22 Nov, 2025 - 12:51

Università di Perugia: Macchioni annuncia nuovi investimenti sostenibili dopo l’ingresso nel QS 2026

Università di Perugia: Macchioni annuncia nuovi investimenti sostenibili dopo l’ingresso nel QS 2026

L'’Università degli Studi di Perugia consolida la propria presenza sulla scena accademica internazionale con l’ingresso nel QS World University Rankings 2026, posizionandosi nella fascia 801-850 a livello globale e alla 931ª posizione per l’indicatore dedicato alla sostenibilità. Il risultato rappresenta un riconoscimento del lavoro svolto dall’Ateneo in termini di ricerca, didattica e politiche di responsabilità sociale e ambientale.

Commentando i risultati, il prorettore, il professor Alceo Macchioni, ha posto l’accento sul nesso tra qualità accademica e responsabilità ambientale, annunciando un piano di nuovi investimenti finalizzati a ottimizzare la gestione energetica e ridurre gli sprechi nei poli didattici e di ricerca dell’Ateneo. “L'Università degli Studi di Perugia continuerà a investire in pratiche sempre più sostenibili, dalla gestione energetica alla riduzione degli sprechi, fino alle ricadute positive sulla comunità”.

Efficienza energetica e sostenibilità: nuovi investimenti per ridurre sprechi e consumi nei campus

Tra i principali obiettivi dell’Ateneo figurano interventi strutturali mirati alla gestione energetica dei campus, all’ottimizzazione dei consumi e all’implementazione di impianti a fonti rinnovabili. La strategia prevede la diagnosi energetica degli edifici, il monitoraggio in tempo reale dei consumi, la sostituzione dei corpi illuminanti con tecnologie a basso impatto ambientale e l’installazione di pannelli fotovoltaici laddove possibile.

"E' un risultato che ci rende orgogliosi e che riconosce il lavoro svolto, in questi anni, per migliorare le politiche, le strategie e le attività di ricerca, didattica e terza missione”, ha aggiunto Macchioni, evidenziando la necessità di coniugare efficienza energetica e sostenibilità economica, reinvestendo le economie generate in attività formative e di ricerca.

Economia circolare e riduzione dei rifiuti: l’Ateneo promuove pratiche sostenibili e formazione ambientale

L'Università degli Studi di Perugia intende rafforzare la raccolta differenziata, incentivare pratiche di economia circolare e introdurre criteri di green procurement per gli acquisti istituzionali. Contestualmente, verranno avviati percorsi formativi dedicati a studenti e personale, volti a consolidare comportamenti sostenibili nelle attività quotidiane, dalla gestione dei rifiuti di laboratorio alla riduzione dell’uso di materiali monouso.

Queste iniziative puntano a rendere la sostenibilità un elemento strutturale della cultura universitaria, trasformando i principi di responsabilità sociale e ambientale in azioni concrete e condivise all’interno della comunità accademica.

Ricerca, didattica e terza missione

Il posizionamento nel ranking internazionale conferma la validità delle politiche dell’Ateneo nel combinare ricerca, didattica e terza missione. Macchioni ha sottolineato come l’Università stia lavorando per integrare la sostenibilità nei percorsi formativi, con progetti pilota in collaborazione con enti locali, imprese e associazioni, creando laboratori di sperimentazione in grado di produrre ricadute concrete sul territorio.

"Far parte di una classifica internazionale così autorevole, insieme a 57 Università italiane, conferma che il nostro Ateneo è sulla strada giusta”, ha rilevato Macchioni, ribadendo l’importanza di una formazione che sappia rispondere in maniera concreta alle sfide ambientali e sociali del presente.

Ricadute sociali e occupazionali: l’Università punta su co-progettazione con enti locali e camere di commercio

Il prorettore Macchioni ha sottolineato come le strategie ambientali dell’Ateneo siano pensate per produrre ricadute concrete sull’intera comunità regionale, generando nuove competenze, opportunità occupazionali e servizi utili per Comuni e imprese locali. Per valorizzare queste potenzialità, l’Università promuoverà tavoli di confronto permanenti con amministrazioni locali, camere di commercio e soggetti del terzo settore, finalizzati a co-progettare interventi che ne moltiplichino l’efficacia sul territorio.

Parallelamente, saranno inseriti nei percorsi di studio contenuti mirati su green management, economia circolare e governance della sostenibilità, con l’obiettivo di aumentare la spendibilità professionale dei laureati e di rafforzare il legame operativo fra Ateneo e mondo del lavoro.

Monitoraggio ambientale e rendicontazione pubblica: il nuovo standard dell’Ateneo

Tra le priorità del piano figura l’adozione di indicatori di performance ambientale condivisi e la rendicontazione pubblica dei risultati. L’Università renderà disponibili report periodici sui consumi energetici, sulle emissioni e sui risparmi conseguiti, con l’obiettivo di garantire trasparenza, accountability e il coinvolgimento attivo della comunità accademica nelle scelte di sostenibilità.

La pubblicazione regolare dei dati consentirà, inoltre, un confronto oggettivo sull’efficacia delle misure adottate e faciliterà la definizione di obiettivi progressivamente più ambiziosi. “La qualità della formazione oggi passa anche dalla capacità di rispondere in modo concreto alle sfide ambientali e sociali del nostro tempo”, ha concluso Macchioni, ribadendo che la sostenibilità sarà sempre più elemento centrale della strategia universitaria.

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Francesco Mastrodicasa
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