19 Oct, 2025 - 12:50

Umbria, la Regione rafforza l'educazione al Commercio Equo e Solidale nelle scuole: al via le linee guida 2025

Umbria, la Regione rafforza l'educazione al Commercio Equo e Solidale nelle scuole: al via le linee guida 2025

L’Umbria mette il Commercio Equo e Solidale al centro dei percorsi scolastici del 2025 con nuove linee di indirizzo pensate per portare in classe il tema delle scelte di acquisto e del loro impatto su lavoro, ambiente e diritti. L’obiettivo è chiaro: far sì che i ragazzi non si limitino a riconoscere un’etichetta, ma capiscano la filiera che c’è dietro ogni prodotto e il valore sociale di un euro speso in modo consapevole. Un tassello che si inserisce nella strategia regionale su educazione, sostenibilità e cooperazione internazionale.

Cosa prevedono le nuove linee guida per le scuole sul Commercio Equo e Solidale

Il documento approvato dalla Regione apre la strada a progetti didattici proposti da botteghe e organizzazioni Comes iscritte al Registro regionale, con attività in classe, laboratori, testimonianze, visite e materiali dedicati agli insegnanti. I progetti verranno selezionati sulla base di qualità e coerenza dei contenuti, capacità di essere replicati in più scuole, coinvolgimento della rete territoriale (associazioni, enti locali, mondo educativo) e impatto concreto sulla comunità scolastica.

Ogni soggetto potrà presentare fino a due proposte, con un cofinanziamento minimo del 30% e un contributo regionale che non potrà superare i 4.000 euro per singolo progetto. La scadenza? Entro 20 giorni dall’invio dell’invito da parte del Servizio regionale “Artigianato, commercio e tutela dei consumatori e cooperazione allo sviluppo”. Una tempistica serrata che sollecita le realtà del territorio a strutturare idee pronte, sostenibili e misurabili.

La visione politica: scuole come laboratori di cittadinanza

Il messaggio che arriva dall’assessorato è netto: l’educazione ai consumi è parte integrante della formazione civica. “I giovani devono poter vedere da vicino come il consumo responsabile possa fare la differenza" - spiega Barcaioli - "Con queste linee guida vogliamo che le scuole diventino laboratori di cittadinanza consapevole, dove conoscere il Commercio Equo e Solidale significa comprendere il legame tra produzione, ambiente e diritti umani. È un percorso che abbiamo voluto proporre per dare concretezza all’impegno della Regione su educazione, sostenibilità e cooperazione internazionale”.

In quest’ottica, l’aula non è solo luogo di apprendimento teorico ma diventa uno spazio in cui i ragazzi possono incontrare produttori, vedere esempi di filiere trasparenti, comprendere cosa c’è dietro al prezzo di una tavoletta di cioccolato o di un caffè.

Dalla teoria alla pratica: come si costruisce un progetto efficace

Il cuore dell’iniziativa è l’integrazione nel curriculum scolastico di percorsi trasversali che uniscano educazione civica, geografia delle disuguaglianze, educazione ambientale e competenze economiche di base. Le linee guida puntano su attività interattive: role play sul prezzo equo, simulazioni di filiere, analisi di etichette, incontri con cooperative del Sud del mondo, ma anche produzioni multimediali e campagne informative studentesche per coinvolgere famiglie e quartieri.

La richiesta di cofinanziamento, oltre a garantire sostenibilità, è una leva per costruire partnership solide con le scuole e per allargare l’alleanza a soggetti culturali e sociali del territorio. La valutazione basata su trasferibilità e rete di attori invita a progettare format replicabili, capaci di uscire dalla singola classe e mettere a sistema buone pratiche.

Una Giornata regionale per fare rete e raccontare le filiere

Accanto ai progetti, la Regione promuoverà la Giornata regionale del Commercio Equo e Solidale: un appuntamento pubblico con eventi, mostre e incontri pensato per mettere in relazione produttori, studenti e cittadini. Sarà l’occasione per raccontare storie di filiere che rispettano i diritti, per rendere visibili i numeri del Comes e per dare voce ai protagonisti: cooperative, botteghe, scuole che hanno sperimentato percorsi di consumo consapevole. L’orizzonte è duplice: consolidare una comunità educante che tenga insieme etica, ambiente e sviluppo, e allo stesso tempo offrire ai giovani strumenti pratici per orientarsi tra offerte, marchi e certificazioni. Perché la scelta di un prodotto, a partire dai banchi di scuola, può diventare un gesto di cittadinanza.

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Giorgia Sdei
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