10 Sep, 2025 - 15:33

Vendemmia 2025, l’Umbria cavalca la crescita mentre la Toscana frena

Vendemmia 2025, l’Umbria cavalca la crescita mentre la Toscana frena

Le previsioni vendemmiali 2025 in Umbria vengono lanciate con toni trionfali: la regione si prepara a cavalcare un aumento produttivo stimato in 430 mila ettolitri di vino e mosto, ben oltre i 391 mila dello scorso anno.

Un +10% che non è solo un numero, ma un record destinato a riscrivere le cronache agricole umbre. Un balzo che lascia indietro la media quinquennale e che non verrà rinviato alle calende greche, grazie a un andamento climatico che ha sostenuto e accompagnato le viti in ogni fase della stagione.

L’Umbria non si limita a registrare un incremento. Lo raccontano i vigneti che costeggiano le colline del Trasimeno, le file ordinate di Sagrantino a Montefalco, i filari di Grechetto che resistono al caldo e alla pioggia. In ogni angolo della regione si respira la stessa aria di attesa: una vendemmia che promette quantità e qualità, e che punta a diventare un capitolo memorabile per chi lavora la terra.

Vendemmia 2025 in Umbria: produzione in crescita del 10%

Il buon andamento umbro si inserisce in un quadro nazionale positivo: l’Italia è in corsa per una vendemmia abbondante, stimata intorno a 47,4 milioni di ettolitri (+8% sul 2024). La crescita è trainata dal Sud Italia (+19% complessivo) – con la sola Puglia a +17% – grazie alle piogge primaverili abbondanti.

Anche il Nord registra un modesto incremento di produzione (+3%). Nel Centro Italia, invece, l’output cala complessivamente del 3%, poiché il deciso +10% umbro (insieme a +18% delle Marche) non compensa il forte -13% della Toscana. In ogni caso, l’Umbria si conferma fra le poche regioni centrali a crescere, salvando di fatto il bilancio regionale.

Italia, boom di raccolti al Sud ma calo in Toscana

A influire positivamente sulle stime umbre è stato il clima. L’andamento stagionale è risultato complessivamente equilibrato, con piogge abbondanti a marzo e temperature miti in aprile, che hanno anticipato e uniformato il germogliamento. Nei mesi successivi non sono mancate ondate di caldo (a maggio e inizio giugno) alternatesi a piogge anche intense, talvolta grandinate, ma senza danni diffusi.

Luglio è stato più fresco rispetto alla norma, con temperature notturne basse e forti precipitazioni nella seconda metà del mese, condizioni ottimali che hanno alimentato le riserve idriche senza effetti negativi rilevanti. In sintesi, finora il clima ha consentito un buono sviluppo vegetativo e buone rese produttive, gestendo con efficacia la pressione delle malattie della vite.

Il clima favorevole spinge la vendemmia umbra

Anche lo stato delle viti resta incoraggiante. Secondo lo stesso report, gli unici vigneti colpiti da peronospora, oidio o tignoletta hanno registrato danni limitati, mentre nel complesso le uve godono di ottima salute. Le rese produttive risultano sostanzialmente stabili rispetto al 2024 (salvo le poche aree colpite dalle fitopatie).

La raccolta è ormai iniziata: si è partiti a metà agosto con le uve destinate alle basi spumante, proseguendo a fine mese con i bianchi precoci. Le vendemmie delle varietà rosse più tardive sono previste tra fine settembre e inizio ottobre. Grazie alle escursioni termiche e alle piogge regolatrici, si attendono uve equilibrate, anche a livello aromatico e fenolico, per garantire vini di qualità.

Uve sane e prospettive di qualità nei vigneti regionali

Anche le organizzazioni agricole umbre confermano l’ottimismo. Confagricoltura Umbria segnala che, fino a oggi, “le condizioni climatiche sono state favorevoli e lo stato fitosanitario generale è buono”, con germogliamento e allegagione regolari.

Secondo il presidente Fabio Rossi, tutto ciò prelude a una vendemmia “buona” e a una resa potenziale in linea o leggermente superiore alla media degli ultimi anni. Ciò implica che la crescita del 10% stimata dagli esperti potrebbe consolidarsi, a patto di una gestione attenta delle ultime fasi del ciclo vegetativo.

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Francesca Secci
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