13 Feb, 2025 - 16:00

Vino, Coldiretti Umbria contro le etichette allarmistiche: "Pronti a scendere in piazza"

Vino, Coldiretti Umbria contro le etichette allarmistiche: "Pronti a scendere in piazza"

La proposta che arriva da Bruxelles, ossia quella dell'etichetta allarmastica sul vino ha scatenato la dura reazione di Coldiretti Umbria. "Il vino è un simobolo della nostra cultura, tradizione e identità": si legge sul profilo Facebook, dedicato alla regione umbra, della massima associazione di rappresentanza e assistenza dell'agricoltura italiana.

Il nuovo documento di lavoro dell'Unione europea prevederebbe misure più stringenti sulla tassazione, introduzione di avvertenze sanitarie sulle etichette, limitazione delle vendite transfrontaliere e regolamentazione della pubblicità. Tutto ciò ha chiaramente provocato forti reazioni dal settore agroalimentare.

Etichette allarmistiche sul Vino? Coldiretti Umbria non ci sta

La stretta su vini, birre e alcolici, pensata dalla Commissione Europea, aveva generato il via libera all'Irlanda nel poter apporre etichette nocive su tali prodotti. Il piano Ue nell'imporre tali etichette e più tasse sui consumi ha scatenato le associazioni italiane. Questo è il pensiero di Coldiretti Umbria: "Contro la follia tutta ideologica delle etichette allarmistiche sul vino siamo pronti a scendere in piazza per tutelare i viticoltori italiani. L’eventuale imposizione mette infatti a rischio un settore cardine del Made in Italy a tavola che vale quasi 14 miliardi a livello nazionale". 

"Si tratta di un approccio ideologico nei confronti di un alimento come il vino che - sottolinea Albano Agabiti, presidente regionale Coldiretti - fa parte a pieno titolo della Dieta Mediterranea. Il giusto impegno dell’Unione per tutelare la salute dei cittadini non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate. Dobbiamo difendere un settore che ha scelto da tempo la strada della qualità e del consumo consapevole. Assurdo che la Commissione Ue penalizzi un prodotto che la stessa Unione protegge in tutto il mondo per la qualità".

Il presidente regionale di Coldiretti: "Chiediamo all'Ue di eliminare questa proposta"

"Prevedere misure come etichette allarmistiche e nuove tasse ingiustificate - spiega Agabiti - significa colpire un settore strategico anche a livello regionale, che con circa 12.000 ettari di superficie vitata e 21 denominazioni tra Dop e Igp, riesce ad esprimere al meglio, anche all’estero, la qualità del made in Umbria agroalimentare; un punto di forza che svolge un ruolo “traino” per l’intera economia locale e che non ha bisogno di demonizzazioni, allarmi e misure dannose".

"Chiediamo - conclude il presidente regionale di Coldiretti - che la Commissione Europea elimini dal proprio documento di lavoro e non includa nel futuro Piano europeo di lotta contro il cancro, l’introduzione di etichette sanitarie allarmistiche e fuorvianti e l’ipotesi di nuove tassazioni ingiustificate sul vino".

Serve tutelare e non colpire il Made in Italy

"Il nostro vino con diecimila anni di storia - commenta, invece, Roberto Berioli, produttore vitivinicolo di Magione, impegnato in questi giorni al Wine Paris e al Biofach di Norimberga - è un frutto nobile della terra, della tradizione, dell’identità e del lavoro di tanti agricoltori rispettosi dell’ambiente e della salute dei consumatori. Occorre mantenere la guardia alta per i continui attacchi al settore, promuovendo una corretta informazione, specie contro l’allarmismo su un prodotto che valorizza e racconta il nostro territorio, ma pure lo stare bene insieme e in salute con un consumo consapevole". 

"Serve respingere - precisa Berioli - l’inaccettabile proposta dell’esecutivo comunitario di apporre delle scritte sulle bottiglie per scoraggiare i consumi, oltre ad aumentare la tassazione, che rischia di distruggere un lavoro serio e gli sforzi di tanti anni. Uno degli obiettivi prioritari semmai deve rimanere quello di tutelare con forza la qualità del vino, la distintività e il legame con i territori di produzione in cui i viticoltori svolgono un importante lavoro sia a livello ambientale che in chiave turistica, visti i numerosi appassionati che si avvicinano a cantine e vigne emblema di tante nostre colline".

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Emanuele Landi
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