L'’Università degli Studi di Perugia consolida la propria presenza sulla scena accademica internazionale con l’ingresso nel QS World University Rankings 2026, posizionandosi nella fascia 801-850 a livello globale e alla 931ª posizione per l’indicatore dedicato alla sostenibilità. Il risultato rappresenta un riconoscimento del lavoro svolto dall’Ateneo in termini di ricerca, didattica e politiche di responsabilità sociale e ambientale.
Commentando i risultati, il prorettore, il professor Alceo Macchioni, ha posto l’accento sul nesso tra qualità accademica e responsabilità ambientale, annunciando un piano di nuovi investimenti finalizzati a ottimizzare la gestione energetica e ridurre gli sprechi nei poli didattici e di ricerca dell’Ateneo. “L'Università degli Studi di Perugia continuerà a investire in pratiche sempre più sostenibili, dalla gestione energetica alla riduzione degli sprechi, fino alle ricadute positive sulla comunità”.
Tra i principali obiettivi dell’Ateneo figurano interventi strutturali mirati alla gestione energetica dei campus, all’ottimizzazione dei consumi e all’implementazione di impianti a fonti rinnovabili. La strategia prevede la diagnosi energetica degli edifici, il monitoraggio in tempo reale dei consumi, la sostituzione dei corpi illuminanti con tecnologie a basso impatto ambientale e l’installazione di pannelli fotovoltaici laddove possibile.
"E' un risultato che ci rende orgogliosi e che riconosce il lavoro svolto, in questi anni, per migliorare le politiche, le strategie e le attività di ricerca, didattica e terza missione”, ha aggiunto Macchioni, evidenziando la necessità di coniugare efficienza energetica e sostenibilità economica, reinvestendo le economie generate in attività formative e di ricerca.
L'Università degli Studi di Perugia intende rafforzare la raccolta differenziata, incentivare pratiche di economia circolare e introdurre criteri di green procurement per gli acquisti istituzionali. Contestualmente, verranno avviati percorsi formativi dedicati a studenti e personale, volti a consolidare comportamenti sostenibili nelle attività quotidiane, dalla gestione dei rifiuti di laboratorio alla riduzione dell’uso di materiali monouso.
Queste iniziative puntano a rendere la sostenibilità un elemento strutturale della cultura universitaria, trasformando i principi di responsabilità sociale e ambientale in azioni concrete e condivise all’interno della comunità accademica.
Il posizionamento nel ranking internazionale conferma la validità delle politiche dell’Ateneo nel combinare ricerca, didattica e terza missione. Macchioni ha sottolineato come l’Università stia lavorando per integrare la sostenibilità nei percorsi formativi, con progetti pilota in collaborazione con enti locali, imprese e associazioni, creando laboratori di sperimentazione in grado di produrre ricadute concrete sul territorio.
"Far parte di una classifica internazionale così autorevole, insieme a 57 Università italiane, conferma che il nostro Ateneo è sulla strada giusta”, ha rilevato Macchioni, ribadendo l’importanza di una formazione che sappia rispondere in maniera concreta alle sfide ambientali e sociali del presente.
Il prorettore Macchioni ha sottolineato come le strategie ambientali dell’Ateneo siano pensate per produrre ricadute concrete sull’intera comunità regionale, generando nuove competenze, opportunità occupazionali e servizi utili per Comuni e imprese locali. Per valorizzare queste potenzialità, l’Università promuoverà tavoli di confronto permanenti con amministrazioni locali, camere di commercio e soggetti del terzo settore, finalizzati a co-progettare interventi che ne moltiplichino l’efficacia sul territorio.
Parallelamente, saranno inseriti nei percorsi di studio contenuti mirati su green management, economia circolare e governance della sostenibilità, con l’obiettivo di aumentare la spendibilità professionale dei laureati e di rafforzare il legame operativo fra Ateneo e mondo del lavoro.
Tra le priorità del piano figura l’adozione di indicatori di performance ambientale condivisi e la rendicontazione pubblica dei risultati. L’Università renderà disponibili report periodici sui consumi energetici, sulle emissioni e sui risparmi conseguiti, con l’obiettivo di garantire trasparenza, accountability e il coinvolgimento attivo della comunità accademica nelle scelte di sostenibilità.
La pubblicazione regolare dei dati consentirà, inoltre, un confronto oggettivo sull’efficacia delle misure adottate e faciliterà la definizione di obiettivi progressivamente più ambiziosi. “La qualità della formazione oggi passa anche dalla capacità di rispondere in modo concreto alle sfide ambientali e sociali del nostro tempo”, ha concluso Macchioni, ribadendo che la sostenibilità sarà sempre più elemento centrale della strategia universitaria.