Nell'Aula dell'11 settembre 2025 la politica umbra si è accesa intorno a un'interrogazione a risposta immediata sulle assunzioni nel sistema sanitario regionale. Il documento, messo sul tavolo dai consiglieri Enrico Melasecche, Eleonora Pace (FdI) e Donatella Tesei (Lega), chiedeva di andare oltre gli slogan e chiarire come la Giunta intendesse mantenere l'annuncio di 711 nuove assunzioni entro l'anno.
La richiesta puntava al cuore delle scelte: quali profili professionali verranno inseriti, se saranno davvero ingressi extra e non solo sostituzioni, come verranno divisi tra le aziende sanitarie e quale impatto economico produrranno — una cifra che circola è quella di 35 milioni di euro. In più, l'interrogazione domandava di conoscere i tempi concreti per i concorsi, perché senza calendari certi le promesse rischiano di restare aria.
La presidente della Regione, Stefania Proietti, ha risposto in Aula confermando il piano di 711 assunzioni nel 2025, evidenziando che si tratta di ingressi "aggiuntivi rispetto al turn over e alle stabilizzazioni". Proietti ha rivendicato la scelta come un investimento fondamentale sulla sanità pubblica umbra: "Potenziare il personale per noi è uguale a potenziare la sanità pubblica... E gli enti pubblici camminano sulle gambe dei dipendenti", ha dichiarato, ribadendo l'impegno centrale verso il sistema sanitario regionale. La Giunta ha fornito indirizzo politico e risorse per questo aumento di organico, chiedendo alle aziende sanitarie di attuare il piano dei fabbisogni triennale inserendo personale "laddove le aziende individuano le mancanze".
Entrando nel dettaglio, delle 711 unità totali 273 saranno personale dirigente e 438 di personale del comparto (ruoli sanitari e amministrativi non dirigenziali). Nel primo gruppo rientrano 239 medici (di cui 10 veterinari), 17 dirigenti sanitari non medici, 4 ingegneri (dirigenti) e 3 dirigenti amministrativi.
Tra il personale del comparto sono previsti 117 infermieri, 9 ostetriche, 69 tecnici sanitari dell'area riabilitazione/prevenzione, 23 operatori socio-sanitari, 2 assistenti sociali, 137 impiegati tecnici e 81 impiegati amministrativi.
Le nuove risorse saranno distribuite tra le quattro aziende sanitarie umbre. Ospedale di Perugia: 84 (46 dirigenti, 38 comparto); Ospedale di Terni: 116 (41 dirigenti, 75 comparto); USL Umbria 1: 290 (82 dirigenti, 208 comparto); USL Umbria 2: 221 (104 dirigenti, 117 comparto). Questa ripartizione, ha sottolineato Proietti, "dà l'idea di come si vuole potenziare la sanità territoriale".
Oltre alle nuove assunzioni, il piano prevede anche la stabilizzazione di 178 lavoratori precari (65 dirigenti e 113 del comparto). Proietti ha assicurato che l'intero programma di reclutamento rientra "nel tetto di spesa regionale" per il personale sanitario.
Per accelerare le selezioni, è stato istituito un "tavolo regionale" per organizzare "concorsi unici regionali" a livello di sistema sanitario umbro. L'obiettivo è rendere più efficiente la gestione dei concorsi, accelerando le assunzioni grazie a una "centrale unica" che eviti sovrapposizioni.
Inoltre, la programmazione del fabbisogno per il triennio successivo 2026-2028 sarà anticipata a novembre 2025, così da definire per tempo modalità, tempi e aziende capofila per i futuri bandi. Nel frattempo le aziende stanno attuando i potenziamenti, attingendo a graduatorie esistenti e bandendo i nuovi concorsi.
Nonostante l'annuncio, l'opposizione ha espresso scetticismo sull'impatto finanziario del piano di assunzioni. Nella sua replica, il consigliere Enrico Melasecche si è detto "insoddisfatto", giudicandola non esaustiva perché priva di indicazioni su costi e coperture finanziarie. Se davvero la sanità umbra registra un disavanzo di 245 milioni, aggiungere altri 35 milioni di euro di spesa per nuovo personale rischia di aggravare il deficit.
Melasecche ha attaccato: "I cittadini si chiedono dove stampate questi soldi", ma al contempo ha riconosciuto che "comunque il personale serve". Il consigliere leghista ha quindi sollecitato la Giunta a indicare quale sarà il "trend delle assunzioni nel 2026", per capire "dove andiamo".