L’Umbria stringe il cerchio attorno all’Alzheimer e alle demenze, puntando su innovazione, prevenzione e prossimità. È stato approvato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale il piano di attività 2024-2026 per l’utilizzo del Fondo nazionale Alzheimer, in attuazione del decreto del Ministero della Salute datato 5 settembre 2024. Un programma ambizioso che assegna alla Regione Umbria risorse complessive pari a 959.905,80 euro, da impiegare entro il 30 luglio 2027 per migliorare la presa in carico dei pazienti affetti da disturbi neurocognitivi e supportare le famiglie nella gestione di patologie sempre più diffuse e impattanti.
Il piano regionale si fonda su tre direttrici d’intervento, studiate per rispondere concretamente alle esigenze emergenti nel panorama socio-sanitario umbro: diagnosi precoce, teleriabilitazione e trattamenti psico-educazionali. Tre ambiti complementari che, integrati tra loro, puntano a costruire un modello di assistenza solido, coordinato e vicino ai cittadini.
Alla diagnosi precoce del Disturbo Neurocognitivo Minore (DNC), condizione spesso prodromica alla demenza conclamata, è destinata la fetta più consistente dei fondi: 489.000 euro, da utilizzare per l’acquisto di apparecchiature diagnostiche, formazione degli operatori e potenziamento dei percorsi clinici. Un investimento che mira ad anticipare l’intercettazione del decadimento cognitivo, accompagnando il paziente lungo un percorso di cura più tempestivo e personalizzato.
Alla teleriabilitazione – ovvero l’assistenza a distanza tramite strumenti digitali – vanno 110.514,71 euro. Si tratta di una delle sfide più innovative del piano, che mira a garantire continuità terapeutica anche in contesti periferici o in situazioni di difficoltà logistica. Un modello che valorizza la domiciliarità, alleggerendo il peso degli spostamenti per i pazienti più fragili.
Infine, 360.391,09 euro saranno destinati ai trattamenti psico-educazionali, cognitivi e psicosociali, finalizzati al miglioramento della qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie nei vari setting assistenziali: dai Centri per i Disturbi Cognitivi e le Demenze (CDCD) alle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA), fino all’assistenza domiciliare integrata.
Non è solo una questione di numeri. “Con questo piano -ha dichiarato la presidente della Regione, Stefania Proietti - rafforziamo una sanità pubblica che mette davvero al centro le persone. Alzheimer e demenze non sono solo una sfida clinica, ma una condizione che tocca la quotidianità di molte famiglie umbre, spesso in silenzio e solitudine. Con il piano Alzheimer 2024-2026 mettiamo in campo azioni concrete, coordinate, capaci di garantire diagnosi più precoci, strumenti innovativi per l'assistenza e un sostegno psicosociale diffuso”.
Parole che delineano una visione chiara: una sanità “prossima, attenta e solidale”, come ha voluto sottolineare la stessa Proietti. Il progetto non si limita infatti all’aspetto medico, ma abbraccia anche quello umano e sociale, rafforzando una rete di supporto che oggi è troppo spesso fragile, affidata alle sole forze delle famiglie.
Il finanziamento regionale, come da schema ministeriale, sarà distribuito in tre annualità. Per il 2024 l’Umbria riceverà 132.202,59 euro, suddivisi in due tranche: il 50% verrà erogato alla presentazione del piano, il restante 50% dopo l’approvazione del Tavolo permanente sulle demenze.
Molto più corposa la somma per il 2025: 413.851,60 euro, vincolata alla spesa di almeno il 40% delle risorse 2024 e alla positiva valutazione ministeriale. Identico importo per il 2026, subordinato però alla spesa dell’80% complessiva delle due annualità precedenti. In totale, le risorse saranno utilizzabili fino al 30 luglio 2027, permettendo un’attuazione graduale ma incisiva.
Ad attuare concretamente le azioni del piano saranno le quattro principali realtà sanitarie umbre, ognuna con specifiche competenze e ruoli: