Un'intesa che nasce dal basso ma guarda lontano: è quella firmata sabato scorso nella sede del centro sociale di Ciconia, a Orvieto, tra Anci Umbria e il coordinamento regionale di Ancescao. Un patto che promette di rafforzare la collaborazione tra Comuni e centri sociali, puntando su partecipazione, inclusione e invecchiamento attivo. Non un semplice gesto formale, ma un accordo che si propone di tradurre in azioni concrete la rete già esistente tra amministrazioni e associazioni locali, con l'obiettivo di rendere più forti e resilienti le comunità umbre.
Firmato durante il direttivo regionale di Ancescao Umbria, il protocollo rappresenta un passo importante verso una visione condivisa di welfare diffuso. Al centro dell'accordo, il riconoscimento del ruolo cruciale che i centri sociali svolgono nei quartieri e nei piccoli Comuni: non solo luoghi di aggregazione per gli anziani, ma veri spazi di attivazione civica, volontariato e progettualità. Anci Umbria, da parte sua, si impegna a far conoscere le attività dei centri sociali ai Comuni associati, a supportarli nell'accesso ai fondi sociali regionali e ad alleggerire gli ostacoli burocratici che spesso limitano il potenziale delle iniziative locali.
I centri affiliati ad Ancescao, invece, garantiranno una presenza stabile e attiva nei territori, impegnandosi a proporre iniziative inclusive, promuovere il volontariato intergenerazionale e collaborare in modo strutturato con le amministrazioni.
L'accordo nasce anche dalla consapevolezza che, in una regione come l'Umbria, fatta di molti piccoli centri e aree interne, il tessuto sociale è spesso tenuto insieme proprio da queste realtà. "I centri sociali rappresentano un presidio vitale per la coesione sociale nei territori, soprattutto nelle aree interne e nei piccoli Comuni", ha dichiarato Federico Gori, presidente di Anci Umbria. "Con questa intesa ribadiamo l'impegno di Anci Umbria nel sostenere e valorizzare queste realtà, che contribuiscono in modo essenziale alla qualità della vita e alla partecipazione attiva dei cittadini, in particolare delle persone anziane".
Una visione condivisa anche da Massimo Ciotti, presidente di Ancescao Umbria, che ha sottolineato: "È una giornata importante, perché formalizziamo un'intesa che riconosce il valore del lavoro dei nostri centri e dei nostri volontari, che ogni giorno operano per creare socialità, solidarietà e partecipazione. Ringrazio Anci Umbria per l'attenzione e la disponibilità: questo protocollo è un segnale forte di collaborazione concreta tra istituzioni e comunità".
Nei prossimi giorni il protocollo sarà trasmesso a tutti i Comuni umbri, accompagnato da un invito formale ad aderire e a collaborare attivamente con i centri sociali Ancescao presenti sul territorio. L'idea è creare una rete capillare, capace di condividere buone pratiche, accedere in modo più equo alle risorse e costruire, insieme, progettualità sostenibili.
In un momento in cui il bisogno di prossimità e legami sociali è sempre più urgente, l'accordo tra Anci Umbria e Ancescao diventa un modello da osservare: non solo per le sinergie che promuove, ma per la visione politica e sociale che rappresenta. Una visione che mette al centro il territorio, le persone e il valore della collaborazione. Un'alleanza concreta per affrontare con più forza le sfide del futuro.
Nel frattempo, un'altra buona notizia è arrivata per i piccoli Comuni umbri. L'Autorità nazionale anticorruzione (Anac) ha accolto la richiesta di proroga avanzata da Anci riguardo l'utilizzo della procedura semplificata per gli affidamenti pubblici sotto i 5 mila euro. Una misura definita dal coordinatore della Consulta dei Piccoli Comuni di Anci Umbria, Remigio Venanzi, come "un segnale di attenzione concreto verso chi amministra in condizioni estreme".
La proroga consente agli enti di minori dimensioni di continuare a utilizzare l’interfaccia web della Piattaforma contratti pubblici (PCP), evitando ulteriori appesantimenti burocratici. "Il nostro plauso va ad Anci e Anac per aver contribuito a mantenere un sistema che non farà gravare sui nostri Comuni nuovi adempimenti, che rischiavano di aggravare ulteriormente i carichi di lavoro e i tempi di attuazione degli interventi", ha aggiunto Venanzi.