02 Oct, 2025 - 14:45

Umbria, accordo tra Regione e Camera di Commercio sulla certificazione per la parità di genere

Umbria, accordo tra Regione e Camera di Commercio sulla certificazione per la parità di genere

L'articolo 3 della Costituzione italiana sancisce la parità di genere. Un argomento che nel nostro Paese è però ancora lontanto dall'essere reale, tant'è che nella classifica globale World Economic Forum l'Italia si piazza soltanto all'85esimo posto. Per incentivare le pari opportunità tra donne e uomini sono ancora necessarie molte azioni. Una di queste verrà attivata anche in Umbria dove il governo regionale in accordo con la Camera di Commercio, metterà a disposizione delle aziende dei percorsi formativi per acquisire una certificazione ad hoc. Non un semplice "pezzo di carta" ma il gesto concreto verso un impegno reale in un percorso virtuoso. 

46mila euro per attivare i percorsi con le aziende dell'Umbria

La proposta è arrivata dall’assessora alle politiche di parità di genere e antidiscriminazione Simona Meloni. Sul piatto ci sono 46mila euro (45.967) che provengono dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministero della famiglia, della natalità e delle pari opportunità. Il finanziamento corprirà le spese per docenza e consulenza, attività dirette presso le aziende, materiali didattici, comunicazione, missioni e ospitalità.

I fondi serviranno a realizzare il 'Percorso formativo certificazione di genere', che prevede attività di formazione propedeutiche all’ottenimento della certificazione della parità di genere. "Il progetto - spiega una nota della Regione - prevede percorsi modulari rivolti almeno a 40 imprese umbre per accrescere la consapevolezza e la preparazione del personale sui temi della parità, accompagnando le aziende nell’attuazione di processi di miglioramento continuo e fornendo strumenti concreti per la misurazione del livello di maturità organizzativa".

La programmazione metterà in campo sia attività in presenza che a distanza, laboratori e prevede l’utilizzo di piattaforme digitali, con il supporto di docenti ed esperti. La Camera di Commercio dell’Umbria sarà partner operativo nella gestione e nel monitoraggio delle attività, insieme all’Ufficio della Consigliera di parità regionale.

Assessora Meloni: "Certificazione opportunità per valorizzare le persone"

"Un passo significativo per rendere le nostre imprese più consapevoli e competitive - così l'ha definito l'assessora Meloni -. La certificazione della parità di genere è un’opportunità per valorizzare le persone, migliorare i processi aziendali e rafforzare la reputazione delle nostre realtà produttive".

"Con il progetto diamo seguito – ha aggiunto Meloni – a un impegno concreto della Regione Umbria: sostenere le imprese che vogliono investire in innovazione sociale e responsabilità, offrendo strumenti formativi adeguati e accompagnandole in un percorso che unisce equità, sostenibilità e crescita".

Cos'è la certificazione della parità di genere

La certificazione della parità di genere è stata introdotta con il Pnrr "con l'obiettivo di assicurare una maggiore qualità del lavoro femminile", promuovendo la trasparenza nell'ottica della riduzione del divario retributivo di genere e può essere richiesta su base volontaria dalle aziende.

Si tratta di uno strumento che ha lo scopo di "favorire l'adozione di politiche per la parità di genere e l'empowerment femminile a livello aziendale e quindi migliorare la possibilità per le donne di accedere al mercato del lavoro, di leadership e di armonizzazione dei tempi di vita".

Gender gap: l'Italia è indietro

Secondo i dati raccolti dal Global Gender Gap Report nel 2024, in Italia il divario tra uomini e donne sul lavoro è del 30 per cento. Ciò significa che per dieci uomini che lavorano ci sono sette donne. Una percentuale difficile da erodere che mostra una tendenza ancora molto radicata.

Tra i vari indicatori presi in considerazione, emerge che la presenza delle donne nelle posizione di potere istituzionale o amministrativo nel nostro Paese è andata incontro a una flessione costante. La politica italiana, rivela l'indagine, è tra le ultime 12 in Europa per parità di genere. Una situazione che deve fare almeno riflettere su quanto ancora ci sia da lavorare per arrivare all'equità.

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Sara Costanzi
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