12 Dec, 2025 - 16:00

Transizione energetica e aree non idonee, il Governo impugna la legge regionale. De Luca: "È un'aggressione al territorio"

Transizione energetica e aree non idonee, il Governo impugna la legge regionale. De Luca: "È un'aggressione al territorio"

È scontro tra Regione Umbria e Governo nazionale. È di ieri la delibera del Consiglio dei Ministri che prevede di impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge regionale sulla transizione energetica. A scatenare il Mase e il ministro Pichetto Fratin è stato in particolare l'articolo sull'individuazione delle aree non idonee alla realizzazione degli impianti da fonti di energia rinnovabile (fer). L'assessore regionale all'Ambiente e all'Energia Thomas De Luca ha definito la decisione del Governo un "grave attacco al territorio umbro

Il Governo impugna la legge regionale. De Luca: "Una diretta aggressione al territorio umbro"

Al centro della contesa c'è appunto la Legge Regionale del 16 ottobre 2025 che definisce le 'Misura urgenti per la transizione energetica e la tutela del paesaggio'. De Luca ha ricordato che quella legge è figlia "di un lungo percorso di confronto" tra la presidente Proietti e il Consiglio dei Ministri. Proietti aveva accolto tutte le osservazioni avanzate dai diversi Ministeri, fatta eccezione per la richiesta di soppressione dell'articolo 4 della legge, ovvero quello relativo all'individuazione delle aree non idonee. Da qui l'impugnativa da parte del Governo che arriva "inaspettatamente" e "sulla base di una specifica interpretazione del nuovo decreto Transizione 5.0" vista da De Luca come "una diretta aggressione al territorio umbro".

L'assessore regionale ha ripercorso l'iter che ha portato all'inserimento dell'articolo della discordia, ricordando che questo è il risultato di "circa cento consultazioni territoriali, sollecitate dai sindaci di ogni schieramento politico, inclusi esponenti dei partiti di governo, alcuni dei quali ricoprono altresì la carica di parlamentari nelle fila della maggioranza che lo sostiene". Anche le aziende, sottolinea, "sono contrarie all’eliminazione totale delle aree non idonee, per evitare di perdere soldi e tempo investendo in contesti ad alto rischio".

Perché l'Umbria ha previsto l'articolo sulle aree non idonee alla costruzione degli impianti

In Umbria la concentrazione di aree ad alta vocazione ambientale, paesaggistica, culturale e turistica è altissima. Già in passato non sono mancate state battaglie che hanno visto contrapposti cittadini e amministrazioni da una parte e dall'altra le aziende che avrebbero voluto realizzare impianti definiti "deturpanti" in zone di pregio.

"Le aree non idonee sono state individuate con l'obiettivo di tutelare il territorio dalla proliferazione incontrollata di impianti industriali" ha spiegato ancora De Luca ma la normativa nazionale nel frattempo è cambiata e sono intervenute modifiche al Testo Unico delle Fonti Rinnovabili - con il nuovo articolo 11-bis del D.lgs 190/2024 - che riducono tra il 3 e lo 0% del territorio regionale la possibilità di individuare aree idonee per la Regione Umbria. 

L'Umbria tra peculiarità e paesaggi di pregio

L'Umbria, prosegue l'assessore, dalla sua ha sempre avuto la volontà di "salvaguardare la vulnerabilità paesaggistica, culturale e ambientale proteggendo la nostra terra attraverso la definizione di aree non idonee" evitando che qui sorgessero grandi impianti industriali. "Non intendiamo accettare la possibilità che pale eoliche di 250 metri possano essere realizzate nel diretto cono visuale del Duomo di Orvieto o all'interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini" ha detto l'assessore.

Se l'Umbria può vantare l'eccellezza dei propri prodotti lo deve anche a quest'opera di tutela, tanto più, ha incalzato De Luca che da pochissimo la cucina italiana è stata anche riconosciuta come patrimonio immateriale dell'umanità dall'Unesco. Accettare che "impianti agrivoltaici estesi per centinaia di ettari possano essere installati sulle colline del Sagrantino di Montefalco o sulla fascia olivata Assisi-Spoleto" solleva molti dubbi e perplessità. "Il Governo dovrebbe fornire delucidazioni su come intenda promuovere il turismo esperienziale in Umbria, contestualmente alla liberalizzazione della realizzazione di impianti di biodigestione aventi capacità di centinaia di migliaia di tonnellate" si chiede De Luca.

De Luca: "Sì alla transizione energetica ma nel rispetto del territorio"

Rispetto alla normativa nazionale, dichiara De Luca, "la Regione Umbria sostiene che la possibilità per le regioni di individuare aree non idonee, non sia stata abrogata totalmente dalle nuove modifiche normative in quanto il Decreto Interministeriale del 10 settembre 2010, le linee guida per la realizzazione di impianti FER, risulterebbe ancora in vigore".

Relativamente all'articolo che ha portato alla frizione con il Mase, l'assessore annuncia che "la Giunta regionale non farà alcun passo indietro perché riteniamo doveroso difendere il nostro territorio". Insomma sì alla transizione energetica ma con criterio, evitando soprattutto di "consegnare il nostro patrimonio unico ad una predazione territoriale" conclude.

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Sara Costanzi
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