04 Dec, 2025 - 21:18

Vertenza Unicoop, allarme rosso in Umbria: la Regione chiama a rapporto azienda e sindacati per chiarire il nodo esuberi e il futuro dei punti vendita

Vertenza Unicoop, allarme rosso in Umbria: la Regione chiama a rapporto azienda e sindacati per chiarire il nodo esuberi e il futuro dei punti vendita

La Regione Umbria rompe gli indugi e convoca azienda e sindacati dopo le informazioni emerse al tavolo nazionale sulla fusione per incorporazione tra Unicoop Tirreno e Coop Centro Italia. Un intervento ritenuto indispensabile, spiegano da Palazzo Donini, per fare chiarezza su un quadro definito “improvvisamente molto diverso” rispetto alle rassicurazioni fornite nei mesi scorsi dall’azienda.

La Giunta regionale ricorda di aver seguito "fin dall’inizio con grande attenzione, ponendosi sempre in una condizione di confronto continuo" la complessa transizione societaria tra le due cooperative. Una fusione considerata, nelle premesse concordate il 26 febbraio 2025 con le organizzazioni sindacali, come una scelta "indifferibile" per fronteggiare una crisi "incipiente e conosciuta", nonché finalizzata alla "volontà di rafforzare la presenza della cooperazione tra consumatori in Italia centrale".

Al centro di quell’intesa vi era un impegno chiaro: "non procedere, in ogni caso, a risoluzioni traumatiche dell’occupazione", evitando licenziamenti collegati al processo di incorporazione e privilegiando strumenti non coercitivi - uscite volontarie incentivate, percorsi di accompagnamento alla pensione - per una quota limitata di lavoratori.

Tagli e chiusure nel nuovo piano: a rischio 180 posti e 24 supermercati della rete

Le informazioni emerse dopo l’ultimo confronto nazionale hanno ridisegnato in modo drastico il quadro della fusione: secondo quanto riportato nei comunicati post-incontro, sarebbero allo studio 180 esuberi complessivi nelle sedi di Vignale e Castiglione del Lago, insieme alla dismissione di 24 punti vendita, che coinvolgerebbe circa 340 lavoratori, con la possibilità di cessione a terzi di una parte della rete commerciale.

Si tratta di elementi che - sottolinea la Regione nel proprio comunicato - "destano enorme incertezza e preoccupazione" sia nel tessuto occupazionale sia tra le istituzioni locali, soprattutto alla luce delle garanzie fornite nei mesi scorsi. Il dialogo con l’azienda aveva infatti prospettato tutt’altro scenario: un piano di riorganizzazione interna, basato su accorpamenti tra negozi e sulla ricollocazione del personale all’interno di un unico punto vendita, senza alcun riferimento a vendite, cessioni o tagli significativi.

Il cambio di prospettiva rappresenta dunque un possibile strappo rispetto agli impegni iniziali, percepito come un salto improvviso verso un’impostazione molto più drastica e potenzialmente traumatica per centinaia di famiglie umbre. Per questo Palazzo Donini ha chiesto un chiarimento immediato e formale, convocando le parti per ricostruire con precisione le reali intenzioni del nuovo soggetto cooperativo e le conseguenze occupazionali del piano in fase di definizione.

Le convocazioni: primi incontri il 9 e 12 dicembre

A seguito della nuova situazione, la Regione ha disposto una doppia convocazione.

  • 9 dicembre - Incontro con i sindacati presso la Presidenza della Regione.
    Un appuntamento dedicato all’analisi di tutte le questioni presentate da Unicoop al tavolo nazionale, con l'obiettivo di valutare insieme alle sigle sindacali le possibili ricadute sul territorio e definire una posizione comune da portare alla fase successiva del confronto.

  • 12 dicembre - Riunione con azienda e organizzazioni sindacali.
    L’appuntamento servirà per un primo confronto diretto sulle prospettive occupazionali e sulle linee del nuovo piano industriale, con l’obiettivo di riaffermare - sottolinea la Giunta - la centralità dei livelli occupazionali e della tutela della rete commerciale regionale.

La Regione ribadisce che il piano industriale del nuovo soggetto cooperativo deve essere valutato "alla luce degli impegni assunti" e con un "controllo costante" sulle eventuali ricadute socio-economiche, considerando anche la rilevanza strategica della cooperazione nel sistema distributivo umbro.

La posizione di Palazzo Donini: “Difendere occupazione e presenza cooperativa”

Nel comunicato diffuso dall’Esecutivo regionale si legge che "la Giunta Regionale sta agendo, come in ogni occasione, con l’intento di difendere i livelli occupazionali attuali in intesa con le organizzazioni sindacali, oltre che tutelare la presenza in regione di una fondamentale rete di distribuzione alimentare e di partecipazione dei consumatori-soci".

Una posizione definita “ferma e non negoziabile”, che sottolinea come la rete Coop in Umbria rappresenti non solo un’infrastruttura commerciale strategica, ma anche un presidio sociale e un punto di riferimento per migliaia di famiglie, in particolare nei territori periferici. 

La Regione richiama inoltre il valore del modello cooperativo come strumento di coesione e partecipazione economica, evidenziando come eventuali tagli o dismissioni rischierebbero di produrre effetti rilevanti sul tessuto occupazionale e sulla vitalità dei centri urbani interessati.

Il confronto previsto nelle prossime settimane con azienda e sindacati sarà dunque determinante per verificare se le ipotesi circolate al tavolo nazionale troveranno conferma o potranno essere ricondotte a un assetto più sostenibile, nella direzione auspicata da istituzioni e lavoratori: salvaguardia dei posti di lavoro, continuità della rete commerciale e rafforzamento del ruolo cooperativo in Umbria.

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Francesco Mastrodicasa
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