28 Nov, 2025 - 11:28

Dichiarata ammissibile la proposta dell'Associazione Luca Coscioni. L'Umbria avvia l'iter per l'approvazione della legge sul suicidio assistito

Dichiarata ammissibile la proposta dell'Associazione Luca Coscioni. L'Umbria avvia l'iter per l'approvazione della legge sul suicidio assistito

Laura Santi ha combattuto senza tregua per vedersi riconosciuto il diritto a una morte dignitosa. La giornalista perugina per 25 ha convissuto con una forma progeressiva di sclerosi multipla che l'aveva resa ormai gravemente invalida. Aveva 50 anni quando si è autosomministrata un farmaco letale tra le mura di casa sua, a luglio scorso, dopo aver ottenuto il via libera dalla Asl di riferimento.

L'Assemblea Legislativa dichiara ammissibile la proposta di legge dell'Associazione Luca Coscioni

Dal 2022, di fronte all'aggravamento irreversibile delle sue condizioni, Laura aveva chiesto la possibilità di accedere al suicidio medicalmente assistito. La sua è stata una battaglia lunga e complessa che accanto a lei ha visto l'impegno e la solidarietà di molte persone, a partire dal marito Stefano e dall'Associazione Luca Coscioni: il suo contributo sul fronte dei diritti civili è stato determinante. La sua morte, tra le altre cose, ha sollevato ancora la necessità di adottare una legge che regolamenti in maniera chiara le procedure e i tempi per poter accedere al suicidio medicalmente assistito. Una legge di cui, sulla scorta della proposta dell'Associazione Luca Coscioni, l'Umbria potrebbe dotarsi. L’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa della Regione Umbria ha infatti deliberato l’ammissibilità del progetto di legge regionale - 'Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito' - di iniziativa popolare depositata grazie alle 4.801 firme raccolte dall'Associazione Luca Coscioni.

L'Umbria avvia l'iter. Il testo della proposta approderà in aula entro marzo 2026

La delibera di ammissibilità significa che ora l'Umbria può avviare formalmente l’iter in Commissione consiliare. Qui i delegati promotori saranno convocati e potranno intervenire in presenza per illustrare il progetto e presentare documenti e relazioni. Lo step successivo prevede che la Commissione rediga una relazione finale da trasmettere al Consiglio regionale. Se entro sei mesi dalla presentazione il Consiglio non si sarà pronunciato, il progetto sarà automaticamente iscritto come primo punto all’ordine del giorno della prima seduta utile, con priorità su altri temi. In base ai termini previsti, il testo dovrà approdare in Aula entro la seconda metà di marzo 2026.

Come spiega l'Associazione Luca Coscioni la proposta umbra si inserisce nella campagna nazionale 'Liberi Subito' nata con l'obiettivo "di garantire tempi certi e procedure definite per l’accesso al suicidio medicalmente assistito, nel rispetto della sentenza 242/2019 sul caso Cappato/Antoniani, che ha riconosciuto il diritto a ricevere aiuto a morire in determinate condizioni cliniche verificate dal Servizio Sanitario Nazionale".

Dalla maggioranza regionale in più occasioni hanno esplicitato la volontà di adottare la legge sul fine vita. L'Umbria, se la legge venisse approvata, sarebbe la terza regione italiana a dotarsene dopo Toscana e Sardegna. 

Gallo e Cappato: "Una battaglia iniziata con Laura Santi"

Filomena Gallo e Marco Cappato dell'Associazione Luca Coscioni rispetto all'iter umbro hanno ricordato come lo stesso affondi le proprie radici nella vicenda di Laura Santi. "Questa è una battaglia iniziata con Laura Santi - hanno affermato - quindi il pensiero va a lei e al marito Stefano Massoli, che ne ha raccolto il testimone. In Italia esiste già, grazie alla Corte Costituzionale, il diritto a essere aiutati a morire quando ricorrono determinate condizioni". Ovvero la storica sentenza 242/2019 che ha reso possibile l'accesso al suicidio medicalmente assistito.

"Questa legge regionale non aggiunge nuovi diritti - hanno spiegato Gallo e Cappato - ma definisce tempi certi  per esercitare un diritto già riconosciuto, affinché le persone che soffrono non siano costrette ad attendere mesi o anni senza una risposta, come accaduto a Laura Santi per 2 anni e 8 mesi. Si tratta di una  competenza del servizio sanitario, e quindi della Regione. Salutiamo positivamente la decisione di ammissibilità dell’Ufficio di Presidenza di Regione Umbria e attendiamo l’avvio a breve della discussione".

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Sara Costanzi
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