Nell'Umbria dell'inverno demografico dove la tendenza alla denatalità appare difficile da invertire, dalla Regione arriva un segnale importante di sostegno alla genitorialità. Il governo Proietti ha infatti previsto un'importante misura rivolta alle neo-mamme per agevolare l’accesso ai servizi che favoriscono la conciliazione tra maternità e lavoro. Sul piatto ci sono quasi 3 milioni e mezzo di euro (3 milioni e 420mila euro) che andranno a coprire un contributo di 1.200 euro per ciascun figlio.
L'avviso si rivolge alle madri lavoratrici o che siano in cerca di occupazione e contempla ogni possibile declinazione della maternità. Oltre alle madri naturali, potranno inoltrare la richiesta anche le madri adottive o affidatarie di bambini nati tra il 4 giugno 2024 e il 31 dicembre 2025. La misura si rivolge cioè anche alle madri che hanno adottato o avuto in affido un minore nello stesso periodo di riferimento.
In base alle domande pervenute, verrà stilata una graduatoria che terrà conto dell'Isee e in base a quello verrà erogato il bonus da 1.200 euro per ciascun figlio. Il contributo, inoltre, è compatibile con altri benefici nazionali, regionali e comunali per il sostegno alla famiglia. L'avviso, di prossima pubblicazione, sarà reso disponibile tramite la piattaforma online di Sviluppumbria.
Rispetto agli anni precedenti, le risorse stanziate superano di oltre 1 milione quelle previste nel 2023 e nel 2024. Un incremento che permette di ampliare anche la platea delle possibili richiedenti: in questo modo potranno presentare la domanda le donne che sono diventate madri nell’ultimo anno e mezzo, anziché soltanto nell’ultimo anno come previsto nelle annualità precedenti.
"L’inversione della tendenza demografica negativa che investe la nostra Regione, così come il resto del Paese, è un tema che richiede strategie di sistema e servizi adeguati ma anche risposte immediate" ha spiegato la presidente Proietti.
"La nascita di un bambino - ha aggiunto - è una grande speranza e ha ovviamente un impatto nella vita dei genitori e soprattutto delle mamme. Con questo avviso vogliamo sostenere concretamente le madri nei primi mesi di vita dei loro bambini così che l’arrivo di un figlio in famiglia sia sostenuto e supportato".
La governatrice che, fra le altre, ha anche la delega alle Politiche familiari, ha spiegato che il bonus neo-mamme si inserisce in una più ampia strategia di aiuti rivolti ai genitori.
"A partire dal prossimo anno - ha dichiarato - infatti costruiremo un sistema strutturale di servizi di sostegno alla genitorialità programmando, insieme ai Comuni e alle Zone sociali, misure che facilitino e supportino l’accesso ai servizi per l’infanzia e agli asili nido con l’obiettivo di rendere l’educazione nella fascia di età 0-6 anni come primo livello dell’istruzione per tutti".
In base ai dati divulgati dall'AUR (Agenzia Umbria Ricerche) gli anni compresi tra il 2000 e il 2024 hanno evidenziato una "tendenza strutturale al declino della natalità". Ciò significa che ogni anno in Umbria i nuovi nati sono sempre meno. Se fino al 2014 le nascite annue si attestavano tra 7mila e 8mila, dal 2015 quel dato è crollato del 40% non riuscendo, nell'ultimo decennio, a superare il numero di decessi. Ciò significa che la popolazione umbra diminuisce costantemente con un saldo naturale in rosso da dieci anni.
Una tendenza che non riguarda solo l'Umbria, anche se è certamente una delle regioni italiane più colpite. La denatalità, del resto, è un problema complesso che affonda le proprie radici in un vasto insieme di fattori tra cui il rinvio della maternità e le difficoltà economiche e lavorative che incidono pesantemente sulle scelte procreative.