Dal prossimo anno scolastico negli istituti professionali umbri a indirizzo “Servizi per la sanità e l’assistenza sociale” ci sarà un’importante novità: gli studenti potranno conseguire la qualifica di operatore socio-sanitario (Oss) direttamente a scuola.
Il protocollo regionale, approvato dalla giunta su proposta dell’assessore all’istruzione Fabio Barcaioli e presentato il 17 ottobre a Palazzo Donini, consente di ottenere la qualifica insieme al diploma quinquennale. La misura elimina la necessità di frequentare corsi privati a pagamento e restituisce dignità alla scuola pubblica.
Il documento stabilisce che il percorso Oss venga integrato nei cinque anni del curricolo, con lezioni teoriche, esercitazioni pratiche e tirocini in strutture sanitarie. In passato la formazione era affidata a enti accreditati e richiedeva almeno 1.000 ore tra teoria e pratica. La riforma distribuisce queste competenze lungo tutto il ciclo scolastico, così gli studenti acquisiscono gradualmente le abilità professionali e non devono affrontare corsi extra dopo il diploma.
La giunta umbra ha approvato un protocollo che recepisce esperienze già adottate in Emilia-Romagna e Toscana, due regioni in cui gli studenti dei professionali sociosanitari escono con una qualifica abilitante. La misura consente a ragazzi e ragazze di conseguire il diploma e, contemporaneamente, la qualifica di operatore socio-sanitario, senza più dover frequentare un corso ulteriore gestito da enti privati. L’obiettivo è facilitare l’inserimento lavorativo dei giovani e valorizzare la formazione tecnica delle scuole pubbliche.
Il nuovo modello didattico prevede un percorso quinquennale in cui si alternano lezioni teoriche, esercitazioni pratiche e periodi di tirocinio nelle strutture sanitarie pubbliche o convenzionate. La Regione precisa che le linee operative saranno definite da un gruppo di lavoro regionale dedicato. Il corso Oss standard, gestito finora da enti accreditati, dura almeno mille ore e costa circa 2.490 euro: comprende un modulo base di 200 ore, un modulo professionalizzante di 800 ore con 250 ore di teoria, 100 di esercitazioni e 450 di tirocinio. Con l’integrazione nel percorso scolastico questa formazione verrà distribuita nei cinque anni, alleggerendo la spesa per le famiglie e permettendo agli studenti di acquisire le competenze professionali gradualmente.
La riforma è frutto di una collaborazione tra la Regione Umbria, l’Ufficio scolastico regionale, l’Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro (Arpal) e gli istituti professionali. Alla conferenza stampa, coordinata dalla dirigente Lorella La Rocca, hanno partecipato i rappresentanti di tutte le istituzioni coinvolte. Per la fase iniziale saranno coinvolti cinque scuole: Casagrande-Cesi di Terni, Roselli-Rasetti di Castiglione del Lago, Patrizi-Baldelli-Cavallotti di Città di Castello, Orfini di Foligno e Casimiri di Gualdo Tadino. Le linee guida operative, già in lavorazione, dovranno armonizzare l’offerta formativa delle singole scuole con le esigenze delle strutture sanitarie e con gli standard nazionali.
Prima della riforma i diplomati che volevano diventare operatori socio-sanitari dovevano iscriversi a corsi accreditati da enti privati, con un costo medio di circa 2.500 euro. Il corso Oss prevede almeno mille ore di formazione tra teoria e pratica, richiedendo spesso un impegno di un anno o più. Il pagamento, come indicato dall’ente Athena Formazione, può essere rateizzato in dieci mesi senza interessi, ma rimane una spesa significativa per molte famiglie. L’inserimento della qualifica nel percorso scolastico eliminerà questa barriera economica e permetterà agli studenti di accedere al mondo del lavoro già al termine degli studi, senza ulteriori esborsi.
L’operatore socio-sanitario è una figura regolamentata che svolge attività dirette a soddisfare i bisogni primari della persona in contesti sociali e sanitari. Collabora con infermieri e altri professionisti, curando l’igiene personale, la vestizione, la mobilità e l’assunzione dei cibi. Il profilo prevede anche semplici interventi di supporto sanitario e attività di socializzazione. Secondo il rapporto 2025 dell’Agenas, in Umbria gli operatori socio-sanitari alle dipendenze del Servizio sanitario nazionale erano 1.081 nel 2023, in crescita rispetto ai 959 del 2019 e agli 802 del 2013. L’incremento conferma una domanda in aumento e giustifica la scelta della Regione di potenziare la formazione integrata nelle scuole.
Durante la presentazione Barcaioli ha ricordato che il protocollo nasce da un lavoro iniziato da tempo e che le scuole hanno partecipato con entusiasmo. "Garantire il diritto allo studio significa anche evitare che gli studenti debbano frequentare corsi privati per acquisire competenze già comprese nel curricolo scolastico", ha sottolineato. La vicepresidente Tagliaferri ha parlato di "giornata storica" per la scuola umbra. Anche i dirigenti scolastici e i sindaci dei comuni interessati hanno espresso soddisfazione: il primo cittadino di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti, ha ringraziato la Regione e l’istituto Casimiri per il lavoro svolto e ha definito la riforma "un’opportunità che qualifica l’offerta formativa e rafforza il legame fra scuola e territorio".