Si chiamano 'Tampon Box', ovvero distributori di assorbenti. Il principio è lo stesso di quelli dove si possono acquistare merende e caffè, ma con all'interno prodotti igienici femminili che, in quanto necessari, sono completamente gratuiti.
Una scuola di Perugia, il Liceo Scientifico Galilei, questa novità l'ha sperimentata autonomamamente da tempo e l'esperienza è andata così bene che ora è approdata nelle sedi istituzionali con la richiesta di essere applicata anche presso altri istituti dell'Umbria.
Le studentesse del Galilei hanno infatti coinvolto il capogruppo regionale di Avs, Fabrizio Ricci, rendendolo partecipe di quanto accaduto. "Sono state proprio loro a contattarci per chiedere che questa iniziativa virtuosa venga estesa a tutto il territorio regionale" ha spiegato Ricci che giovedì 9 ottobre presenterà la mozione al Consiglio regionale.
Un distributore di assorbenti può diventare il mezzo - o uno dei mezzi - per combattere la povertà mestruale (period poverty) rispetto alla quale neanche l'Italia è immune. L'impossibilità di accedere ai prodotti igienici mestruali è una realtà con cui milioni di donne nel mondo ogni mese fanno i conti. Condizioni economiche e discriminazioni di genere sono alla base di un fenomeno che determina conseguenze nefaste sulla salute delle donne che spesso, sono costrette ad arrangiarsi, con soluzioni di fortuna.
"La povertà mestruale è una realtà anche in Italia: secondo un'indagine WeWorld-Ipsos – spiega Ricci in una nota -, il 16% delle persone intervistate non può permettersi i prodotti mestruali desiderati e il 14% ricorre alla carta igienica. Circa una persona su due ha dovuto rinunciare almeno una volta ad attività scolastiche o lavorative a causa delle mestruazioni, con una perdita media di 6,2 giorni scolastici all'anno. Con oltre 5,7 milioni di persone in povertà assoluta in Italia, di cui 2,27 milioni donne, il fenomeno colpisce duramente le fasce più vulnerabili".
"La mozione – ha specificato Ricci - si inserisce in un quadro internazionale che riconosce l'accesso ai prodotti mestruali come questione di diritti umani". Rispetto alla povertà mestruale l'ONU stessa ha dedicato una risoluzione specifica nel 2024 e in molti Paesi europei l'Iva su assorbenti e tamponi (la tampon tax) è stata eliminata, mentre altri li distribuiscono gratuitamente. Tra questi, "la Francia nelle università dal 2021, la Spagna nelle scuole e negli enti pubblici dal 2022, la Scozia con obbligo per legge nelle strutture pubbliche".
"In Italia la Valle d'Aosta ha aperto la strada, seguita da diverse università e centinaia di comuni" prosegue Ricci. Tra questi vi è anche il Comune di Perugia che all'inizio del 2025 ha tagliato l'aliquota del 22% applicata su assorbenti, tamponi e pannolini. Mentre nel Governo Meloni sulla tampon tax regna una certa confusione, dal momento che l'aliquota più bassa sui prodotti non è stata riconfermata, molte amministrazioni e enti pubblici hanno scelto di organizzarsi autonomamente, così come accaduto al Liceo Galilei di Perugia.
Ricci è entrato nel dettaglio della mozione che si articola su quattro capisaldi: "avviare progetti pilota nelle scuole in collaborazione con Ufficio scolastico, Usl ed Enti locali; promuovere campagne di sensibilizzazione per superare tabù e stereotipi; sollecitare il Governo a ridurre l'Iva dal 10% al 4%; monitorare l'efficacia della sperimentazione per estenderla progressivamente a università, consultori, uffici pubblici e altri spazi di pubblico accesso".
"Si tratta di una questione di giustizia sociale, parità di genere e salute pubblica che non può essere subordinata alla capacità economica individuale" ha concluso Ricci. Ed è importante considerare che la proposta in Umbria sia partita dal basso, dagli studenti di una scuola. Il loro esempio "dimostra che i giovani sono pronti a farsi protagonisti del cambiamento: ora tocca alle istituzioni raccogliere questa sfida e trasformarla in politiche concrete per tutta la comunità umbra".