L’area di Orvieto archivia un trimestre estivo particolarmente dinamico sul fronte dei flussi turistici. I dati diffusi dalla Regione Umbria per il periodo luglio-settembre 2025 mostrano un territorio in piena espansione, con numeri che superano la media regionale e una componente estera sempre più determinante. Un quadro che conferma la centralità del comparto turistico per l’economia locale e il ruolo strategico dell’offerta ricettiva diffusa.
La città di Orvieto registra un trimestre estivo particolarmente positivo, con 60.887 arrivi e 123.111 presenze nelle strutture ricettive. Rispetto allo stesso periodo del 2024 l’aumento è significativo: +10,9% sul fronte degli arrivi e +10,3% sulle presenze. Una progressione che colloca la città fra le realtà umbre più dinamiche nel trimestre centrale dell’anno.
A incidere sull’andamento complessivo è soprattutto la crescita del turismo internazionale. I visitatori provenienti dall’estero totalizzano 26.179 arrivi (+16,7%) e 61.283 presenze (+15,7%), segnale di una domanda sempre più solida e diversificata. Positivi anche i numeri del turismo domestico: 34.709 arrivi (+7%) e 61.828 presenze (+5,4%). La permanenza media raggiunge i 2,02 giorni, un valore stabile che conferma un ricambio rapido degli ospiti ma costante nel tempo.
Il trend positivo si estende a tutto il comprensorio. Tra luglio e settembre 2025 gli arrivi totali nel territorio raggiungono quota 83.283, con un incremento del 10,4% rispetto all’anno precedente. Gli italiani rappresentano 47.959 arrivi (+7,5%), mentre gli stranieri sono 35.314 (+14,7%), confermando un rafforzamento sostanziale dei flussi internazionali.
Sul fronte dei pernottamenti il territorio registra 210.009 presenze complessive (+8,6%). Gli italiani contano 94.810 presenze (+5,6%), mentre gli stranieri raggiungono quota 115.199, con una variazione positiva dell’11,35%. La distribuzione dei dati mostra come la componente estera non solo cresca in termini di volumi ma incida significativamente sulla durata del soggiorno.
L’insieme dei numeri descrive un comprensorio che si muove in maniera compatta e che beneficia di un’offerta turistica integrata, capace di intercettare pubblici diversi e attratti tanto dalle eccellenze culturali quanto da quelle paesaggistiche.
Il dettaglio relativo alle tipologie di struttura conferma una crescita trasversale. Le strutture extralberghiere - tra cui agriturismi, B&B e case vacanza - registrano 52.036 arrivi (+11,2%) e 156.044 presenze (+6,1%), mantenendo un ruolo centrale nell’accoglienza del territorio.
Gli alberghi e le residenze d’epoca mostrano una ripresa ancora più evidente: gli arrivi salgono a 31.247 (+9,2%), mentre le presenze raggiungono quota 53.695, con un incremento del 16,5%. Numeri che fotografano un settore in pieno rilancio, sostenuto dalla capacità di attrarre un pubblico internazionale e da un’offerta diversificata.
Nel complesso, il terzo trimestre 2025 restituisce l’immagine di un territorio che continua a investire sulla qualità dell’accoglienza e che beneficia di una domanda turistica in crescita costante, italiana e soprattutto straniera. Un risultato che conferma la solidità del comparto e pone le basi per una stagione autunnale altrettanto competitiva.
Alla crescita registrata nel trimestre estivo si affianca un altro elemento destinato a incidere sui movimenti turistici: il ritorno di Umbria Jazz Winter, che dal 30 dicembre al 3 gennaio trasformerà Orvieto in un grande palcoscenico diffuso. La manifestazione, ormai appuntamento fisso del Capodanno umbro, attira ogni anno migliaia di visitatori provenienti da tutta Italia e dall’estero, ampliando la stagione turistica oltre i classici mesi di punta.
Il festival propone cinque giorni di musica con oltre 80 eventi, 23 band e circa 150 artisti distribuiti in più sedi del centro storico. Dal Teatro Mancinelli al Palazzo dei Sette, dalla Sala dei 400 al Museo Emilio Greco, fino alla marching band che attraversa le vie della Rupe, l’intera città diventa un vero e proprio “villaggio del jazz”. Un formato che favorisce la mobilità dei visitatori tra un luogo e l’altro, generando un indotto diffuso per ristoranti, esercizi commerciali e strutture ricettive.