15 Dec, 2025 - 12:53

Unicoop Etruria verso una drastica riorganizzazione, scatta lo sciopero: “Piano industriale irricevibile, 520 famiglie a rischio”

Unicoop Etruria verso una drastica riorganizzazione, scatta lo sciopero: “Piano industriale irricevibile, 520 famiglie a rischio”

È stato proclamato per mercoledì 18 dicembre lo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori di Unicoop Etruria, la cooperativa nata dalla fusione tra Unicoop Tirreno e Coop Centro Italia. La mobilitazione è stata indetta da Filcams Cgil Perugia e Terni, Fisascat Cisl Umbria e Uiltucs Uil Umbria, che definiscono il piano industriale presentato dall’azienda “irricevibile” e potenzialmente devastante sul piano occupazionale”, denunciando inoltre presunti comportamenti aziendali lesivi dei diritti sindacali.

La protesta arriva all’indomani dell’annuncio, da parte della cooperativa, della cessione o chiusura di 24 punti vendita della rete commerciale, di cui 12 a marchio Superconti, e di un forte ridimensionamento delle sedi amministrative, una scelta che - secondo le organizzazioni sindacali - mette complessivamente a rischio 520 posti di lavoro.

Vertenza Unicoop Etruria: perché i sindacati hanno proclamato lo sciopero

La mobilitazione è stata proclamata, spiegano le sigle, “in seguito all’annuncio dato dalla cooperativa nata dalla fusione tra Unicoop Tirreno e Coop Centro Italia della cessione o chiusura di 24 negozi della rete vendita, di cui 12 dell’insegna Superconti, e del forte ridimensionamento delle sedi amministrative”.

Per Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil il piano aziendale rappresenta un punto di rottura nel confronto sindacale: a fronte di scelte che i sindacati giudicano epocali per l’organizzazione della rete e per l’occupazione, le rappresentanze ritengono necessario una risposta forte e visibile. Lo sciopero del 18 dicembre sarà dunque accompagnato da presidi e iniziative di protesta davanti ai punti vendita e alle sedi amministrative interessati dalla riorganizzazione, con l’obiettivo di mettere in luce le ricadute sociali ed economiche del piano e di ottenere un confronto urgente con l’azienda e le istituzioni locali.

Unicoop Etruria, a rischio 520 posti di lavoro. Filcams, Fisascat e Uiltucs: "Un piano irricevibile"

Al centro della mobilitazione permane il nodo occupazionale legato alle misure annunciate dall’azienda. Una strategia che trasferisce sui lavoratori il peso di anni di gestione deficitari e di scelte manageriali inefficaci. Secondo i sindacati, si tratta di “un piano irricevibile che mette a rischio l’occupazione di 520 lavoratrici e lavoratori, scaricando su di loro gli errori di gestione e le inefficienze delle dirigenze che si sono alternate negli anni alla guida, senza riuscire a rilanciare le cooperative”.

Un giudizio netto, che evidenzia come la vertenza non riguardi soltanto la razionalizzazione della rete vendita, ma il futuro stesso del lavoro all’interno di Unicoop Etruria e il modello di sviluppo adottato dalla cooperativa.

La denuncia delle sigle sindacali: “Pressioni sui lavoratori e turni costruiti contro lo sciopero”

Oltre alla contestazione del piano industriale, i sindacati hanno rivolto accuse precise verso comportamenti aziendali che definiscono gravi e potenzialmente antisindacali, in vista della giornata di mobilitazione del 18 dicembre.

“Invitiamo la cooperativa Unicoop Etruria a non porre in essere comportamenti che potrebbero configurarsi come antisindacali in vista dello sciopero con presidio proclamato per il 18 dicembre”, affermano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil in una nota.

Nel dettaglio, le organizzazioni denunciano che “da quanto emerge dal costante confronto con le lavoratrici e i lavoratori - riferiscono i sindacati - risultano in atto pressioni sui lavoratori da parte dei capinegozio e una costruzione dei turni di lavoro per il 18 dicembre finalizzata a depotenziare l’adesione allo sciopero”.

Il richiamo alla Costituzione e ai diritti sindacali

Le sigle confederali rivolgono quindi un appello formale all’azienda affinché vengano immediatamente interrotte tali pratiche. “Invitiamo la Cooperativa a porre immediatamente fine a tali pratiche, nel rispetto dei diritti sindacali e della libertà di sciopero sancita dalla Costituzione”, sottolineano, ribadendo che il diritto di sciopero rappresenta un presidio fondamentale di democrazia nei luoghi di lavoro.

Una vertenza che riguarda territori e comunità

La crisi di Unicoop Etruria va oltre il mero ambito aziendale e assume contorni di rilevanza territoriale: le conseguenze annunciate - chiusure o cessioni di punti vendita e il ridimensionamento delle strutture amministrative - rischiano di incidere sul tessuto economico e sociale dei territori interessati, con particolare evidenza in Umbria dove la rete Superconti costituisce da anni un presidio commerciale e occupazionale.

La perdita o la riconfigurazione di negozi di prossimità non colpisce solo i lavoratori direttamente impiegati: comporta ricadute a catena su fornitori locali, sull’indotto di servizi e piccole imprese, sui livelli di accessibilità commerciale nelle comunità e, in prospettiva, sulle entrate locali e sulla vivibilità dei centri minori. Per questo motivo le organizzazioni sindacali sottolineano che la mobilitazione del 18 dicembre non è esclusivamente una protesta aziendale, ma un campanello d’allarme rivolto anche alle istituzioni territoriali.

I sindacati sollecitano dunque Regione, enti locali e rappresentanze istituzionali a seguire con attenzione l’evolversi della vertenza, intervenendo per favorire un confronto strutturato con la cooperativa. L’obiettivo, secondo le parti sociali, è duplice: tutelare l’occupazione e salvaguardare i servizi di prossimità, evitando che la riorganizzazione aziendale si traduca in un impoverimento duraturo dei territori.

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Francesco Mastrodicasa
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