Il Barton Park di Perugia ha fatto da cornice a una due giorni che ha segnato un passaggio fondamentale per il mondo dello sport umbro. Si è appena concluso “Umbria destinazione sport”, gli Stati generali dedicati a un settore che la Regione vuole riportare al centro delle proprie politiche. L’obiettivo dichiarato è ambizioso: arrivare alla scrittura di una nuova legge regionale, superando quella del 2009, ormai non più adeguata alle esigenze attuali.
Per la prima volta in Italia un’iniziativa di questo tipo ha riunito, in un unico grande contenitore, istituzioni, federazioni, esperti nazionali, operatori del turismo e semplici cittadini. Un percorso partecipativo che ha messo in moto idee, proposte e riflessioni attraverso sei tavoli tematici: sport e turismo, sviluppo economico e digitale, salute e prevenzione, alimentazione e benessere, inclusione e formazione, impiantistica e sostenibilità.
La presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, ha colto il senso profondo dell’iniziativa:
“L’entusiasmo che stiamo registrando - ha sottolineato - è straordinario e generativo. Ringrazio il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi per l’apprezzamento dimostrato e per la sua presenza annunciata per il 27 novembre a Terni, quando tireremo le fila di questo lavoro. Lo sport è la chiave di volta per lo sviluppo dell’Umbria, sinonimo di qualità della vita, di salute, di valori e di campioni che sono esempi non solo nello sport ma anche nella vita. Il cuore verde d’Italia vuole diventare progetto pilota di un nuovo modo di pensare lo sport come fattore indispensabile per tutti, in particolare per le nuove generazioni e per la salute di tutti”.
Le sue parole raccontano bene la direzione che la Regione intende seguire: non solo sostegno agli eventi e alle società, ma una visione dello sport come fattore di benessere collettivo e strumento educativo per le comunità.
Protagonista della due giorni anche l’assessore regionale allo Sport e al Turismo, Simona Meloni, che ha tracciato un bilancio positivo del percorso appena avviato:
"Abbiamo discusso di come ripensare un sistema complesso che intreccia salute, benessere, educazione, turismo e sviluppo economico. Per questo abbiamo riunito istituzioni, federazioni, associazioni, enti locali, operatori del settore, esperti nazionali e cittadini: il futuro della politica sportiva regionale non può essere scritto in solitudine, ma con un metodo di confronto aperto e condiviso.
L'Umbria ha tutte le carte in regola per diventare un laboratorio nazionale di buone pratiche. Qui stiamo dimostrando che lo sport non è un settore marginale, ma un motore di crescita sociale ed economica".
Il concetto di “fare squadra” è emerso con forza: la Regione ha voluto allargare la partecipazione per non limitarsi a una riforma calata dall’alto, ma costruita con il contributo di chi vive lo sport ogni giorno.
I sei tavoli di lavoro hanno permesso di mettere in fila proposte concrete. C’è chi ha ragionato su come legare sport e turismo per valorizzare l’Umbria come destinazione di eventi e ritiri. Altri hanno discusso di digitalizzazione e intelligenza artificiale, strumenti ormai fondamentali per la gestione di impianti e società. Centrale anche il tema della salute: attività fisica come prevenzione, educazione alimentare e corretti stili di vita. Non sono mancati i focus su inclusione e formazione, aspetti che legano lo sport al sociale, e sull’impiantistica, nodo cruciale per garantire strutture moderne, sostenibili e accessibili.
Nel suo intervento conclusivo, l’assessore Meloni ha delineato la rotta:
“Lavoreremo per rafforzare gli impianti, sostenere il volontariato sportivo, promuovere corretti stili di vita, valorizzare i grandi eventi che portano visibilità e ricadute sul territorio, ma anche per garantire accesso e diritto allo sport a tutte e tutti. Oggi abbiamo acceso un faro, lo sport deve tornare ad avere un ruolo centrale nelle politiche pubbliche regionali. Raccogliamo la proposta di pensare all’istituzione di una Sport Commission regionale con l’obiettivo di costruire insieme una nuova stagione in cui lo sport sia davvero patrimonio di tutti e strumento per un’Umbria più sana, più equa e più attrattiva”.
Il concetto di una Sport Commission rappresenta la vera innovazione: un organismo regionale stabile, capace di coordinare strategie, monitorare i risultati e mettere in rete le realtà sportive e istituzionali.
Il percorso non si ferma al Barton Park. Il 27 novembre a Terni è previsto un nuovo appuntamento con il ministro Abodi, occasione per fare sintesi e raccogliere le proposte emerse. Da lì si passerà alla fase operativa: la stesura della nuova legge regionale, che dovrà recepire le indicazioni arrivate da questa due giorni di lavori.
Il segnale che arriva dall’Umbria è chiaro: lo sport non è un capitolo secondario delle politiche pubbliche, ma un investimento a lungo termine sulla salute, sull’economia e sul turismo. Se la sfida sarà mantenere fede alle intenzioni, la regione potrà candidarsi a diventare un modello nazionale di programmazione sportiva, in grado di ispirare anche altre realtà.
Lo sport, dunque, non più solo come competizione e spettacolo, ma come motore di crescita sociale. È questa la sfida che l’Umbria lancia al Paese intero.