La Lega Umbria ha annunciato una vasta mobilitazione nelle principali piazze della regione per sabato 22 e domenica 23 novembre, con gazebo e banchetti appositamente allestiti per la raccolta firme contro la manovra fiscale recentemente varata dalla giunta Proietti. “Sabato 22 e domenica 23 novembre saremo nelle piazze di molti comuni dell’Umbria per portare avanti la nostra battaglia iniziata già dal mese di aprile contro l’aumento delle tasse”, ha dichiarato il segretario regionale Riccardo Augusto Marchetti.
L’iniziativa punta a coinvolgere cittadini, lavoratori, imprenditori e rappresentanti delle piccole e medie imprese, raccogliendo adesioni e testimonianze di dissenso nei confronti della manovra, con l’intento di portare all’attenzione pubblica le istanze del territorio e le preoccupazioni delle categorie più penalizzate dai rincari fiscali.
Secondo la Lega, la manovra recentemente approvata dalla giunta regionale comporterebbe un aggravio fiscale complessivo stimato in circa 184 milioni di euro a partire da gennaio 2026, somma che il Carroccio definisce insostenibile per il tessuto economico e produttivo locale. “Una scelta arrogante, ingiustificata e figlia dell’incapacità amministrativa di una sinistra che preferisce fare cassa sulla pelle dei cittadini pur di accumulare risorse da investire”, ha dichiarato il segretario regionale della Lega.
La critica del partito di opposizione non si limita alla mera quantificazione dell’impatto economico della manovra: gli esponenti del centrodestra evidenziano carenze significative nella previsione di misure di mitigazione e nella trasparenza della comunicazione sulle singole voci di bilancio. Viene sollecitata una maggiore chiarezza sui criteri adottati per le coperture finanziarie e la definizione di interventi compensativi mirati, volti a tutelare in maniera concreta le fasce più vulnerabili della popolazione.
La Lega Umbria ha denunciato una netta discontinuità tra la politica fiscale della giunta regionale e le misure di alleggerimento tributario promosse a livello nazionale.
“Il governo nazionale, grazie al ministro Giorgetti, lavora per alleggerire il peso fiscale, prevedendo l’abbassamento dell’Irpef, mentre la giunta Proietti fa l’opposto e conferma di essere ostile a chi lavora e produce. Saremo tra la gente per dare voce a chi non intende subire in silenzio l’arroganza e le menzogne di una sinistra che ha già dato fin troppe dimostrazioni di incapacità amministrativa. Il campo largo ha scelto di punire gli umbri, noi invece continueremo sempre a stare dalla loro parte”, ha dichiarato Marchetti.
Il richiamo alla mobilitazione promosso dalla Lega non si limita a un’iniziativa circoscritta, ma si inserisce in un fronte di opposizione sempre più strutturato e compatto dell’intero centrodestra regionale. Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno infatti ulteriormente inasprito i toni del confronto, definendo la manovra un attacco frontale al sistema produttivo umbro e imputando alla giunta Proietti la responsabilità di aver imboccato, in assenza di una comprovata emergenza finanziaria, la via dell’inasprimento fiscale, scaricandone gli oneri su lavoratori e famiglie.
Secondo le opposizioni, non è soltanto l’entità dell’aggravio a risultare inaccettabile, ma l’intero impianto politico-contabile del provvedimento, definito opaco, sbilanciato e privo di una strategia di sviluppo. Nel mirino finiscono anche le modalità di comunicazione della manovra, giudicate elusive e frammentarie, incapaci di restituire un quadro chiaro delle coperture e delle ricadute reali su famiglie e imprese.
Il centrodestra denuncia una gestione definita approssimativa e dirigista, accusando la giunta di scaricare sui contribuenti il peso delle proprie scelte politiche. Nelle prossime settimane, assicurano i gruppi di opposizione, la battaglia proseguirà tanto nelle aule istituzionali quanto nelle piazze, con l’obiettivo di trasformare il malcontento diffuso in una pressione strutturata e permanente contro l’esecutivo regionale.
La raccolta firme è in questo contesto uno strumento strategico, pensato non soltanto per misurare il consenso ma per esercitare una solida pressione politica sulla maggioranza regionale. I gazebo e le iniziative in piazza assumono il ruolo di piattaforme pubbliche e mediatiche, destinate a mettere in luce gli effetti della manovra fiscale sui cittadini e sulle imprese umbre, generando un flusso costante di testimonianze, segnalazioni e dati utili a sostenere istanze concrete in sede istituzionale.
Obiettivi dichiarati del Carroccio sono innanzitutto la sollecitazione di audizioni in commissione, la presentazione di emendamenti correttivi e la creazione di un’agenda politica che renda difficile alla giunta Proietti ignorare il dissenso popolare. La partecipazione cittadina viene così elevata a elemento di legittimazione: non più solo protesta simbolica, ma leva per incrementare il peso negoziale delle opposizioni e trasformare il malcontento diffuso in atti amministrativi e politici verificabili.