26 Oct, 2025 - 10:20

Valnerina, il cuore che resiste: turismo, agricoltura e digitale per la rinascita dell’Umbria interna

Valnerina, il cuore che resiste: turismo, agricoltura e digitale per la rinascita dell’Umbria interna

Tra borghi feriti e turismo in rinascita, l’Umbria interna torna a parlare di futuro. C’è un’Italia che non si arrende, e in Umbria ha il volto della Valnerina. Lì, dove il sisma del 2016 ha lasciato ferite profonde, cresce un’energia nuova fatta di turismo sostenibile, agricoltura e innovazione digitale. È la fotografia che emerge dal Rapporto Isnart 2025, presentato durante il focus group dedicato alle aree interne umbre, promosso dal Ministero dell’Agricoltura e realizzato da Isnart, in collaborazione con Unioncamere e la Camera di Commercio dell’Umbria.

L’incontro, dedicato ai quattordici comuni del cratere del 2016, ha mostrato come il territorio reagisca con tenacia alle difficoltà, resistendo allo spopolamento e cercando nella sostenibilità la chiave per un futuro stabile.

Paolo Bulleri, dirigente Isnart e responsabile delle analisi sull’economia del turismo, spiega: “Il focus group sulla Valnerina si inserisce nel percorso di ascolto che stiamo portando avanti in tutta Italia per dare voce alle aree interne. Isnart nasce per accompagnare il turismo italiano nella comprensione dei nuovi fenomeni e nella costruzione di strategie sostenibili. Nella Valnerina emergono con forza i temi dell’accessibilità, dei servizi essenziali e della valorizzazione dei prodotti tipici come leva di sviluppo. Queste comunità chiedono infrastrutture, reti digitali e continuità progettuale: condizioni indispensabili per far sì che il turismo diventi motore stabile di crescita e non solo stagionale”.

Aree interne umbre tra sfide e opportunità: turismo in crescita e agricoltura di qualità

I numeri del Rapporto Isnart 2025 raccontano un’Italia che cambia, con 124 aree progetto e quasi 4,5 milioni di abitanti - l’8% della popolazione nazionale - concentrati nei territori più fragili. Ma la Valnerina emerge come eccezione positiva: pur registrando un calo demografico, mostra una tenuta imprenditoriale e turistica tra le migliori del Centro Italia.

Le 440mila imprese attive nelle aree interne rappresentano il 9% del totale nazionale. Di queste, 140mila operano nel settore agricolo, con un peso del 20% sull’intero comparto italiano. In Valnerina, la densità di aziende agricole a conduzione familiare, femminile e giovanile è superiore alla media, e si lega strettamente al turismo e all’agroalimentare di qualità.

L’area si distingue anche per la vocazione biologica e per una Superficie Agricola Utilizzata (SAU) più ampia della media nazionale, con una forte presenza di boschi e pascoli. Dove altrove cresce l’abbandono, qui si consolida la specializzazione locale: 7,2 agriturismi ogni 100 imprese agricole (contro 4,5 in media nazionale) e 4,9 prodotti certificati per comune.

Il capitale territoriale della Valnerina, fatto di borghi, musei e paesaggi naturalistici, è superiore alla media italiana, ma non ancora pienamente valorizzato sul piano economico. È su questo potenziale che il Rapporto Isnart 2025 invita a lavorare.

Dal turismo esperienziale alla connessione digitale: la Valnerina laboratorio della nuova Umbria interna

Il turismo resta il motore più promettente. Con una pressione turistica di 19,2 presenze per abitante, la Valnerina supera ampiamente la media nazionale e si colloca al 28° posto su 130 aree analizzate. I visitatori scelgono il territorio per la sua autenticità, i cammini naturalistici, i prodotti tipici e l’ospitalità diffusa.

La capacità ricettiva rimane ridotta (4,7 posti letto per chilometro quadrato contro i 21,8 della media nazionale), ma il tasso di occupazione dei posti letto è del 18,7%, superiore alla media nazionale e segno di una domanda in crescita. Ciò nonostante, la mancanza di infrastrutture fisiche e digitali limita ancora il pieno sviluppo: nessuna stazione ferroviaria, collegamenti stradali complessi e una connessione digitale discontinua.

Bulleri aggiunge: “Il Rapporto Isnart 2025 raccoglie e rilancia le istanze del territorio, offrendo una base di lavoro concreta e condivisa. Il futuro delle aree interne dipende dalla capacità di unire innovazione e autenticità, costruendo un modello di sviluppo che renda la montagna un luogo dove vivere e lavorare stabilmente”.

Cinque anime per un’Umbria che vuole resistere a spopolamento e carenze infrastrutturali

Oltre alla Valnerina, l’Umbria conta altre quattro aree interne: la Media Valle del Tevere e Umbria meridionale, il Nord Est Umbria, il Sud Ovest Orvietano e l’Unione dei Comuni del Trasimeno. In totale 59 comuni, più di un quarto del territorio regionale, accomunati da sfide simili: spopolamento, carenza di servizi e bisogno di infrastrutture.

Eppure, la regione mostra una resilienza superiore alla media nazionale, grazie al radicamento delle filiere agricole, alla forza del tessuto associativo e all’ascesa del turismo lento, culturale e ambientale.

Nel focus group Isnart, è emersa la proposta di un “Marchio Valnerina”, destinato a unire prodotti, esperienze e ospitalità sotto un’unica identità territoriale. Una sintesi di autenticità e innovazione, con l’obiettivo di trasformare la montagna in un ecosistema economico stabile e inclusivo.

Il messaggio del Rapporto è chiaro: la Valnerina non vuole essere un simbolo di fragilità, ma un modello di rigenerazione territoriale. Una terra che ha conosciuto la distruzione e ora costruisce il futuro, passo dopo passo, con l’orgoglio di chi sceglie di restare.

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Federico Zacaglioni
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