28 Nov, 2025 - 09:30

Umbria, polemica su Vinitaly. Botta e risposta tra Tesei e Meloni

Umbria, polemica su Vinitaly. Botta e risposta tra Tesei e Meloni

Il Vinitaly di Verona è la fiera italiana vitivinicola per antonomasia. Con 58 edizioni alle spalle, è la prestigiosa vetrina che per quattro giorni celebra il mondo del vino e tutto ciò che gli ruota attorno. L'Umbria a Veronafiere da oltre un decennio è stata una presenza fissa all'interno dello storico padiglione 2 che ha tradizionalmente ospitato le eccellenze regionali con una media di oltre 50 aziende del territorio con le loro migliori produzioni. 

Nel 2026 però questa tradizione sembra destinata ad interrompersi dal momento che l'Umbria è stata esclusa dal padiglione 2. Una notizia che ha destato scompiglio e che, considerata l'importanza che il comparto vitivinicolo rappresenta per la regione, è approdata anche in sede politica. Ieri durante il question time in Assemblea Legislativa, la consigliera leghista ed ex governatrice regionale, Donatella Tesei, in proposito ha presentato un'interrogazione all'assessora regionale al Turismo, Simona Meloni.

Umbria fuori dal Padiglione 2 di Vinitaly, Tesei: "Grave penalizzazione"

"Veronafiere ha recentemente comunicato l'esclusione dell'Umbria dal Padiglione 2: tale decisione rappresenta una grave penalizzazione per il comparto vitivinicolo umbro, sia sotto il profilo dell'immagine che sotto quello economico e commerciale, e viene percepita dalle imprese come una vera e propria 'cacciata' da uno spazio che da decenni identifica l'Umbria all'interno del più importante evento fieristico nazionale dedicato al vino". Così ha spiegato Tesei facendo anche riferimento al "momento di di grave difficoltà" che sta attraversando il settore del vino tra dazi, conflitti e conseguenti tensioni sui mercati esteri, politiche europee sempre più severe e il crollo dei prezzi delle uve in Umbria.

"La presenza al Vinitaly - ha aggiunto - rappresenta da sempre un momento fondamentale per la promozione integrata del sistema agricolo e turistico umbro, oltre che un'occasione di confronto e visibilità internazionale per le aziende del territorio".

In questo scenario Tesei invoca una presa di posizione netta da parte della Regione. "La perdita del Padiglione 2 costituisce un danno di immagine e di opportunità economica per l'intera filiera - ha detto - rischiando di compromettere la coesione e la capacità di rappresentanza unitaria del settore. In tale contesto appare doveroso un intervento tempestivo e deciso della Regione Umbria per salvaguardare la dignità e la presenza del comparto vitivinicolo umbro nella principale vetrina nazionale del vino".

Meloni: "La Regione si è mossa subito per trovare soluzioni alternative"

L'assessora Meloni ha spiegato che non è la Regione ad occuparsi direttamente della partecipazione al Vinitaly ma la cooperativa 'Umbria top'. Una "gestione privatistica" dove "se si voleva approcciare diversamente nel passato si poteva trovare qualche alternativa. La Regione ha sempre favorito e incentivato questa partecipazione assegnando bandi europei, ma mai con la stipula diretta di un contratto con Verona Fiere". Il nodo sembra essersi presentato nel 2022 quando la Sicilia "ha detto che avrebbe avuto un contratto per l'intero padiglione 2, dove l'Umbria era ospite".

"Sono io che chiedo perché nel 2022, 2023 e 2024 non si è fatto nulla. Perché è stato promesso un contratto triennale e non è stato fatto - ha detto Meloni -. A fine ottobre siamo stati informati che la Sicilia aveva confermato che avrebbe preso tutto il padiglione 2. Il 14 novembre abbiamo subito indetto una riunione in assessorato con i vertici di Verona Fiere, che hanno fatto un paio di proposte a Umbria top. La Regione si è subito mossa per trovare soluzioni alternative. Non siamo stati con le mani in mano. Intendiamo dare sempre più protagonismo all'Umbria in Vinitaly anche creando un coordinamento diverso per tutte le fiere".

Assicurando di essere al lavoro da tempo "per assicurare all'Umbria la sua presenza in Vinitaly per i prossimi anni, facendo quel contratto che si sarebbe già dovuto fare da tempo e che noi faremo La decisione su dove andare e come fare è in capo a Umbria Top. Noi possiamo aiutare a trovare soluzioni ma poi la decisione rimane dei produttori. Noi vogliamo stare vicino ai produttori e dare grande spazio alle grandi eccellenze che l'Umbria ha" ha ribadito.

"L'obiettivo - ha concluso Meloni - è dare centralità e protagonismo alla Regione Umbria e ai produttori del vino dell'Umbria, a cui noi siamo vicini anche con tutte le misure che stiamo mettendo in campo. In questa vicenda stiamo davvero facendo il possibile per incontrare i loro desiderata, le loro necessità e lo faremo nel migliore modo possibile lavorando con Umbria Top, con Verona Fiere e con le opportunità che si possono costruire in queste poche settimane".

Tesei: "Siamo molto in ritardo. Ad oggi la soluzione non c'è"

Tesei da parte sua di è dichiarata "insoddisfatta della risposta". Vinitaly è in programma per aprile 2026 e anche se dal 2022 la Sicilia chiedeva l'ampliamento del suo stand, "nessuno gliel'ha dato".

"Non facciamo lo scarica barile sempre sugli altri - ha incalzato - Bisognava muoversi prima. Ancora rimane aperta una domanda: dove andrà l'Umbria come regione del vino al Vinitaly? Lei non ha risposto. Siamo molto in ritardo. C'è solo una certezza: l'Umbria ha potuto fare il Vinitaly 2025 al padiglione 2. Adesso vedremo perché ad oggi la soluzione ancora non c'è" ha concluso.

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Sara Costanzi
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