25 Dec, 2025 - 09:00

L'Umbria terra di Pace. Da San Francesco ad Aldo Capitini: radici e nuove prospettive

L'Umbria terra di Pace. Da San Francesco ad Aldo Capitini: radici e nuove prospettive

L’Umbria nell’immaginario comune è associata ai borghi, alle dolci colline, ai paesaggi verdi. Ma il cuore verde d'Italia è anche terra di pace, spiritualità e nonviolenza. Esiste infatti un filo tutt’altro che sottile che collega senza soluzione di continuità due figure essenziali del pacifismo come San Francesco e Aldo Capitini. E nel solco di questa tradizione si aprono anche nuove prospettive come quella, lanciata da poco, del riconoscimento Unesco per la Marcia PerugiAssisi. Un segnale importante in un momento storico estremamente complesso in cui 56 diversi conflitti armati sono attualmente in corso in varie parti del mondo, il numero più alto dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.

San Francesco: un esempio sempre vivo di pace e nonviolenza attraverso i secoli

"Il Signore mi rivelò che dicessi questo saluto: Il Signore ti dia pace" così scriveva il Poverello di Assisi nel suo Testamento che dettò poco prima di spirare, nell’ottobre 1226. Un saluto che definisce l’essenza stessa del messaggio francescano, ambasciatore della pace e della fraternità. Una pace che non deve soltanto essere proclamata ma vissuta nella vita quotidiana, questo l'esempio che ha sempre brillato attraverso i secoli.

800 anni dopo quel messaggio è straordinariamente vivo e la figura del Santo assisano è ancora un punto di riferimento per il pacifismo a livello mondiale. A dimostrazione di quanto l'esempio di San Francesco sia ancora oggi seguitissimo, quest'anno, tra i due importanti 800esimi - del Cantico delle Creature e l'anno prossimo della morte del Santo - il saggio più venduto in Italia è stato 'Francesco. Il primo italiano' di Aldo Cazzullo.

Aldo Capitini, il Gandhi italiano che "inventò" la Marcia della Pace

Considerato da molti il Gandhi italiano, Aldo Capitini (Perugia 1899-1968) è stato uno dei più importanti filosofi e attivisti italiani del Novecento. Figura chiave del pacifismo che promosse fin dagli anni bui del fascismo da cui si dissociò sempre, fu lui "l’inventore" della 'Marcia della Pace' da Perugia ad Assisi di cui realizzò la prima edizione il 24 settembre 1961, in un momento internazionale difficile, nel pieno della Guerra Fredda. Capitini era laico ma volle concludere la Marcia ad Assisi in omaggio a San Francesco, il Santo della nonviolenza, che disarmato partì per le crociate e "armato" della sola fede incontrò il Sultano. A quella primissima Marcia presero parte, tra gli altri, intellettuali di spicco come Italo Calvino, Ferruccio Parri, Guido Piovene, Renato Guttuso e Arturo Carlo Jemolo.

Da allora la Marcia, pur percorsa da anime molto diverse, è diventata una tradizione a cui ogni anno partecipano decine di migliaia di persone da tutto il mondo per promuovere valori e diritti universali come la pace, la dignità e l’uguaglianza, la solidarietà, i diritti umani, la libertà, la giustizia, la democrazia, la fraternità.

Nuove prospettive: candidare la Marcia PerugiAssisi quale patrimonio immateriale dell’umanità

La Marcia PerugiAssisi quest’anno è stata la più partecipata di sempre con una immensa marea umana di oltre 200mila persone. Flavio Lotti, il punto di riferimento della manifestazione pacifista, già all’indomani dell’evento ha proposto di candidare la Marcia della Pace per il riconoscimento Unesco quale patrimonio immateriale dell’umanità. Una proposta che sta riscuotendo ampi consensi e che parte da un presupposto fondamentale: quello della Marcia "è un cammino che si può fare tutti i giorni" e che la manifestazione "da evento di un giorno deve diventare cammino quotidiano, evento quotidiano".

In oltre sessant'anni la Marcia è diventata il più grande evento di pace nel mondo, espressione autentica di quanto enunciato dall'ONU stessa nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Presupposti che hanno indotto l'organizzazione a muoversi attivando una campagna per ottenere il riconoscimento Unesco. Online è attiva anche la raccolta firme per chiunque voglia aderire.

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Sara Costanzi
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