Adesso è ufficiale: Giovanni Tedesco (foto Ac Perugia Calcio) è il nuovo allenatore del Perugia. Dopo le dimissioni di Piero Braglia, rassegnate al termine della pesante sconfitta per 3-0 sul campo del Pineto, la società biancorossa ha deciso di affidarsi a un volto noto, un simbolo della storia recente del club. Una scelta dettata dal cuore, ma anche dalla necessità di ritrovare identità, compattezza e spirito di appartenenza.
Per Tedesco si tratta di un ritorno attesissimo, questa volta non in campo ma in panchina. Da calciatore, il tecnico siciliano ha lasciato un segno profondo nella memoria dei tifosi del Grifo: 154 presenze tra il 1998 e il 2004 con 24 gol segnati, la fascia di capitano al braccio e la sensazione costante di dare tutto, fino all’ultima goccia di sudore. Uomo di carattere, di sacrificio e di lotta, incarnava perfettamente quei valori che oggi il Perugia deve ritrovare per uscire da una crisi profonda.
Attualmente penultimo in classifica, con tre pareggi e sette sconfitte consecutive, il Grifo ha bisogno di una scossa immediata. Il morale è a terra, il pubblico del “Curi” appare disilluso, e la squadra fatica a ritrovare fiducia. Ecco perché la società ha deciso di puntare su un profilo che conosce la piazza, le sue aspettative e la sua pressione.
"AC Perugia Calcio comunica di aver affidato l’incarico di allenatore della prima squadra a Giovanni Tedesco.
Profondo conoscitore dell’ambiente biancorosso, Tedesco torna a Perugia dopo aver vestito la maglia del Grifo da calciatore, legando il suo nome a tanti momenti significativi della storia del club, una su tutte la vittoria della Coppa Intertoto nel 2003 segnando una delle due reti nella finale di ritorno contro il Wolfsburg. Dal 1998 al 2004 sei stagioni in Serie A con 183 presenze totali comprese le Coppe (di cui 154 da capitano) e 25 reti.
Per lui anche la vittoria di due campionati di Serie B con Fiorentina e Salernitana.
Da allenatore ha iniziato nel Palermo per poi guidare le squadre del campionato maltese come Hamrun Spartans, Gzira United, La Valletta, Sirens, Santa Lucia e vincere due coppe di Malta con il Floriana e il Birkirkara. Un’esperienza in Qatar alla squadra del Al-Mesaimeer.
In un momento così difficile dal punto di vista sportivo, cosa c’è di meglio di un allenatore che ama e soffre per i colori biancorossi?".
La carriera da tecnico di Giovanni Tedesco è un lungo viaggio tra Italia, Malta e Medio Oriente, fatto di esperienze variegate e di continua crescita. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, nel 2010 l’ex centrocampista riceve dal presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, la proposta di entrare nello staff dirigenziale come team manager. Ma la sua indole da uomo di campo lo spinge presto verso la panchina.
Nel 2011 ottiene l’abilitazione per allenare i settori giovanili e inizia con gli Allievi del Palermo, prima di approdare al Foligno in Lega Pro. Dopo quell’esperienza, fa ritorno nel mondo rosanero come collaboratore di Giorgio Perinetti, e nel 2013 vive una parentesi televisiva come commentatore su Umbria TV, commentando proprio le partite del Perugia.
La svolta arriva nel 2014, quando l’amico Riccardo Gaucci, figlio di Luciano, lo chiama a Malta per allenare il Floriana. È l’inizio di una parentesi straordinaria che lo porta ad affermarsi come uno dei tecnici italiani più stimati sull’isola. Dopo un buon campionato con il Floriana, passa al Birkirkara, sfiorando l’impresa in Europa League contro il West Ham United, eliminato solo ai rigori.
Nel 2016 il ritorno in Italia, da allenatore del Palermo, in una stagione travagliata e segnata da continui cambi di guida tecnica. Tedesco si dimostra equilibrato e capace di gestire la pressione di una piazza complessa, guadagnandosi rispetto e considerazione.
Segue un nuovo ciclo maltese: ancora Floriana, poi Hamrun Spartans, Gzira United (con cui elimina l’Hajduk Spalato in Europa League), Valletta, Sirens e Santa Lucia, dove porta la squadra alle semifinali di Coppa di Malta.
Con il Birkirkara conquista la Coppa di Malta 2023 e chiude la stagione al secondo posto in campionato, prima di dimettersi per nuove esperienze all’estero. Nel 2024 approda in Qatar, sulla panchina dell’Al-Mesaimeer, e successivamente fa ritorno al Gzira United, club con cui aveva già lasciato ottimi ricordi.
Una carriera da globetrotter, segnata da successi, professionalità e una mentalità internazionale.