14 Sep, 2025 - 22:00

Umbertide, controlli straordinari dei Carabinieri: posti di blocco, perquisizioni e segnalazioni

 Umbertide, controlli straordinari dei Carabinieri: posti di blocco, perquisizioni e segnalazioni

Umbertide si è trasformata, per una sera, in una città sotto la lente delle forze dell’ordine. Posti di blocco, cani antidroga al fianco dei militari: lo scenario che si è delineato lungo le strade del comune umbro è stato quello di un’operazione ad ampio raggio, decisa e visibile, con l’obiettivo di contrastare spaccio e consumo di sostanze stupefacenti e infondere nei cittadini un senso di protezione concreto. Un servizio straordinario di controllo del territorio che ha visto impegnata la Compagnia Carabinieri di Città di Castello, supportata dal Nucleo Operativo e Radiomobile, dalle Stazioni dell’Arma del comprensorio, dal Nucleo Cinofili di Pesaro con il pastore tedesco a pelo nero “Bobby” e dalla Polizia Locale di Umbertide.

Un’azione corale, dunque, che ha puntato i riflettori non solo sulle vie di maggiore transito, ma anche su locali pubblici e aree considerate sensibili, in un momento in cui la sicurezza urbana è al centro del dibattito politico e sociale.

Controlli a tappeto: i numeri dell’operazione

I Carabinieri hanno passato al setaccio 70 autovetture, fermato e identificato 37 persone, eseguito diverse perquisizioni e controllato 4 locali pubblici. L’attività ha permesso di riscontrare numerose violazioni al Codice della Strada, ma soprattutto di individuare alcuni giovani assuntori di sostanze stupefacenti, poi segnalati alla Prefettura di Perugia.

Il dispositivo, spiegano fonti investigative, rientra in una strategia di medio-lungo periodo che mira a rafforzare la percezione di sicurezza dei cittadini e a contrastare fenomeni che alimentano degrado e illegalità. Per i segnalati è previsto l’avvio di un percorso di monitoraggio e assistenza da parte delle autorità amministrative e sanitarie competenti, nel tentativo di trasformare un episodio di consumo in occasione di recupero e prevenzione.

La presenza del cane antidroga Bobby

Un ruolo centrale nell’operazione lo ha avuto il Nucleo Cinofili di Pesaro. Accanto ai militari, infatti, si è mosso Bobby, un pastore tedesco a pelo nero addestrato a fiutare sostanze stupefacenti. La sua presenza ha consentito di rendere più efficaci le perquisizioni, sia su mezzi che su persone, aumentando il livello di deterrenza.

Non è la prima volta che l’ausilio dei cani antidroga si rivela fondamentale nel territorio umbro: la rapidità e l’affidabilità del fiuto di questi animali consente alle forze dell’ordine di concentrare i controlli nei punti giusti, riducendo i margini di errore.

Un’azione congiunta a tutela dei cittadini

Dietro ai numeri c’è una strategia più ampia. L’Arma dei Carabinieri di Città di Castello, in sinergia con le amministrazioni locali, sta da tempo rafforzando la rete di sicurezza a Umbertide. L’obiettivo è duplice: da un lato garantire ordine pubblico e legalità, dall’altro trasmettere ai residenti un messaggio di vicinanza istituzionale.

In un contesto sociale in cui la percezione di insicurezza può crescere anche in assenza di reati particolarmente gravi, la visibilità delle pattuglie, i posti di blocco e i controlli serrati diventano strumenti fondamentali per arginare ansie collettive e per impedire che piccole sacche di illegalità si trasformino in fenomeni strutturati.

Operazione della scorsa settimana: un 47enne nei guai

Quella appena conclusa non è stata un’iniziativa isolata. Già la scorsa settimana i Carabinieri avevano condotto controlli simili sempre a Umbertide: due locali pubblici, 67 autovetture e 41 persone fermate. Otto le perquisizioni eseguite e tre i giovani segnalati alla Prefettura di Perugia come assuntori di sostanze stupefacenti.

Il dato più rilevante era però emerso durante il controllo di un uomo di 47 anni del posto, trovato in possesso di un bilancino di precisione e di circa 36 grammi di hashish già suddivisi in dosi. L’uomo era stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Perugia per detenzione ai fini di spaccio. Un episodio che aveva messo in luce l’esistenza di un microcosmo locale di spaccio, spesso legato a consumatori abituali e piccoli fornitori, ma non per questo meno pericoloso.

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Lorenzo Farneti
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