L’inverno non bussa alla porta: entra direttamente in casa. Nelle ultime 48 ore l’Italia è stata investita da un fronte freddo che ha riportato le temperature a livelli tipicamente invernali, chiudendo di fatto una parentesi autunnale insolitamente mite. Anche l’Umbria sta facendo i conti con un brusco calo termico che, già dalla giornata di oggi, ha spinto la Protezione Civile regionale a diramare un’allerta meteo gialla valida tra il 21 e il 22 novembre. Una decisione arrivata nel primo pomeriggio di venerdì, quando l’evoluzione del quadro atmosferico ha confermato l’arrivo di fenomeni intensi, tra temporali, venti sostenuti e nevicate fino a quote relativamente basse.
Secondo i tecnici regionali, la fase più critica è attesa tra la tarda serata di oggi e le prime ore di domani. Già nel corso della giornata odierna il cielo si è presentato irregolarmente nuvoloso con precipitazioni intermittenti, più diffuse nelle aree interne. Le prime avvisaglie del peggioramento sono giunte sotto forma di rovesci sparsi e temporali, accompagnati da un progressivo calo della quota neve, scesa intorno agli 800-1000 metri sui settori appenninici.
Per la giornata di sabato, invece, lo scenario appare più complesso. La Protezione Civile prevede precipitazioni “da sparse a diffuse”, con fenomeni più insistenti lungo il versante orientale, dove l’esposizione diretta alle correnti settentrionali farà da catalizzatore a piogge più abbondanti. La neve, già presente a quote medio-alte, è attesa in ulteriore calo fino ai 400-600 metri. Venti forti, a tratti di burrasca, completeranno il quadro.
Il codice giallo diramato per entrambe le giornate non riguarda un solo tipo di criticità ma un intreccio di fenomeni potenzialmente insidiosi.
Per quanto riguarda i temporali, gli esperti segnalano la possibilità di forti raffiche improvvise, grandinate sporadiche e fulminazioni. Elementi che, oltre a rappresentare un pericolo per l’incolumità delle persone, possono generare allagamenti localizzati, danni alle strutture leggere e disagi alla circolazione. Non è esclusa la caduta di alberi o rami, un evento già verificatosi in situazioni simili negli anni passati.
Sul fronte del vento, le correnti settentrionali rafforzate dalla configurazione barica porteranno raffiche in grado di sollevare materiali, danneggiare installazioni provvisorie e mettere in difficoltà i mezzi più pesanti. Le zone più esposte saranno ancora una volta quelle orientali, dove i valichi appenninici diventeranno uno dei punti più delicati sia per chi viaggia sia per la tenuta delle reti di comunicazione.
Il capitolo neve merita un’attenzione particolare: la quota in calo e l’intensificazione dei fenomeni nelle prime ore di sabato potrebbero generare disagi significativi alla viabilità, specie nelle aree montane e nei punti esposti agli accumuli ventati. La Protezione Civile segnala infatti possibili rallentamenti, tratti stradali temporaneamente interrotti, isolati blackout elettrici e la caduta di rami appesantiti dal manto nevoso.
Il rischio più evidente è quello idrogeologico, anche se limitato nella maggior parte dei casi. L’allerta gialla non corrisponde a uno scenario di emergenza diffusa, ma indica comunque l’alta probabilità di criticità localizzate. Allagamenti, smottamenti superficiali, difficoltà di scolo delle acque piovane e sovraccarico dei canali minori sono fenomeni da non sottovalutare, soprattutto nelle zone già inclini a instabilità.
L’esperienza degli ultimi anni in Umbria dimostra che anche eventi meteorologici non estremi possono mettere sotto tensione infrastrutture e servizi essenziali. Ecco perché la raccomandazione principale resta quella di seguire con attenzione gli aggiornamenti, evitare spostamenti non necessari nelle ore più perturbate e prestare particolare cautela nelle zone montane.
A delineare la fotografia meteorologica per le prossime ore è il portale specializzato 3B Meteo, secondo il quale il vortice depressionario responsabile del peggioramento tenderà gradualmente ad allontanarsi nel corso della giornata di sabato. Il miglioramento, tuttavia, non sarà immediato: la mattina resterà contraddistinta da piogge e rovesci, anche temporaleschi, soprattutto nelle pianure e nelle aree pedemontane.
Dal pomeriggio la situazione dovrebbe lentamente attenuarsi, con una graduale cessazione dei fenomeni più intensi e l’apertura di qualche schiarita in serata. Sull’Appennino, però, la neve continuerà a cadere debolmente per gran parte della giornata, complice uno zero termico stabile attorno ai 1000 metri.
Venti in attenuazione nelle ore pomeridiane completeranno un quadro che resterà comunque tipicamente invernale, con temperature in calo e un senso di freddo più accentuato per effetto del vento.