06 Apr, 2025 - 17:30

Sanità in Umbria, il 7 aprile nuovo incontro Giunta-Sindacati: intanto Fdi raccoglie firme contro Manovra Proietti

Sanità in Umbria, il 7 aprile nuovo incontro Giunta-Sindacati: intanto Fdi raccoglie firme contro Manovra Proietti

Nuovo incontro in programma lunedì 7 aprile sulla manovra tra la Giunta e i sindacati ma, intanto, non si placa il grido delle opposizioni. Nella giornata di ieri, Fratelli d'Italia ha raccolto delle firme contro la manovra prevista dall'esecutivo per la questione sanità.

Manovra, verso l'incontro del 7 aprile

Stefania Proietti e i suoi assessori parleranno nuovamente alle associazioni di categoria, dopo l'incontro di qualche giorno fa. Un confronto, quello di domani, dopo il quale i sindacati decideranno quale sarà la loro posizione e le eventuali misure da adottare. Le possibili novità che potrebbe annunciare la Giunta sono tre. 

La prima sarebbe quella di non toccare le aliquote per le fasce di reddito sotto i 28 mila euro. La seconda potrebbe la riduzione dell’aumento dell’Irpef per la fascia tra 28.001 e 50 mila euro, lasciando intonsi gli aumenti per la fascia più alta. La terza modifica, infine, sarebbe quella di non aumentare il bollo auto del 10% dal 1° gennaio 2026. Non sembrano essere previste modifiche sull’Irap ma le discussioni sono appena iniziate e il tutto deve essere chiuso entro, e non oltre, il 15 aprile.

Fratelli d'Italia dice "No" alla Manovra

Continua lo scontro sulla manovra, dopo le polemiche delle opposizioni. Nel giornata del 5 aprile, una raccolta di firme contro la manovra, lanciata da Fratelli d’Italia, avrebbe già incassato 3.500 adesioni. Anche se pure all'interno della maggioranza, si registra il malcontento di Italia Viva e Azione.

La Giunta Regionale Proietti, secondo Fdi, avrebbe imposto un aumento delle tasse senza motivazioni valide. La raccolta firme voleva fermare quella che il partito definisce una manovra dannosa per i cittadini e per l’economia della Regione Umbria.

Per il partito, la manovra presentata dalla giunta è ingiustificata, in quanto non esiste un effettivo disavanzo nella sanità regionale, come invece sostenuto dalla maggioranza. La raccolta firme ha visto un’alta partecipazione e ha l’obiettivo di portare una petizione popolare all’attenzione della Giunta Regionale, chiedendo il ritiro immediato della riforma fiscale.

Gli esponenti di Fratelli d’Italia sostengono che gli aumenti delle tasse fatti apparire come necessari per coprire un buco nella sanità non servano perchè le risorse disponibili siano sufficienti a risolvere i problemi del settore, se gestite in modo più efficiente. Al Gazebo, c'erano tra gli altri anche l’onorevole Marco Squarta, Margherita Scoccia, Luca Merli e Raffaele Cerbini.

L'appello dei sindacati: "Serve un nuovo Piano sanitario regionale"

Ci aspettiamo di capire quali sono le operazioni di modifica che la giunta della Regione Umbria vuole mettere in campo rispetto alla prima delibera di marzo, sapendo che gravare sulle persone che vivono di pensioni e di stipendi non è possibile, non possono essere sempre i cittadini a pagare”. Avevano detto i segretari regionali dell’Umbria di Cgil Maria Rita Paggio, Cisl Angelo Manzotti e di Uil Maurizio Molinari durante un incontro, giovedì 3 aprile, a seguito del tavolo di confronto con i vertici regionali per affrontare i temi del buco di bilancio in sanità e della manovra finanziaria regionale che dovrà essere varata entro il 15 aprile

Tra le richieste di Cgil, Cisl e Uil c'è la definizione urgente di un nuovo Piano sanitario regionale. Ammonterebbe a 73 milioni di euro il fabbisogno complessivo da colmare in sanità, di cui 34 milioni euro dovuti al disavanzo sanitario d’esercizio del 2024 e 39 milioni di euro del ‘fondo di dotazione’ negativo delle aziende sanitarie. 

Per noi - ha commentato Maria Rita Paggio - è fondamentale che ci sia una discussione complessiva sul nuovo Piano sanitario regionale per capire come si è arrivati a questo punto e come si può evitare che accada di nuovo. La preoccupazione che abbiamo è chiarire qual è la prospettiva per una inversione di tendenza del sistema sanitario regionale, che così com’è non funziona. Bisogna fare un ragionamento complessivo sui temi generali che riguardi anche le liste d’attesa, la non autosufficienza e la sanità territoriale. Siamo preoccupati non solo per l’oggi ma anche rispetto al domani

“Il 2 aprile - ha commentato Manzotti - abbiamo fatto chiarezza sui numeri. Il disavanzo in sanità conta 34 milioni di euro, dato strutturato degli ultimi 5 anni. Abbiamo chiesto di accantonare la delibera di marzo e affrontare le cause che hanno portato da una sanità attiva a una sanità passiva. Prima di andare a mettere le mani in tasca a cittadini e ai contribuenti chiediamo di avviare tavolo di trattativa per un nuovo Piano sanitario regionale che oggi non risponde più alle esigenze dei cittadini. Un piano sanitario non più centrato sugli ospedali ma che risponda sul territorio alle esigenze dei cittadini”. 

Non penso che una manovra del genere sia accettabile - aveva aggiunto, infine, il segretario Molinari - Non si è fatto un passo indietro da parte della Regione, non credo che lunedì qualcosa cambi, andremo all’incontro ma le prospettive non sono rosee. Sappiamo che l’economia umbra ha bisogno di una sterzata e di una politica che pensi a come riportare il Pil in positivo cercando di trovare nuove formule. Le scelte deve farle la politica, non è possibile che ogni volta che c’è un buco il bancomat devono essere i cittadini. Voglio capire anche le scelte a livello nazionale: togliere 40 milioni di euro alla sanità umbra non è uno scherzo”. 

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Emanuele Landi
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