31 Dec, 2025 - 14:00

Trasporti, Filt Cgil: "Il sogno si avvera, bene la riapertura della ex Fcu elettrificata, ma servono ulteriori infrastrutture"

Trasporti, Filt Cgil: "Il sogno si avvera, bene la riapertura della ex Fcu elettrificata, ma servono ulteriori infrastrutture"

Il primo treno a scorrere sui binari elettrificati della storica ferrovia che collega Perugia a Città di Castello non è solo un convoglio. È il simbolo tangibile di una promessa mantenuta, l’esito di un decennio di attese, investimenti e battaglie sindacali.

L’entrata in servizio, il 5 gennaio, del Minuetto a trazione elettrica di Trenitalia sulla tratta ex Ferrovia Centrale Umbra (FCU) segna una pietra miliare per i trasporti regionali. Un traguardo, però, che per la Filt Cgil Umbria non è un punto d’arrivo, ma il primo passo di una corsa ben più ambiziosa. Il segretario generale del sindacato dei trasporti, Ciro Zeno, stacca subito il biglietto per la destinazione successiva: completare l’asse ferroviario regionale e proiettare l’Umbria verso Roma con tempi da capogiro.

Il 5 gennaio è una data fatidica per l’Umbria con la riapertura della linea Perugia-Città di Castello elettrificata, un successo che viene da lontano”, ammette Zeno, riconoscendo il valore di un progetto nato sotto la spinta del Decreto Delrio, che inserì questa linea tra quelle di interesse nazionale. La soddisfazione, però, è misurata. “Ora però non è ancora il momento delle glorie, ma dei fatti”, taglia corto. La priorità assoluta, gridata dal sindacato “ad alta voce ormai da cinque anni”, è una: “Bisogna ultimare il potenziamento e riaprire urgentemente la tratta Perugia-Terni”. Per Zeno, l’Umbria ha un’“assoluta necessità di infrastrutture” per convincere lavoratori, studenti e turisti a lasciare l’auto in garage. Il passaggio della gestione da Busitalia a Trenitalia, creando un vettore unico regionale, è un tassello positivo. “Questo sogno si sta ora avverando. Ma non basta”.

Oltre la riapertura: la visione per un anello ferroviario veloce

Il cuore dell’intervento di Ciro Zeno non è nella celebrazione, ma nella proiezione di uno scenario che trasforma l’Umbria da regione di transito a nodo ferroviario efficiente e moderno. La sua proposta è un piano a due tempi, tecnico e visionario al tempo stesso, per rivoluzionare i collegamenti con la capitale. Il primo intervento riguarda il lago Trasimeno. “Dobbiamo prevedere investimenti che da Perugia ci consentano di andare a Roma passando anche per il Trasimeno”, spiega Zeno. L’idea è semplice negli intenti, ma dagli effetti dirompenti: costruire un raccordo di soli tre chilometri tra Borghetto e Castiglione del Lago. Quel breve tratto di binario eviterebbe l’obbligo di deviare verso Terontola per l’immancabile cambio del personale di guida. “Farebbe risparmiare anche 25 minuti”, calcola con precisione il sindacalista.

Il secondo intervento strategico punta dritto a Terni. “Nella stessa misura, va previsto e fatto immediatamente un progetto esecutivo di un raccordo che a Terni eviti di entrare in stazione”, afferma Zeno. L’obiettivo è permettere ai treni diretti da Perugia a Roma di superare il nodo senza la sosta tecnica per il cambio banco, pur garantendo comunque la fermata nel capoluogo di provincia per i viaggiatori. Due opere, due raccordi, che secondo i calcoli della Filt Cgil potrebbero schiudere possibilità inedite.

Un’ora e mezzo da Perugia a Roma: il calcolo dei tempi che cambiano la geografia

Gli effetti di queste ipotesi progettuali, se realizzate, non si misurerebbero solo in metri di binario, ma in minuti risparmiati e in opportunità generate. Ciro Zeno non ha dubbi: “Potremmo così facendo arrivare da Perugia a Roma in un’ora e mezzo e potremmo arrivare da Terni a Roma con treni diretti provenienti da Perugia in 45 minuti”. Numeri che, se confrontati con le attuali percorrenze, suonano come una piccola rivoluzione della mobilità regionale. Una rivoluzione che avrebbe ricadute a catena.

Chiaro che tutto ciò connetterebbe anche Orvieto in modo fluido e veloce col resto dell’Umbria”, prosegue Zeno, dipingendo il quadro di un vero e proprio “anello Ferroviario Regionale Tecnologico, veloce e capillare”.

Un sistema integrato che potrebbe dare concrete risposte alla domanda di trasporto pendolare e di medio raggio, alleggerendo la pressione sulla rete stradale e migliorando la qualità dell’aria. La conclusione del segretario della Filt Cgil Umbria è un atto di fiducia nella politica e nella progettualità.Non è vero che i sogni non si possono realizzare, bisogna solo volerlo e crederci”, dice, lasciando intendere che il sindacato, da oggi, misurerà l’operato delle istituzioni proprio sulla capacità di tradurre in progetti esecutivi questa visione. Il primo treno è partito. La sfida, ora, è far sì che non rimanga l’unico a percorrere una strada senza sbocchi.

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Federico Zacaglioni
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