Parte oggi in tutta l’Umbria la campagna di sensibilizzazione “È un problema mio”, un progetto biennale finalizzato al contrasto della violenza di genere e alla promozione di una rinnovata consapevolezza collettiva. L’iniziativa, che coinvolge 16 Comuni del territorio regionale, si sviluppa attraverso un sistema integrato di affissioni, materiali informativi e contenuti digitali, con l’obiettivo di riportare al centro del dibattito pubblico un fenomeno che continua a presentarsi come strutturale e profondamente radicato nel tessuto sociale.
La campagna, promossa da associazioni umbre attive nel contrasto alla violenza sulle donne e sostenuta da fondi nazionali per le pari opportunità, si propone di avviare un percorso di informazione e responsabilizzazione rivolto all’intera cittadinanza, con un focus particolare sul ruolo degli uomini all’interno dei processi di prevenzione.
Il messaggio centrale, già esplicitato nel claim ufficiale, è chiaro e diretto: “È un problema mio”. Una frase che diventa un invito a riconoscere la violenza come una responsabilità condivisa e non come un fatto privato o circoscritto alla sola sfera familiare.
Le affissioni pubbliche, realizzate con visual grafici ad alto impatto, saranno posizionate in punti strategici dei Comuni coinvolti: piazze, aree residenziali, fermate del trasporto urbano e zone ad alta frequentazione. Da oggi compaiono nei primi territori regionali, mentre a Terni il via ufficiale è fissato per il 17 novembre.
Parallelamente, i canali social della campagna diffonderanno contenuti dedicati - video, testimonianze, messaggi educativi - pensati per raggiungere anche il pubblico più giovane. L’iniziativa mira a stimolare una riflessione sui comportamenti quotidiani, sugli stereotipi di genere e sulle forme di violenza ancora tacitamente normalizzate nella società, promuovendo una cultura condivisa di consapevolezza, rispetto e responsabilità collettiva, con l’obiettivo di trasformare il messaggio in azioni concrete nella vita di tutti i giorni.
Il progetto punta ad agire su più livelli - informazione, prevenzione, responsabilizzazione e sostegno ai percorsi di cambiamento culturale - con l’obiettivo di incidere tanto sulle pratiche quotidiane quanto sulle dinamiche strutturali che alimentano la violenza di genere. Come sottolineano gli organizzatori, “Il messaggio proposto dalla campagna ‘È un problema mio’, ha come obiettivo quello di ribadire che il contrasto alla violenza di genere richiede il coinvolgimento attivo dell’intera comunità, e in particolare degli uomini”.
Il coinvolgimento maschile, infatti, viene posto al centro di una strategia che mira non solo a contrastare gli atti più gravi, ma anche a riconoscere quelle dinamiche quotidiane che possono alimentare un clima di tolleranza nei confronti della violenza.
La campagna si inserisce in un più ampio programma di comunicazione sociale biennale, coordinato da realtà associative territoriali - tra cui Terni Donne APS - in sinergia con una rete di centri antiviolenza, soggetti del terzo settore e istituzioni locali. Il piano operativo prevede, nei prossimi due anni, una molteplicità di azioni integrate: affissioni e contenuti multimediali, incontri pubblici e momenti di confronto, interventi mirati nelle scuole, percorsi formativi per operatori e cittadini e attività specifiche rivolte a gruppi a rischio.
L'obiettivo è assicurare un’azione continuativa e misurabile, capace di promuovere un cambiamento culturale duraturo: rafforzare la capacità della comunità di riconoscere precocemente segnali di violenza, attivare percorsi di tutela e accompagnamento delle vittime, e favorire pratiche di responsabilità collettiva. Il progetto include inoltre misure di monitoraggio e valutazione dell’impatto, per calibrare le azioni sul territorio e garantire la sostenibilità dell’intervento nel tempo.
La campagna invita ogni cittadino a farsi parte attiva dell’iniziativa attraverso i social, utilizzando l’hashtag #Èunproblemiomio per amplificare il messaggio e contribuire alla diffusione di buone pratiche di prevenzione e consapevolezza. “L’iniziativa intende stimolare una riflessione collettiva e incoraggiare ogni cittadino a riconoscere il proprio ruolo attivo nel promuovere il cambiamento”, ricordano le associazioni promotrici, sottolineando l’importanza di superare silenzi, omertà e resistenze culturali che spesso alimentano o rendono invisibile la violenza.
Per ulteriori dettagli sulla campagna e per aderire alle attività previste è possibile consultare il sito ufficiale: www.unproblemamio.it. Sul portale sono pubblicati il programma delle attività, le modalità operative per la partecipazione e i riferimenti per richieste di collaborazione rivolte a enti, scuole e soggetti del terzo settore.