18 Feb, 2025 - 09:03

L'Umbria verso nuove politiche per la disabilità, Proietti avvia il confronto. Perugia diventerà un laboratorio di inclusione

L'Umbria verso nuove politiche per la disabilità, Proietti avvia il confronto. Perugia diventerà un laboratorio di inclusione

L'Umbria punta a diventare una regione sempre più inclusiva. Dopo il recente stanziamento per migliorare i servizi turistici rivolti alle persone con disabilità, la politica regionale apre a una nuova fase di confonto. La presidente Stefania Proietti, che detiene la delega alle politiche per la famiglia e per la promozione dei diritti delle persone con disabilità, ha infatti dato il via a una serie di incontri con gli attori territoriali impegnati sul fronte, a partire dalle realtà associative, così da riuscire a toccare con mano le reali esigenze delle persone con disabilità e delle loro famiglie. L'ascolto, ha sottolineato la governatrice, costituice il presupposto fondamentale per la creazione di nuove politiche regionali mirate.

L'incontro con il garante regionale dei diritti delle persone con disabilità

Il primo capitolo di questo nuovo percorso di ascolto si è aperto con l'incontro fra Proietti e il garante regionale dei diritti delle persone con disabilità, Massimo Rolla. Presenti anche i rappresentanti delle associazioni Auret, A.Fa.D, TMA, Aniu, AUCLA, il movimento di Famiglie per il diritto alla riabilitazione, Aifa-Aps, Associazione italiana famiglie ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività).

Al centro del confronto c'è stato il 'Progetto di vita' e la sua attuazione. Un percorso necessario per l'inclusione delle persone con disabilità sul quale le associazioni presenti hanno fatto notare diverse criticità. Dalla richiesta di una maggiore partecipazione di tutte le realtà associative ai tavoli di partecipazione promossi dalle istituzioni, all’auspicio che nell'ambito del progetto di vita sia contemplata la possibilità dell'assegnazione diretta delle risorse destinate a ognuno per la realizzazione di un progetto che sia concretamente personalizzato.

Che cos'è il 'Progetto di vita' e perché è importante per le persone con disabilità

Il 'Progetto di vita' è stato introdotto nell'ordinamento italiano dal 2000. Si tratta di una misura che ha inteso superare le politiche sulla disabilità come mera politica di assistenzialismo rendendole dinamiche e orientate alla creazione di un vero e proprio progetto appunto.

È stato così introdotto un modello progettuale che punta a raggiungere specifici obiettivi grazie a una valutazione multifattoriale dei bisogni della persona. Al centro dell'intervento vi è quindi la persona che viene attivamente coinvolta nelle scelte legate alla propria vita e ai percorsi di inclusione. 

Un'iniziativa personalizzata che risponde sia ai bisogni che alle aspirazioni di ciascuna persona che in questo modo crea un vero e proprio sistema in cui sono coinvolti più soggetti e azioni in dialogo fra loro. Una prospettiva ben diversa da quanto potrebbe invece scaturire da interventi specifici che guardano alla persona come semplice destinataria di servizi.

Proietti: "Progetto di vita una sfida importante"

Verso quellla centralità della persona così come enunciato nel 'Progetto di vita' la presidente Proietti intende indirizzare la politica regionale. "Va posta al centro la persona - ha dichiarato -, sostenendo il percorso personale per raggiungere la massima autonomia possibile e il pieno inserimento sociale e, nei casi in cui è possibile, anche lavorativo". 

"Il progetto di vita individuale che riconosce il protagonismo e l'autodeterminazione alla persona con disabilità - ha detto ancora -, rappresenta una sfida importante, un cambio di passo significativo nella presa in carico delle persone con disabilità". Perugia in questo senso farà da apripista dal momento che "è tra le 9 province italiane in cui verrà avviata la sperimentazione, quindi il capoluogo rappresenterà una sorta di laboratorio che darà vita a un percorso sinergico finalizzato a creare un modello".

"Lavoreremo in questa direzione anche attraverso questi appuntamenti finalizzati allo scambio di idee e proposte, potenziando gli strumenti già esistenti, a partire dal tavolo di coordinamento in materia di disabilità, dalla figura del Garante regionale e dall'Osservatorio. Tutte le decisioni saranno orientate a garantire il pieno riconoscimento della dignità della persona, affinché il diritto all’autodeterminazione di giovani e adulti con disabilità possa concretizzarsi in progetti di vita realizzabili” ha concluso.

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Sara Costanzi
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