne in stato di alterazione rimuove il braccialetto elettronico e aggredisce clienti e polizia, arrestato

Violenza in un bar di Assisi: 39enne in stato di alterazione rimuove il braccialetto elettronico e aggredisce clienti e polizia, arrestato

Momenti di tensione e paura ieri mattina in un bar di Assisi, dove un uomo di 39 anni, cittadino italiano, è stato arrestato in flagranza dalla Polizia di Stato a seguito di una condotta violenta e minacciosa che ha profondamente turbato clienti e personale del locale. L’arrestato dovrà rispondere dei reati di resistenza, violenza, minaccia, lesioni e oltraggio a pubblico ufficiale, nonché del danneggiamento di beni mobili.

La dinamica dell'episodio

Secondo la ricostruzione degli agenti del Commissariato di Assisi, l’uomo era già sottoposto a una misura di sorveglianza speciale con prescrizioni restrittive.

Nonostante i divieti imposti lo scorso agosto, si è recato nel bar, assumendo immediatamente un atteggiamento aggressivo e intimidatorio. All’interno del locale ha proferito insulti e minacce nei confronti di un cliente e di una dipendente, generando un clima di forte tensione che ha indotto gli altri avventori a richiedere l’intervento delle forze dell’ordine. La condotta violenta è stata ulteriormente aggravata dallo stato di alterazione, riconducibile all’assunzione combinata di alcol e sostanze stupefacenti.

Durante l’episodio, il 39enne ha rimosso il braccialetto elettronico che indossava per monitorare il rispetto della misura cautelare. L’ha lanciato ripetutamente a terra, tentando di romperlo, in chiaro gesto di volontà di eludere il controllo a cui era sottoposto.

L’intervento degli agenti della Polizia di Stato

All’arrivo della pattuglia, l’uomo ha opposto resistenza, scagliandosi contro gli agenti con calci e manate, proferendo insulti e minacciando chiunque si avvicinasse. La prontezza e l’efficace coordinamento degli operatori del Commissariato di Assisi hanno consentito di contenere la situazione, evitando conseguenze più gravi per la clientela e per il personale del bar. Dopo essere stato bloccato e ammanettato, il 39enne è stato condotto negli uffici di polizia in stato di arresto, dove gli agenti hanno proceduto a documentare dettagliatamente sia i danni provocati agli arredi sia le lesioni lievi riportate durante la colluttazione.

Il quadro probatorio e le responsabilità legali

L’arresto è stato eseguito in flagranza di reato, ossia nel preciso istante in cui gli episodi di violenza si stavano concretamente verificando. Il 39enne dovrà rispondere delle gravi accuse di resistenza, violenza, minaccia, lesioni e oltraggio a pubblico ufficiale, oltre che di danneggiamento, in relazione sia agli atti aggressivi compiuti nei confronti dei clienti e del personale del bar sia alle condotte violente rivolte agli agenti intervenuti.

Il materiale probatorio, raccolto meticolosamente dagli operatori del Commissariato e trasmesso all’Autorità Giudiziaria competente, mette in luce non soltanto la violazione delle prescrizioni imposte dalla sorveglianza speciale, ma anche l’entità e la pericolosità degli atti di violenza e danneggiamento perpetrati in un contesto pubblico, alla presenza di testimoni oculari. Al momento, l’uomo rimane in custodia in attesa dei prossimi sviluppi processuali, tra cui la prevista convalida dell’arresto da parte del giudice, che sarà chiamato a stabilire anche l’eventuale adozione di misure cautelari aggiuntive.

Sicurezza pubblica e riflessioni sul fenomeno

Il caso di Assisi mette in luce criticità strutturali nella gestione di soggetti già sottoposti a misure restrittive che, per diverse ragioni - elusione volontaria, uso di sostanze, fragilità personali - possono trasformarsi in rischi concreti per la collettività. L’episodio solleva pertanto questioni non soltanto operative, ma anche di sistema: l’efficacia dei dispositivi elettronici di controllo (come il braccialetto) appare inevitabilmente limitata se non è accompagnata da un presidio umano costante, da protocolli di intervento tempestivi e da una rete di azioni preventive integrata.

La prevenzione efficace richiede un approccio multilivello: tecnologie affidabili e monitoraggio in tempo reale; presidi delle forze dell’ordine tarati su piani di rischio specifici; e, non meno importante, percorsi di presa in carico socio-sanitaria per i soggetti con problemi di dipendenza o fragilità psicosociali. Altrettanto necessari sono protocolli condivisi tra Autorità giudiziarie, forze di polizia e servizi sociali, esercitazioni congiunte e una formazione mirata degli operatori per gestire situazioni a elevata conflittualità senza escalation.

Prossimi sviluppi giudiziari

Nei prossimi giorni, l’Autorità Giudiziaria esaminerà la posizione dell’uomo e dovrà valutare l’eventuale convalida dell’arresto in flagranza, oltre a decidere sulle misure cautelari da applicare in vista dell’eventuale processo. Il quadro delle accuse, aggravato dalla violenza pubblica e dal danneggiamento del braccialetto elettronico, potrebbe comportare un inasprimento delle restrizioni nei confronti del 39enne.

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Francesco Mastrodicasa
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