15 Nov, 2025 - 13:00

Umbria alla COP30 in Brasile, in vetrina il modello integrato che unisce clima, energia e comunità

Umbria alla COP30 in Brasile, in vetrina il modello integrato che unisce clima, energia e comunità

“Il futuro si costruisce oggi” risuona come l’impegno concreto dell’Umbria alla COP30 di Belem in Brasile, dove la Regione si presenta con un modello che integra clima, energia, acqua, biodiversità e partecipazione civica. Nel Padiglione Italia, la delegazione umbra ha illustrato un approccio innovativo che lega infrastrutture verdi, comunità energetiche e bonifiche circolari, con un messaggio immediato. “L’Umbria - ha detto l’assessore Thomas De Luca - pur essendo una piccola regione, si trova al centro delle sfide del cambiamento climatico. Dobbiamo agire ora, con una visione integrata che unisca tutela ambientale, innovazione e partecipazione”.

Una strategia regionale che combina energia, acqua, biodiversità e comunità

L’evento “La transizione ecologica nella Regione Umbria: dalla neutralità climatica alla mitigazione dell'inquinamento delle falde”, selezionato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha rappresentato il quadro delle politiche umbre per una transizione integrata. Un mosaico che include energie rinnovabili, rigenerazione dei territori, economia circolare, bonifica sostenibile delle acque e sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).

Nella relazione dell’assessore De Luca, la Regione ha illustrato la nuova legge sulle aree idonee per lo sviluppo delle rinnovabili, costruita per bilanciare produzione energetica e tutela del paesaggio. Un esempio è la rete dei bacini artificiali che funzionano come “batterie naturali”: raccolgono acqua piovana, immagazzinano energia rinnovabile e supportano agricoltura, interventi antincendio e la protezione del lago Trasimeno.

De Luca ha richiamato la necessità di una visione coerente e integrata. “Dal lago Trasimeno alle nostre montagne, dall’acqua all’energia, fino alle api che riportano vita nelle cave, ogni azione racconta un unico messaggio: il futuro si costruisce con le scelte di oggi. Perché il mondo cambia con le nostre azioni, non con le nostre opinioni”.

Un punto di forza è il progetto di bonifica delle falde attraverso l’uso del siero di latte, sottoprodotto dell’industria casearia: un’applicazione originale dei principi dell’economia circolare alla gestione dell’inquinamento diffuso.

Dati, territorio, comunità: la rete delle competenze umbre alla COP30

Il direttore generale di Arpa Umbria, Alfonso Morelli, ha evidenziato il ruolo dell’Agenzia come motore tecnico-scientifico della transizione regionale. “Arpa si conferma punto di riferimento tecnico-scientifico per conoscere, monitorare e tutelare l’ambiente, con un ruolo attivo nelle transizioni ecologica, energetica e digitale”.

Morelli ha presentato tre assi operativi centrali: la collaborazione con CIRIAF per la gestione energetica intelligente e lo sviluppo delle CER, l’adozione dell’intelligenza artificiale con IAIA Italia per analisi e previsioni ambientali avanzate, il progetto SIERO, esempio di bonifica circolare delle falde e di cooperazione fra istituzioni, ricerca e imprese.

Accanto alle istituzioni regionali, la COP30 ha ospitato anche esperienze territoriali che rappresentano l’Umbria concreta, quella che progetta e sperimenta.

La vicesindaca di Assisi, Veronica Cavallucci, ha illustrato il percorso della Comunità Energetica Rinnovabile Cantico ETS, che ha superato le 70 adesioni e mira a oltre 3 MW di fotovoltaico, con una potenziale riduzione annuale fino a 900 tonnellate di CO₂. “La Comunità Energetica di Assisi è la dimostrazione che anche territori con forte identità storica possono guidare la transizione. Parte delle risorse generate sarà destinata a finalità sociali, per contrastare la povertà energetica. Una transizione è davvero sostenibile solo se è anche una transizione di giustizia e di comunità”.

Nuovi modelli energetici e digitali per i territori: la prospettiva dell’Università di Perugia

Prima dell’intervento dell’imprenditoria umbra, spazio ai modelli energetici immaginati dalla ricerca scientifica. La professoressa Elisa Moretti del Dipartimento di Ingegneria - CIRIAF dell’Università degli Studi di Perugia ha approfondito il ruolo delle Comunità Energetiche Rinnovabili come architetture territoriali di resilienza. “La sfida è coniugare tutela del paesaggio e innovazione attraverso modelli territoriali e comunitari che permettono di produrre e condividere energia pulita localmente. I cittadini diventano prosumer, attori attivi della transizione, e questo rafforza la coesione sociale e riduce la dipendenza da fonti esterne”.
Moretti ha evidenziato anche l’uso crescente degli strumenti digitali e dell’AI per ottimizzare i flussi energetici, con benefici diretti su costi ed emissioni.

Nella sezione dedicata all’economia circolare e al contrasto all’inquinamento diffuso delle acque, Andrea Campioni di Ramboll Environment & Health Italy ha illustrato il metodo dell’Enhanced Reductive Dechlorination, che utilizza sottoprodotti caseari per trattare le falde contaminate da solventi clorurati. Un contributo integrato da quello di Andrea Sconocchia, responsabile del Servizio Bonifiche di Arpa Umbria, che ha descritto il quadro normativo e organizzativo del progetto SIERO. “In oltre 25 anni di esperienza, gli interventi più efficaci sono quelli che perseguono obiettivi complementari. Il progetto SIERO sintetizza questo approccio: trasforma una passività ambientale in opportunità e integra perfettamente i principi dei nuovi standard nazionali e internazionali sulla circolarità”.

La partecipazione dell’Umbria alla COP30 conferma una traiettoria chiara: costruire un modello regionale che unisce politiche climatiche, innovazione tecnologica, gestione responsabile delle risorse e coinvolgimento dei territori. Un percorso che non si fonda su annunci, ma su un ecosistema di competenze, infrastrutture e alleanze istituzionali pensate per durare.

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Federico Zacaglioni
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