Nel cuore dell’Italia, 5.000 addetti lavorano in 50 imprese che producono tecnologie avanzate per l’aeronautica e lo spazio, generando valore per oltre un miliardo di euro. È la fotografia di un comparto che non solo rappresenta un’eccellenza industriale per l’Umbria, ma si inserisce a pieno titolo nella strategia nazionale per un sistema aerospaziale più competitivo e resiliente.
La conferma arriva da Roma, dove alla Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini” è stato presentato il piano strategico dell’Umbria Aerospace Cluster, durante il convegno dal titolo “I cluster aerospaziali per un Sistema Paese resiliente e competitivo”, organizzato insieme a RID Analytics. Un appuntamento istituzionale che ha visto confrontarsi rappresentanti di governo, forze armate, grandi gruppi industriali e cluster territoriali, in un dibattito che ha rimarcato il ruolo centrale delle filiere locali nel tessuto produttivo nazionale.
Nel corso dell’incontro sono intervenuti, tra gli altri, Franco Lazzari e Pietro Batacchi, rispettivamente editore e direttore di RID, che hanno introdotto i lavori insieme al messaggio di Matteo Perego di Cremnago, Sottosegretario di Stato alla Difesa.
Sul palco si sono avvicendati figure di primo piano come l’Ammiraglio Giacinto Ottaviani, Direttore Nazionale degli Armamenti, la Presidente del CTNA Cristina Leone, il Delegato Confindustria per l’Aerospazio Giorgio Marsiaj, il Presidente di AIAD Giuseppe Cossiga, Stefano Bortoli di Leonardo e Valerio Moro, Head of Airbus in Italy.
Tutti hanno sottolineato l’importanza di una rete industriale coesa, capace di operare su scala globale lungo l’intera catena del valore: dalla progettazione alla produzione di componenti e motori, fino all’assemblaggio e ai servizi di manutenzione e supporto.
Nel contesto europeo, l’Italia si colloca al terzo posto per numero di imprese e addetti nel settore aerospaziale e al primo posto per i sistemi integrati ad alta tecnologia, confermando una competenza diffusa che trova in Umbria una rappresentanza concreta e dinamica.
A concludere i lavori è stato Daniele Tonti, Presidente di Umbria Aerospace Cluster, che ha ribadito la visione di lungo periodo del progetto e l’impegno nel consolidare le sinergie tra istituzioni, imprese e ricerca.
“Siamo particolarmente orgogliosi di questa iniziativa - ha dichiarato Tonti - che nasce con l’obiettivo di valorizzare il ruolo dei cluster territoriali come anello di congiunzione tra i principali stakeholder del sistema aerospaziale. È il momento di condividere una strategia nazionale che renda l’Italia competitiva nel mondo e capace di generare sviluppo e occupazione qualificata".
Il documento presentato - il nuovo Quaderno di RID Analytics, redatto in collaborazione con il Cluster umbro - rappresenta il primo passo di un percorso operativo che punta a rafforzare la cooperazione tra imprese locali e grandi player internazionali. Dallo scambio di competenze all’adozione di tecnologie digitali e sostenibili, la roadmap tracciata mira a potenziare l’efficienza produttiva e a sostenere la partecipazione italiana ai principali programmi europei in ambito spaziale e difesa.
“L’auspicio - ha aggiunto Tonti - è creare un tavolo permanente di confronto, in continuità con quanto concretizzato oggi, per consolidare il posizionamento del nostro Paese nel settore".
Il comparto aerospaziale umbro, che si estende tra Perugia, Terni e Foligno, si distingue per la capacità di integrare ricerca, manifattura e innovazione tecnologica, rappresentando un volano per l’intero ecosistema regionale dell’alta tecnologia.
Le aziende del Cluster, dai produttori di componentistica ai fornitori di servizi specialistici, collaborano con università e centri di ricerca, contribuendo anche alla formazione di nuove competenze professionali in campo ingegneristico e tecnico.
In un quadro globale segnato da crisi e trasformazioni, l’Umbria si propone come modello di distretto virtuoso, capace di tenere insieme valori industriali, sviluppo economico e visione strategica. Una traiettoria che guarda al futuro con radici solide e che oggi parla il linguaggio della tecnologia, della cooperazione e della competitività internazionale.