Lunedì mattina i gruppi consiliari di maggioranza dell'Assemblea legislativa dell’Umbria si preparano a depositare una mozione urgente in cui si richiede una proroga della Zona Franca Urbana (ZFU) nelle aree devastate dal sisma del 2016. Il termine del provvedimento, fissato al 31 dicembre dello scorso anno, ha sollevato preoccupazioni su una potenziale crisi economica e sociale nelle zone più colpite.
Con l'atto, il capogruppo del Partito Democratico, Cristian Betti, primo firmatario, sollecita la Giunta regionale ad adottare una serie di misure urgenti. "Chiediamo alla Giunta di rafforzare l'azione istituzionale per sostenere la proroga della Zona Franca Urbana fino al 2026", affermano i consiglieri di maggioranza. L’atto include anche la richiesta di fondi certi per la ricostruzione, il sollecito per sbloccare i crediti d'imposta delle imprese e la promozione di un tavolo di confronto urgente tra le Regioni, il Governo e il Commissario straordinario Guido Castelli. Quest’ultimo dovrebbe essere coinvolto in un'azione bipartisan che includa i parlamentari umbri, finalizzata a garantire un adeguato sostegno alle aree interne e al completamento della ricostruzione, con l'obiettivo di favorire la ripresa socio-economica.
"La mancata proroga della Zona franca urbana – si legge nella mozione – potrebbe determinare la chiusura di numerose attività, in particolare nei centri più colpiti dal sisma, aumentando il rischio di spopolamento e indebolendo il tessuto economico locale, con dirette ripercussioni anche sull'occupazione". Il timore è che, senza un intervento tempestivo, molte imprese possano trovarsi nell'impossibilità di proseguire le proprie attività.
La scadenza del 31 dicembre ha già prodotto effetti concreti: i crediti d'imposta accumulati dalle imprese sono stati congelati, causando serie difficoltà economiche per le aziende edili, artigiane e per le piccole e medie imprese che operano nel cratere sismico. "Le piccole e medie imprese necessitano di un quadro normativo stabile per portare avanti i lavori di ricostruzione senza incertezze fiscali e amministrative", sottolineano i gruppi di maggioranza, evidenziando la necessità di un intervento tempestivo. Il timore crescente è che il mancato ripristino delle risorse essenziali, unito alla cessazione delle principali misure di sostegno, possa compromettere in modo irreversibile la ripresa economica delle aree interne, aggravando il divario territoriale e accelerando il fenomeno dello spopolamento.
Il commissario straordinario per la ricostruzione, Guido Castelli, che già nel 2023 aveva ottenuto con successo una proroga della Zona Franca Urbana, si è attivato nuovamente per scongiurare le gravi conseguenze della mancata estensione della misura. Dopo la recente bocciatura di un emendamento al Senato, ha avviato nuove interlocuzioni con il Ministero dell'Economia e delle Finanze per valutare possibili margini di intervento. "Il commissario Castelli ha avviato delle interlocuzioni costruttive che potrebbero aprire la strada a una soluzione concreta per il sostegno delle aree colpite", sottolineano i gruppi di maggioranza.
Un segnale positivo che, se tradotto in azioni concrete, potrebbe garantire un respiro finanziario alle imprese e ai lavoratori delle zone terremotate, arginando il rischio di un ulteriore indebolimento economico e sociale del territorio.
I consiglieri di maggioranza ricordano che l'Assemblea Legislativa ha già avviato numerose azioni per sollecitare il Governo nazionale a garantire un adeguato sostegno ai territori colpiti dal terremoto. In particolare, si è sottolineato che gli aiuti alle imprese del cratere dovrebbero essere considerati misure straordinarie per compensare i danni economici subiti, escludendo così che siano soggetti a tassazione. In questo contesto, la proroga della Zona Franca Urbana appare come un passaggio fondamentale per sostenere la ripresa socio-economica e contrastare le disuguaglianze territoriali che ancora affliggono le aree interne umbre.