L'antibiotico-resistenza è un fenomeno sempre più diffuso e pericoloso, che rischia di compromettere l'efficacia delle terapie e mettere a rischio la salute pubblica. In Italia, i dati parlano chiaro: siamo tra i primi in Europa per consumo di antibiotici e decessi legati a infezioni da batteri resistenti. Secondo il dossier AIFA, oltre il 30% dei morti europei per infezioni ospedaliere resistenti si registra nel nostro Paese, dove il consumo di antibiotici ha ripreso a salire, con un +6,4% nel 2023. In questo contesto allarmante, l'Umbria si muove con decisione, approvando un piano triennale di interventi per arginare la diffusione della resistenza antimicrobica.
La Giunta regionale ha approvato la delibera che recepisce l'Intesa Stato-Regioni del 17 aprile 2025, ottenendo un finanziamento di 1.946.769 euro per attuare il Piano nazionale di contrasto all'antibiotico-resistenza (PNCAR) 2022-2025. Le risorse saranno impiegate per rafforzare la sorveglianza del fenomeno, promuovere un uso più consapevole degli antibiotici e attivare campagne di informazione e formazione rivolte a operatori sanitari, scuole e comunità.
La presidente della Regione, Stefania Proietti, ha sottolineato come il contrasto all'antibiotico-resistenza rappresenti una priorità nel nuovo Piano sociosanitario regionale 2025-2030. "Il nostro impegno è quello di garantire l'efficacia terapeutica degli antibiotici anche per le future generazioni, attraverso un uso responsabile e consapevole di questi farmaci essenziali", ha dichiarato. "Con questo provvedimento, l'Umbria si dota di strumenti concreti per contrastare un fenomeno in costante evoluzione, investendo in sorveglianza, prevenzione e formazione".
Il piano si articola su tre linee guida principali: sorveglianza e monitoraggio, uso prudente degli antibiotici, informazione e sensibilizzazione. Sarà istituita una reportistica annuale sui dati di consumo degli antibiotici nelle strutture sanitarie umbre, sia territoriali che ospedaliere. Particolare attenzione verrà data al monitoraggio ambientale, con l'avvio di controlli nei reflui urbani per individuare precocemente le resistenze batteriche.
Verrà inoltre introdotto un sistema di sorveglianza del consumo di gel idroalcolico e sarà verificata l'adesione alle pratiche di igiene delle mani, secondo gli standard OMS.
L'uso degli antibiotici in ambito zootecnico sarà regolato attraverso il recepimento delle linee guida ministeriali. La Regione Umbria promuoverà eventi di sensibilizzazione per veterinari e operatori del settore, allo scopo di ridurre l'uso improprio di antimicrobici negli allevamenti e negli animali da compagnia. Le misure seguono le raccomandazioni europee, che individuano proprio nell'uso veterinario una delle principali vie di trasmissione dei superbatteri.
La strategia umbra punta anche alla formazione: saranno avviati percorsi educativi nelle scuole e nelle università, con l'obiettivo di rendere le nuove generazioni consapevoli dei rischi legati a un uso scorretto degli antibiotici. Le informazioni verranno veicolate anche attraverso la piattaforma regionale "Prevenzione Umbria - One Health".
L'azione dell'Umbria si inserisce nel quadro degli obiettivi fissati dall'ECDC per l'Italia: ridurre del 18% il consumo umano di antibiotici entro il 2030 e portare al 65% la quota di farmaci del gruppo "Access", quelli più sicuri ed economici. La riduzione delle infezioni ospedaliere resta un altro fronte prioritario: secondo AIFA, fino a 210mila infezioni all'anno potrebbero essere evitate semplicemente migliorando l'igiene e i protocolli di prevenzione.
La lotta all'antibiotico-resistenza non può prescindere da un'azione coordinata tra livelli istituzionali, sanità pubblica e cittadinanza. Con questo piano, l'Umbria sceglie di agire in modo deciso e lungimirante, rafforzando la cultura della prevenzione e ponendosi come modello di buone pratiche a livello nazionale. L'investimento nei prossimi anni sarà cruciale per invertire la rotta e salvaguardare una delle conquiste più importanti della medicina moderna: la possibilità di curare, davvero, anche le infezioni più temibili.